Negli ultimi anni, nella zona dell’eugubino si è notato un incremento delle attività legate allo spaccio di sostanze stupefacenti, fenomeno che, sebbene non nuovo, sembra aver raggiunto proporzioni preoccupanti, anche nei centri minori, dove un tempo la criminalità legata alla droga era meno visibile. L’episodio recente che ha visto l’arresto di un 60enne da parte dei Carabinieri della Stazione di Fossato di Vico è solo l’ultimo di una serie di interventi delle forze dell’ordine che hanno messo in luce una realtà inquietante.
L’episodio del 17 agosto scorso, ha portato alla denuncia di un uomo di 60 anni per detenzione ai fini di spaccio di sostanze stupefacenti. I Carabinieri, impegnati in attività preventive particolarmente intensificate durante il periodo estivo, hanno scoperto una quantità significativa di droga, tra cui cocaina, hashish e marijuana, in possesso dell’uomo. L’individuazione e il sequestro di tali sostanze in un contesto apparentemente ordinario, come quello di un bar locale, indicano quanto lo spaccio si sia infiltrato nella vita quotidiana, anche in luoghi pubblici.
Durante un controllo di routine, i Carabinieri hanno identificato un uomo e una donna all’interno di un bar nella zona. Sin da subito, il comportamento agitato dell’uomo ha insospettito i militari, che hanno deciso di procedere con una perquisizione che ha portato al ritrovamento di due involucri di cocaina, due spinelli e alcuni pezzi di hashish nel borsello dell’uomo. Ma è stato durante la perquisizione domiciliare che i Carabinieri hanno rinvenuto una quantità ancora maggiore di droga, oltre a strumenti tipici dell’attività di spaccio, come un bilancino di precisione e un coltello con residui di sostanza stupefacente.
Lo spaccio di sostanze stupefacenti non è limitato a consumatori occasionali
Questo episodio mette in evidenza come lo spaccio di droga non sia limitato a piccoli quantitativi o a consumatori occasionali, ma coinvolga individui che operano su scala più ampia, con una struttura organizzativa che prevede il possesso di strumenti per il confezionamento e la distribuzione delle sostanze. La scoperta di 70 grammi di hashish e oltre 7 grammi di marijuana suggerisce che l’uomo potesse essere coinvolto in un’attività di spaccio ben più radicata e organizzata rispetto a quanto potrebbe apparire a prima vista.
Il fatto che persone di tutte le età, incluso un uomo di 60 anni, siano coinvolte in queste attività, riflette una diffusione del fenomeno che non risparmia nessuno. La presenza di spacciatori nelle aree pubbliche, come bar e piazze, rappresenta una minaccia per la sicurezza dei cittadini.
La diffusione delle droghe ha un impatto devastante non solo sulla salute dei consumatori, ma anche sulla coesione sociale. Le famiglie sono spesso le prime vittime indirette di questa piaga, vedendo i propri cari cadere nel tunnel della dipendenza. La droga alimenta anche altre forme di criminalità, come i furti e la violenza, creando un circolo vizioso che è difficile spezzare.
Necessaria l’attività preventiva nei luoghi pubblici
Le attività preventive, come i controlli nei luoghi pubblici e le perquisizioni, sono essenziali per scoraggiare gli spacciatori e rendere più difficile la loro attività.
Le istituzioni locali dovrebbero fornire il supporto necessario alle forze dell’ordine, ma anche promuovere iniziative che combattano il traffico degli stupefacenti e offrano alternative positive ai giovani.
Sarebbe inoltre necessario migliorare l’accesso ai servizi di supporto per le persone che lottano contro la dipendenza. Spesso, chi si rivolge alla droga lo fa per sfuggire a problemi personali o sociali. Fornire supporto psicologico e assistenza sociale può fare la differenza nella vita di queste persone e aiutarle a reintegrarsi nella società.
La situazione a Gubbio e nelle aree circostanti dimostra che lo spaccio di droga è un problema che richiede un impegno costante e coordinato da parte di tutti.
La sicurezza e il benessere dei cittadini dipendono dalla capacità di rispondere in modo efficace a queste problematiche, adottando strategie che non solo reprimano il crimine, ma promuovano anche la cultura della legalità.