I sindaci umbri, in una lettera indirizzata al ministro dell’economia Giancarlo Giorgetti e al ministro dell’interno Matteo Piantedosi, esprimono la loro preoccupazione riguardo ai tagli previsti dallo schema di decreto ministeriale.

In un periodo di rilancio del Paese, si sta assistendo a una riduzione delle risorse fondamentali necessarie per mantenere l’ordinata gestione amministrativa nei Comuni umbri. Questo è il grido di allarme lanciato da 43 sindaci di vari comuni della regione, tra cui Perugia, Assisi, Piegaro, Spoleto, Cascia e Città di Castello.

Sindaci umbri inviano una lettera a Giorgetti e Piantedosi: i dettagli

I sindaci ricordano che lo schema di decreto ministeriale, che prevede il riparto del contributo alla finanza pubblica, impone un taglio di 250 milioni di euro annui dal 2024 al 2028. Di questi, 200 milioni di euro annui saranno a carico dei Comuni e 50 milioni di euro annui a carico delle Province e delle Città metropolitane. Questo taglio netto di 16 milioni di euro per i Comuni umbri viene definito dai sindaci come un “taglio alla carne viva” delle comunità: “A fronte di uno sforzo condiviso per far ripartire il Paese, oggi vediamo tagliate risorse essenziali per portare avanti un’ordinata attività amministrativa nei nostri Comuni umbri”, scrivono.

La lettera prosegue poi: “I tagli previsti dallo schema di decreto ministeriale – ricordano i primi cittadini nella loro lettera – recante riparto del contributo alla finanza pubblica previsto dall’articolo 1, comma 533, della legge 30 dicembre 2023, n. 213, pari a 250 milioni di euro annui per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028, di cui 200 milioni di euro annui a carico dei Comuni e 50 milioni di euro annui a carico delle Province e delle Città metropolitane, comporta un taglio alla carne viva delle nostre comunità. Gli schemi che stanno circolando prevedono 16 milioni di euro di taglio netto ai Comuni umbri. Sono risorse necessarie, anzi vitali, per la tenuta del Titolo I dei nostri bilanci e dell’equilibrio contabile dei nostri enti”.

Le risorse destinate ai Comuni sono vitali per mantenere l’equilibrio contabile e la stabilità finanziaria dei bilanci comunali. I sindaci sottolineano l’importanza di questi fondi per finanziare la spesa corrente, che ha un impatto diretto sui servizi e le prestazioni offerte ai cittadini. Senza queste risorse, le amministrazioni locali si vedrebbero costrette a ridurre i servizi e ad aumentare le tariffe, con un peso maggiore sui cittadini.

Appello per la salvaguardia delle risorse

I primi cittadini dei 43 Comuni umbri chiedono con determinazione che queste risorse essenziali non vengano ridotte. La riduzione delle risorse, come prevista dal Piano dei tagli per i prossimi cinque anni, avrebbe conseguenze drammatiche per le comunità. Gli amministratori locali esprimono preoccupazione per il rischio di generare disavanzi nei bilanci comunali. Questa scelta potrebbe compromettere la storica capacità dei Comuni umbri di gestire autonomamente lo sviluppo sociale ed economico delle loro comunità.

I sindaci chiedono al governo di non applicare i tagli già a partire dall’anno in corso. Chiedono inoltre di concedere maggiore flessibilità nella redazione dei bilanci per i prossimi cinque anni. Questa flessibilità permetterebbe di affrontare meglio lo scenario economico difficile che i tagli prospettano e di garantire la continuità dei servizi essenziali. Solo così, secondo i sindaci, gli investimenti attuati attraverso il Pnrr potranno realmente contribuire alla ripartenza dell’Umbria e dell’intero Paese. 

“Servirebbero risorse aggiuntive: responsabilmente, per il bene della finanza pubblica, non chiediamo che ci siano date ma almeno – scrivono  – che ci vengano lasciate quelle attuali. O almeno che vengano date possibilità di flessibilità nella redazione dei nostri bilanci per i prossimi cinque anni tali da consentirci di fronteggiare lo scenario drammatico che questi tagli comporteranno per i prossimi 5 anni e che tali tagli non si applichino già a partire dall’anno in corso. Dateci la possibilità di non mortificare i nostri cittadini e di garantire i servizi come abbiamo fatto, con enormi sacrifici, negli ultimi anni. Solo così gli investimenti che stiamo attuando attraverso il Pnrr faranno ripartire l’Umbria e l’Italia”.