Si è conclusa questa mattina al carcere perugino di Capanne la sessione di visite nei quattro istituti penitenziari dell’Umbria da parte del Procuratore Generale di Perugia Sergio Sottani. Martedì scorso Sottani aveva visitato gli istituti di Spoleto, Terni e Orvieto. Stamattina a Capanne il Procuratore Generale ha incontrato il Dirigente, il personale di Polizia Penitenziaria, quello delle aree sanitarie e trattamentali e una delegazione di detenuti. Dai dati divulgati emerge una situazione critica che fa dell’istituto penitenziario perugino il più fortemente sovraffollato della nostra regione, alle prese con una popolazione carceraria dove quasi la metà dei detenuti ha problemi di tossicodipendenza.
Tutti i dati di Capanne tra sovraffollamento, autolesionismo e tossicodipendenza
Nella Casa Circondariale di Perugia sono attualmente ospitati 461 detenuti esclusivamente “comuni”, di cui 391 uomini e 70 donne (Capanne è l’unico carcere umbro ad accogliere anche popolazione femminile) a fronte di una capienza regolamentare di 363, ridotta a 321. Il reparto S.A.I., Servizio di Assistenza Intensificato previsto per assicurare assistenza sanitaria ai detenuti che avrebbe garantito altri 42 posti, infatti non è stato mai attivato. Ciò significa che a Capanne ci sono 140 detenuti in più rispetto a quanto previsto. Su una popolazione carceraria di 461 detenuti, 265 sono i reclusi di nazionalità straniera (57%), più della metà.
Per quanto riguarda le sentenze, nel carcere perugino 407 detenuti sono stati condannati in via definitiva (88%), quelli con posizione non definitiva sono 54, il restante 12%. I posti letto destinati ai non definitivi sono 134, mentre per i detenuti con posizione definitiva il numero è pari a 229. Male anche sul fronte del personale dove mancano 32 unità di Polizia Penitenziaria.
Dall’inizio dell’anno si sono registrati a Capanne 86 episodi di autolesionismo e 24 tentativi di suicidio oltre a 32 aggressioni al personale di Polizia Penitenziaria. La nota positiva è che non si sono verificati suicidi. Per quanto riguarda la salute, il dato più allarmante è che quasi la metà della popolazione carceraria di Capanne presenta problemi di tossicodipendenza, si tratta di 215 detenuti ovvero il 46,63% mentre sono 89 i detenuti (19,3%) che presentano disturbi di tipo psichiatrico. Una situazione che pesa ancora di più alla luce della mancata attivazione del reparto S.A.I. di cui sopra.
La popolazione carceraria in Umbria: il punto della situazione
Con la visita di stamattina a Capanne, si conclude la raccolta dati sulla situazione delle carceri umbre che presenta evidenti criticità. La percentuale di sovraffollamento è di oltre il 24% (24,24%) ciò significa che gli istituti di pena umbri accolgono quasi un quarto dei detenuti in più rispetto a quelli che potrebbero realmente ospitare. Il numero totale dei reclusi nelle carceri umbre è di 1604, di cui 1534 uomini e 70 donne, a fronte di una capienza regolamentare di 1339 posti letto (ridotti a 1291).
La stragrande maggioranza dei detenuti, 1331, 83,1% ha una posizione giuridica definitiva, mentre il restante 16,8% ovvero 271 sono in attesa di sentenza definitiva. I posti letto destinati ai non definitivi sono 577, mentre quelli con posizione definitiva 762. 501 sono i detenuti sono di origine straniera (31%) mentre permane comunque alta anche a livello regionale, la presenza di detenuti con problemi di tossicodipendenza che sono 452, il 28,17% del totale. Così come è significativa la presenza dei detenuti afflitti da disturbi di natura psichiatrica che sono 224, il 13,96%.
Nelle quattro carceri umbre nel 2024 si sono registrati 217 episodi di autolesionismo, 43 tentativi di suicidio e si è verificato un suicidio, alla Casa Circondariale di Terni. Numerose sono state le aggressioni al personale di Polizia, 41 in totale più una verso altri operatori penitenziari. In generale, è fortissima la carenza di personale nelle quattro strutture. A fronte delle necessarie 831 unità di personale previste, l’organico ne conta 771.