Il Parco Ranghiasci-Brancaleoni, uno dei luoghi storici e naturali più suggestivi di Gubbio, sta vivendo una situazione di emergenza. La grande vasca nei pressi del tempietto neoclassico, che solitamente ospita diverse specie di pesci, è attualmente senza acqua corrente a causa di un guasto al sistema idraulico. Questo problema sta mettendo in serio pericolo la vita della fauna ittica presente, poiché l’acqua stagnante non fornisce più l’ossigeno sufficiente alla loro sopravvivenza.
Nonostante le segnalazioni da parte di cittadini preoccupati, tra cui una residente che si è rivolta ai servizi tecnici comunali, non sono state ancora fornite rassicurazioni di un intervento rapido e risolutivo. La cittadina, preoccupata per le condizioni dei pesci, ha denunciato la situazione senza però ottenere un impegno concreto da parte delle istituzioni.
L’acqua stagnante favorisce anche lo sviluppo di alghe e batteri nocivi, peggiorando ulteriormente la situazione e aumentando il rischio di malattie per i pesci. Le alte temperature estive delle quali si è sofferto fino a qualche giorno fa, unite alla mancanza di circolazione dell’acqua, hanno accelerato il deterioramento delle condizioni della vasca, rendendo urgente un intervento per riparare il guasto e ripristinare il flusso d’acqua al suo interno.
Il Parco è sotto la responsabilità di Comune e Provincia
Il Parco Ranghiasci-Brancaleoni, essendo di proprietà del Comune di Gubbio e della Provincia di Perugia, è sotto la responsabilità delle autorità locali per quanto riguarda la manutenzione e la gestione. La mancanza di un intervento tempestivo solleva interrogativi sulla gestione del patrimonio naturale della città e sulla tutela dell’ambiente e degli animali che vivono al suo interno.
La situazione dei pesci nella vasca del Parco Ranghiasci non è solo una questione ambientale, ma può avere anche risvolti legali importanti. In Italia, il maltrattamento degli animali è un reato punito dalla legge, in particolare dall’articolo 544-ter del Codice Penale, introdotto con la Legge 189 del 2004. Questo articolo prevede sanzioni per chiunque causi sofferenze inutili o condizioni di vita incompatibili con le esigenze fisiologiche degli animali.
Nel caso specifico, la mancanza di ossigenazione e di acqua pulita nella vasca potrebbe essere considerata come una forma di maltrattamento, poiché i pesci stanno vivendo in un ambiente che non soddisfa le loro necessità vitali. L’articolo 544-ter stabilisce pene che vanno dalla reclusione da tre a diciotto mesi o una multa che varia da 5.000 a 30.000 euro, a seconda della gravità del caso. Se il maltrattamento degli animali porta alla loro morte, le pene possono essere ulteriormente aggravate.
Sanzioni penali nel caso di maltrattamento e conseguente morte degli animali ospitati nel parco
Inoltre, il Codice Penale prevede che la responsabilità possa ricadere anche su chi ha il dovere di garantire la cura e il benessere degli animali, come nel caso delle amministrazioni pubbliche o dei gestori di parchi e aree naturali. In questo contesto, la mancanza di un intervento tempestivo per riparare il sistema idraulico potrebbe configurarsi come una violazione del dovere di tutela degli animali presenti nel parco da parte della Pubblica Amministrazione.
Il Parco Ranghiasci-Brancaleoni è un luogo di grande valore storico e naturalistico per la città di Gubbio. Oltre a essere un’attrazione turistica e un polmone verde per i cittadini, il parco ospita diverse specie animali, tra cui i pesci che popolano la vasca. La cura di questi animali e dell’ambiente in cui vivono non è solo una questione di rispetto delle leggi, ma anche un dovere etico e morale.
Il degrado della vasca purtroppo rispecchia la situazione di emergenza nella quale versa il Parco che l’attuale Giunta Fiorucci si è impegnata a restaurare e a restituire agli eugubini e ai turisti in tempi brevi.
L’attuale Giunta dovrà affrontare la situazione di emergenza e provvedere al benessere degli animali
Oltre alla cittadina che ha segnalato il problema ai servizi tecnici comunali, molti altri residenti si stanno unendo alle richieste di una soluzione rapida. L’auspicio è che il Comune e la Provincia, proprietari del Parco Ranghiasci, agiscano prontamente per riparare il sistema idraulico e ripristinare le condizioni ottimali per i pesci e per l’ecosistema della vasca.
Il Parco Ranghiasci, con la sua storia e il suo valore naturalistico, è uno dei gioielli di Gubbio, e merita un’attenzione particolare da parte delle istituzioni. Nel piano di ristrutturazione del Parco è previsto il monitoraggio costante e la cura dello stesso, per preservare il suo patrimonio naturale e garantire che gli animali che vi abitano possano vivere in condizioni adeguate.
Riteniamo sia utile che la nuova Amministrazione Comunale di Gubbio dimostri sensibilità verso il problema segnalato dai cittadini e intervenga subito per risolverlo. Un gesto di buona volontà nell’attesa di intraprendere in maniera definitiva i lavori di ristrutturazione della grande area verde.