Serve una nuova cultura d’impresa in Umbria che faccia perno anche sulla sostenibilità“: per questa ragione Cna, Confcommercio e Confindustria hanno realizzato una guida sulla nuova normativa ESG. L’obiettivo è quello di “rafforzare la competitività del sistema produttivo locale, soprattutto nell’Umbria cuore verde d’Italia”.

Si chiama “Guida alla sostenibilità per le imprese”, ed è stata presentata in Umbria alla Posta dei Donini in un incontro di approfondimento dalle tre associazioni datoriali. Numerose le aziende umbre interessate. Perché la direttiva UE sulla rendicontazione di sostenibilità ESG è diventata da poco legge in Italia. E impone un adeguamento dell’informativa del bilancio d’esercizio. Da quest’anno riguarderà le grandi imprese e i grandi gruppi con oltre 500 dipendenti. E poi, gli enti di interesse pubblico e i soggetti già tenuti all’obbligo di pubblicare la dichiarazione non finanziaria. Ma dall’anno prossimo toccherà anche le grandi imprese non quotate che alla chiusura dell’esercizio abbiamo un numero medio di dipendenti superiore a 250 e ricavi per 50 milioni. Poi, via via, la norma si estenderà a tutti gli altri.

Una guida per adeguarsi alla normativa sulla sostenibilità in Umbria, un tema di grande attualità

Il tema è di estrema attualità – ha affermato Roberto Giannangeli, direttore di CNA Umbria -. Soprattutto in una regione in cui il grosso del sistema produttivo è costituito da imprese di piccola e piccolissima dimensione. Che vanno supportate nel loro processo di transizione verso modelli più sostenibili.

Il documento si compone di cinque parti essenziali. In cui si affrontano i temi più rilevanti relativi alla sostenibilità in materia economica, sociale e ambientale. Ma la guida made in Umbria si occupa anche di come comunicare all’esterno quanto fatto dall’impresa in tema di sostenibilità. E, negli ultimi due capitoli, offre un metodo di autoanalisi che l’azienda può utilizzare per fare una fotografia della propria situazione di partenza.

In poche parole – ha dichiarato Vasco Gargaglia, direttore regionale di Confcommercioattraverso una semplice ma esaustiva check-list, le imprese umbre possono raccogliere gli elementi fondamentali per andare successivamente a costruire un piano di sostenibilità per migliorare le performance nelle diverse funzioni aziendali, utilizzando la guida come approfondimento dei vari passaggi necessari a conseguire i vari obiettivi”.

Nel vademecum messo a punto dalle tre associazioni di categoria vengono trattati temi come i budget economici e finanziari. Il rating aziendale o il cash flow. Passando poi a trattare ambiti come quello dell’introduzione del welfare legato alla produttività all’interno dell’azienda. Di costruzione dei percorsi di carriera del personale attraverso la formazione. Ma anche del cosiddetto work life balance per un maggior equilibrio tra il tempo trascorso al lavoro e quello dedicato alla vita privata.

Tutti i dettagli che concorrono alla formazione degli indici di sostenibilità necessari alla rendicontazione

Naturalmente la guida parla anche di sostenibilità ambientale, a partire dall’efficientamento energetico di immobili e processi produttivi, di ottimizzazione dell’uso delle risorse, di riduzione delle emissioni inquinanti, di ottimizzazione del ciclo dei rifiuti. Particolare attenzione viene dedicata al tema dei sottoprodotti e del riuso e riciclo degli scarti di produzione: concetti base per il passaggio da un’economia lineare a una circolare.

Confindustria Umbria – ha evidenziato il direttore generale, Simone Cascioli – è fortemente impegnata sui temi ambientali, sociali e di governance (ESG). Riconoscendo l’importanza di integrare la sostenibilità nei processi produttivi e organizzativi delle imprese. Le aziende multinazionali e le grandi imprese giocano un ruolo cruciale in questo contesto. Fungendo da catalizzatori per la diffusione di buone pratiche ESG sia in termini di indotto che di fornitori. Grazie alla loro presenza globale e alla capacità di influenzare le filiere produttive, contribuiscono a creare modelli di sviluppo sostenibile. Che possono essere adottati anche dalle realtà locali e dalle Pmi, generando un impatto positivo. In tal senso si muove, ad esempio, la comunità ESG di Confindustria Umbria. Un gruppo di lavoro tematico teso a facilitare la conoscenza, la condivisione e la risoluzione di problematiche. Attraverso lo scambio delle migliori pratiche in ambito di sostenibilità mediante il confronto tra i referenti delle imprese, in una logica di positiva contaminazione”.

Una guida realizzata con la collaborazione del dipartimento di Economia dell’Università di Perugia

Confindustria, CNA e Confcommercio hanno realizzato la guida con la collaborazione del dipartimento di economia dell’università degli studi di Perugia. Che ha istituito un gruppo di lavoro multidisciplinare capitanato dal direttore del dipartimento, il professor Marcello Signorelli. Nell’incontro è stata l’importanza della costruzione di una rete territoriale a supporto dello sviluppo. In cui il mondo del lavoro e il mondo accademico dialoghino in un rapporto di scambio reciproco.

Accanto al documento integrale, le associazioni umbre hanno realizzato anche una versione light della guida. A disposizione di tutte le imprese interessate ad approfondire il tema alla sostenibilità in tutte le sue accezioni.

La sostenibilità, che ha un ruolo preponderante all’interno del recente rapporto sulla competitività dell’Europa redatto da Mario Draghi, sarà anche l’asse lungo il quale si muoverà la prossima programmazione dei fondi strutturali europei. “La guida è il primo risultato di un rapporto di collaborazione che – hanno concluso i direttori delle tre associazionicontinuerà anche in futuro su temi di vitale importanza per il sistema produttivo dell’Umbria”.