Una città che reclama più sicurezza. Un centro urbano sotto pressione, tra vandalismi e microcriminalità. In questo scenario, la Prefettura di Terni ha riunito il Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica per affrontare, con urgenza e concretezza, il tema della sicurezza nel cuore cittadino. Al tavolo, tutte le forze dell’ordine, gli enti locali e gli istituti di vigilanza privata. E un obiettivo condiviso: rafforzare i controlli e rilanciare la collaborazione pubblico-privato attraverso il progetto “Mille occhi sulla città”.
La riunione ha rappresentato anche l’occasione per la presentazione ufficiale al Comitato del nuovo Questore di Terni, Michele Abenante, entrato in carica in un momento delicato per la tenuta della sicurezza urbana. La cessazione, infatti, dell’iniziativa del sindaco Stefano Bandecchi sull’impiego di guardie giurate nel centro città ha lasciato un vuoto che, secondo diversi osservatori, ha contribuito all’escalation di episodi di criminalità e degrado.
“Ritengo fondamentale lavorare in sinergia tra tutte le componenti del sistema sicurezza per rispondere in modo efficace ed efficiente ai bisogni dei cittadini”, ha dichiarato il Prefetto Antonietta Orlando. Sottolineando come "la percezione di sicurezza sia un pilastro della qualità della vita e della coesione sociale".
Durante la riunione, è stata disposta l’intensificazione delle attività di vigilanza e prevenzione, soprattutto nelle aree centrali più frequentate, con un'azione congiunta e continuativa tra Polizia di Stato, Carabinieri, Guardia di Finanza e Polizia Locale. Sarà la Questura a coordinare un tavolo tecnico operativo, finalizzato alla pianificazione di controlli mirati sul territorio.
Punto qualificante della riunione è stato il rilancio operativo del progetto “Mille occhi sulla città”, un’iniziativa ministeriale già in parte sperimentata in passato, ma ora oggetto di un nuovo impulso. Il progetto mira a formalizzare la collaborazione tra forze dell’ordine e istituti di vigilanza privata, che potranno agire come sensori avanzati sul territorio, attraverso l’osservazione e la segnalazione di situazioni anomale.
Alla seduta hanno partecipato anche i rappresentanti degli istituti di vigilanza operanti sul territorio ternano. L’obiettivo è la firma di un Protocollo d’intesa tra Prefettura, Comuni interessati e operatori privati, per definire ruoli e responsabilità. La proposta ha ricevuto ampio interesse e sarà oggetto di ulteriori approfondimenti nei prossimi giorni.
Intanto oggi, presso la Questura, si è svolto un incontro operativo tra il Questore Michele Abenante e il Comandante provinciale dei Carabinieri, colonnello Davide De Rosa, alla presenza di ufficiali e funzionari. L’incontro ha avuto come focus la necessità di un coordinamento quotidiano e strutturato tra le due forze di polizia a competenza generale, per fronteggiare i fenomeni di criminalità diffusa e garantire una maggiore efficacia nella risposta ai cittadini.
“La collaborazione tra i reparti è già solida, ma oggi più che mai va rafforzata con azioni coordinate e tempestive”, è quanto è emerso dal confronto, che ha sottolineato l’importanza della presenza capillare sul territorio.
A seguire, il Questore Abenante ha fatto visita al Comandante provinciale della Guardia di Finanza, colonnello Mauro Marzo, proseguendo così il ciclo di incontri istituzionali volti a rafforzare la cooperazione interforze nella provincia. L’obiettivo comune rimane quello di garantire sicurezza reale e percepita, attraverso il presidio del territorio e la prevenzione dei fenomeni illeciti, in un’ottica di pieno rispetto delle competenze specifiche di ciascun corpo.
A Terni, il tema della sicurezza si è riacceso anche sul piano politico e sociale dopo la dismissione del servizio di pattugliamento privato, voluto dall'amministrazione Bandecchi nell'ambito di un progetto di ricerca di Unicusano. Nonostante i limiti normativi, la presenza visibile di guardie giurate aveva contribuito - almeno sul piano della percezione - ad aumentare il senso di protezione per residenti e commercianti. La loro assenza ha coinciso con un aumento di atti vandalici, furti e situazioni di degrado, soprattutto nelle ore serali e notturne.
Il progetto “Mille occhi sulla città”, se pienamente implementato, potrebbe colmare questo vuoto con strumenti giuridicamente legittimi e funzionalmente efficaci. Ma la sfida vera sarà nel passaggio dai protocolli alle azioni concrete, nella continuità del coordinamento e nella capacità di rispondere a una domanda di sicurezza sempre più articolata.
La Prefettura ha garantito che manterrà alta l’attenzione e continuerà a coordinare tutte le forze in campo. La partita è aperta: sul tavolo, non solo la lotta alla criminalità, ma la tenuta del patto di fiducia tra cittadini e istituzioni.