È ufficiale: lo SpencerHill Festival saluta e alza le vele verso lidi più accoglienti di Gubbio, ma non abbandona l’Italia. La grande rassegna che celebra la famosa coppia del cinema degli anni ’70-’80 tornerà nuovamente nel nostro paese, facendo tappa a Ferrara, dove dal 5 all’8 giugno 2025 si terrà uno dei raduni più iconici del mondo cinematografico.
A differenza di quanto accaduto durante la tappa eugubina dello scorso luglio, l’accesso a tutte le aree sarà completamente gratuito, cosa destinata a richiamare ancora più appassionati da ogni parte d’Italia e d’Europa.
La notizia del rilancio del festival in territorio italiano è stata data direttamente dagli organizzatori della kermesse, che hanno spiegato di voler continuare a portare lo SpencerHill nella terra d’origine dei due attori (all’anagrafe Carlo Pedersoli e Mario Girotti, conosciuti con i nomi d’arte di Bud Spencer e Terence Hill).
Terence Hill disponibile a tornare sul palco la prossima edizione
Lo stesso Terence Hill ha fatto sapere di essere pronto a tornare sul palco, stavolta allestito in Piazza Trento e Trieste a Ferrara, per salutare tutti i fan che prenderanno parte alla rassegna.
Tra le altre cose, sul sito ufficiale del festival sono state annunciate diverse novità: accanto ai confermatissimi concerti, spettacoli dal vivo ed esposizioni di auto, vestiti e materiali di scena, vi sarà anche un’area adibita agli Hector Games, rievocazione scherzosa della Disfida di Barletta del film “Il soldato di ventura”, e pure un luogo dove ricreare il luna park del film “Altrimenti ci arrabbiamo”. Gli organizzatori in pratica allestiranno tutto ciò che a Gubbio non fu possibile realizzare, dopo il discusso spostamento dal parco del Teatro Romano a piazza Quaranta Martiri.
La decisione di riportare lo SpencerHill in Italia testimonia la volontà di chi cura e gestisce l’evento di continuare a esportarlo e farlo crescere anche e soprattutto nella penisola. Uno schiaffo in piena regola pere Gubbio, che dopo aver fatto tanto per farlo emigrare dalla Germania (dove si tiene da 20 anni), grazie soprattutto all’intuizione del Maggio Eugubino che per primo ha avviato i contatti con il fan club ufficiale dei due attori, non è riuscita a sfruttare l’opportunità per consolidare e implementare un appuntamento che ha richiamato migliaia di persone in un periodo altrimenti non così affollato dal punto di vista turistico. I numeri infatti aumentano da inizio agosto in poi.
SpencerHill Festival saluta Gubbio per mancanza di spazi adeguati
Le polemiche seguite allo spostamento forzato dall’area del Teatro Romano avevano già reso abbastanza complicato il dialogo con l’organizzazione tedesca, con i contatti definitivamente naufragati a seguito di determinate richieste fatte dopo l’evento (gli organizzatori pretendevano un’altra area che non fosse Piazza Quaranta Martiri, ma non c’è mai stata una vera alternativa offerta dall’amministrazione eugubina). In tutto questo gode Ferrara: la città estense, già protagonista in estate di un ricchissimo cartellone di eventi (spicca Ferrara Summer Festival, che porta in piazza Trento e Trieste almeno una cinquantina di artisti tra giugno e agosto), si ritrova tra le mani un evento già “svezzato”, pronto a radicarsi e a esplodere definitivamente.
Questa disfatta fa il seguito con la vicenda della serie televisiva Don Matteo, emigrata a Spoleto dopo che l’amministrazione eugubina se l’era fatta scippare sotto il naso. Un evento che poteva essere evitato solo dimostrando una lungimiranza che gli occhi miopi dei nostri amministratori non riescono ad esercitare. C’è stato non molto tempo fa l’episodio dell’endurance, al top dell’equitazione, che attraeva nel nostro territorio un turismo di altissimo livello. Basti dire che fra i partecipanti c’era anche qualche emiro…
Ma niente, la capacità di far nascere eventi importanti sul nostro territorio, per farli poi fallire lasciando che altri se ne impadroniscano furbescamente, sembra un’attitudine di Gubbio.
Ma non buttiamo la croce addosso ai soli amministratori. Sarà un po’ colpa anche degli eugubini se non ne va una dritta. Esiste in città una netta divisione tra menti pensanti e menti dormienti. I dormienti sono di più e in democrazia non conta la qualità ma il numero…