08 Nov, 2025 - 15:30

Sorgenti di Bagnara, la Regione punta su sicurezza idrica e tutela del fiume Topino

Sorgenti di Bagnara, la Regione punta su sicurezza idrica e tutela del fiume Topino

De Luca: “Coniugare i diritti delle comunità con l’interesse pubblico e l’equilibrio ambientale”

 

Sicurezza idrica, riconoscimento dei diritti delle comunità locali ed equilibrio ecosistemico del fiume Topino. Sono questi i tre pilastri della nuova strategia delineata dalla Giunta regionale dell’Umbria per la gestione delle sorgenti di Bagnara e San Giovenale, due punti idrici di fondamentale importanza per l’approvvigionamento potabile dell’area del Nocerino e del territorio circostante.

L’obiettivo è garantire continuità e sostenibilità in una fase delicata, segnata da anni di tensioni tra istituzioni, gestori e comunità locali, e aggravata dal crescente stress ambientale sui corsi d’acqua umbri.

Un tavolo tecnico per la nuova governance idrica

La decisione è stata assunta con una delibera della Giunta regionale, su proposta dell’assessore Thomas De Luca, che ha annunciato la costituzione di un Tavolo tecnico dedicato.
Ne faranno parte enti regionali, università agrarie, società di gestione del servizio idrico e i comuni direttamente interessati.

L’obiettivo principale del Tavolo è trovare un equilibrio stabile e condiviso tra le esigenze di approvvigionamento idrico per la popolazione e il rispetto dei diritti di uso civico della comunità di Bagnara, che da decenni rivendica un ruolo più attivo nella gestione delle proprie risorse naturali.

“La Giunta regionale – spiega De Luca – pur perseguendo la tutela legale e la continuità del servizio pubblico, intende contemperare i diritti delle comunità. Siamo determinati a gestire la crisi con la massima celerità e trasparenza.”

Tre obiettivi chiari: acqua, diritti, ambiente

Il Tavolo tecnico lavorerà su tre obiettivi fondamentali, che definiscono la nuova visione regionale in materia di gestione idrica:

  1. Sicurezza idrica e continuità del servizio, a tutela dell’interesse pubblico e dell’ampio bacino d’utenza servito dalle sorgenti di Bagnara e San Giovenale.

  2. Riconoscimento dei diritti di uso civico della comunità di Bagnara, stabilendo la destinazione dei 15 litri al secondo attualmente assegnati tra il Comune di Nocera Umbra e la Comunanza di Bagnara.

  3. Ripristino dell’equilibrio ecosistemico del fiume Topino, attraverso nuove adduzioni e un migliore utilizzo delle risorse provenienti dalla Diga di Casanova di Valfabbrica.

“È imprescindibile garantire in via urgente ed eccezionale il prosieguo delle attività di approvvigionamento delle acque a scopo idropotabile,” ha sottolineato l’assessore, “ma allo stesso tempo intendiamo avviare un percorso di riequilibrio ambientale e sociale, che metta fine a decenni di contrasti e mancate risposte istituzionali.”

Il nodo storico delle sorgenti di Bagnara

Le sorgenti di Bagnara rappresentano una risorsa idrica storica e vitale per l’area tra Nocera Umbra e Gualdo Tadino, ma anche un tema di contesa.
Da anni, la Comunanza agraria di Bagnara rivendica il diritto di poter gestire in parte le acque del proprio territorio, denunciando nel contempo il progressivo degrado del fiume Topino, impoverito da prelievi prolungati e da un deflusso ridotto.

La nuova impostazione regionale mira a ricucire questo rapporto.
“Riconosciamo la legittimità delle rivendicazioni di Bagnara e del territorio,” ha detto De Luca, “emerse a seguito di decenni di mancate risposte istituzionali di fronte al progressivo degrado ambientale del fiume Topino. Il nostro obiettivo è definire un nuovo quadro di gestione che tuteli il cittadino e, allo stesso tempo, l’equilibrio ecologico.”

Verso una gestione sostenibile e condivisa

La Regione intende dunque coniugare approvvigionamento e tutela ambientale, evitando che la sicurezza idrica di un’area si traduca nel depauperamento ecologico di un’altra.
In questa prospettiva, sarà centrale il completamento della Diga di Valfabbrica, considerata un’infrastruttura strategica per la sicurezza idrica regionale.

L’opera, una volta terminata, dovrebbe consentire di assicurare il deflusso minimo vitale del Topino, elemento essenziale per la sopravvivenza della fauna fluviale e per la salute dell’ecosistema.

Nel frattempo, il Tavolo tecnico – coordinato direttamente da De Luca – avvierà i lavori immediatamente per gestire la fase transitoria in attesa della conclusione dell’iter giudiziario relativo ai diritti d’uso delle sorgenti.

“Abbiamo tre obiettivi fondamentali, ribadisce l’assessore, “garantire la sicurezza idrica e la continuità dell’approvvigionamento; riconoscere i diritti di uso civico della comunità di Bagnara; e ristabilire l’equilibrio ecosistemico del fiume Topino. In questo senso, il progetto della Diga di Casanova è fondamentale per coniugare approvvigionamento e rispetto del deflusso minimo vitale.”

Un modello di equilibrio tra uomo e natura

La strategia delineata dalla Regione punta dunque a costruire un modello di governance dell’acqua più equo e sostenibile, fondato sulla cooperazione tra enti pubblici e comunità locali.
L’acqua, da sempre bene comune e fonte di vita, torna al centro di una visione che non è solo tecnica ma anche etica e sociale.

La sfida sarà duplice: da un lato garantire la sicurezza idrica per i cittadini, dall’altro ristabilire il ciclo naturale del fiume Topino, da troppo tempo compromesso.

Come sottolinea De Luca, “l’acqua è un diritto universale, ma anche una responsabilità collettiva. Gestirla in modo equo e lungimirante significa investire nel futuro dell’Umbria, nella salute dei suoi territori e nella fiducia delle sue comunità.”

Con la creazione del Tavolo tecnico e la nuova delibera regionale, si apre quindi una fase di dialogo e pianificazione condivisa, che potrebbe segnare una svolta nella gestione delle sorgenti umbre.
Un passo concreto verso un equilibrio possibile tra sicurezza idrica, diritti delle comunità e tutela ambientale.

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Mario Farneti
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