16 Oct, 2025 - 16:16

Sogepu, cambia l’accusa: nuova imputazione per l’ex amministratore e l’imprenditore dell’appalto rifiuti

Sogepu, cambia l’accusa: nuova imputazione per l’ex amministratore e l’imprenditore dell’appalto rifiuti

Nel corso dell’udienza preliminare del 16 ottobre 2025 a Perugia, sono emerse novità importanti nell’inchiesta sulla gestione dei rifiuti nell’Alto Tevere. La Procura della Repubblica, guidata da Raffaele Cantone, ha annunciato di aver modificato l’imputazione iniziale, riqualificando il reato contestato da corruzione per l’esercizio delle funzioni a corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio, alla luce delle nuove prove raccolte. I due indagati – Cristian Goracci, ex amministratore unico di Sogepu, e Antonio Granieri, titolare della società privata ECE (già Ecocave) – erano finora accusati di corruzione e fatture false, ma le indagini integrative condotte dalla Guardia di Finanza hanno portato a contestazioni più gravi. Secondo gli inquirenti sarebbero emerse condotte prima ignote che hanno provocato un danno significativo alla società pubblica, assicurando nel contempo un ingiusto vantaggio al socio privato.

I difensori degli imputati hanno chiesto tempo per esaminare la nuova documentazione prodotta dalla Procura. Il GUP ha quindi aggiornato l’udienza preliminare al prossimo 10 dicembre 2025, data in cui si deciderà sul rinvio a giudizio alla luce delle imputazioni riformulate.

Svolta nell'inchiesta Sogepu: cambia l'accusa per l'ex amministratore e l'imprenditore

La modifica del capo di imputazione rappresenta una svolta nell'inchiesta giudiziaria. Inizialmente, le accuse vertevano su corruzione per l'esercizio delle funzioni pubbliche, ma con le nuove carte gli inquirenti ipotizzano che gli atti siano stati contrari ai doveri di ufficio, un elemento che aggrava il profilo penale dei fatti contestati.

Perché la Procura ha modificato il capo di imputazione dopo le nuove indagini

La modifica è frutto di due corpose annotazioni investigative del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria della Guardia di Finanza di Perugia. Le indagini integrative hanno evidenziato che il danno economico a carico della società pubblica era più grave e sistemico rispetto a quanto inizialmente ipotizzato.

Le accuse: consulenze fittizie e vantaggi per il socio privato nell'appalto rifiuti

L’ipotesi accusatoria si fonda su presunte tangenti mascherate da consulenze professionali. Goracci avrebbe ricevuto circa 700 mila euro da ECE/Ecocave per incarichi mai svolti, con l’obiettivo di favorire l'ingresso del socio privato nella nuova società mista.

Il maxi-appalto da 300 milioni che ha acceso i riflettori sulla gestione dei rifiuti nell'Alto Tevere

Il cuore dell’inchiesta è il maxi-appalto ventennale da oltre 300 milioni di euro per la raccolta e gestione dei rifiuti in 14 comuni. La gara, vinta dalla società mista Sogeco, è finita al centro delle indagini per presunte irregolarità nella fase di assegnazione.

Le mosse della Guardia di Finanza e il ruolo del Nucleo PEF di Perugia

Il Nucleo PEF della Guardia di Finanza ha svolto accertamenti approfonditi che hanno portato alla luce nuove condotte sospette. Le evidenze sono state trasmesse alla Procura e hanno inciso direttamente sulla riformulazione dell’imputazione.

Cosa significa "corruzione per atti contrari ai doveri d’ufficio": implicazioni legali

Questa qualificazione del reato presuppone che l’atto illecito abbia violato in modo diretto e consapevole i doveri di imparzialità, correttezza e legalità richiesti a un pubblico ufficiale, aggravando la responsabilità degli indagati.

Sogeco è una società a maggioranza privata partecipata da Sogepu. La sua creazione doveva rappresentare una sintesi tra interesse pubblico e gestione industriale, ma l’inchiesta ha acceso dubbi sulla legittimità del processo.

Per tutelare l'interesse collettivo e l'immagine pubblica, sia Sogepu che il Comune hanno espresso l'intenzione di costituirsi parte civile nel procedimento penale contro Goracci e Granieri.

L'udienza preliminare riprenderà il 10 dicembre. In quella sede, dopo l’esame della documentazione integrativa, il giudice deciderà sull’eventuale rinvio a giudizio degli imputati.

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Francesca Secci
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