19 May, 2025 - 20:33

Sicurezza, presentato il primo pacchetto di interventi per la città di Perugia: più agenti, videosorveglianza e presidi civici

Sicurezza, presentato il primo pacchetto di interventi per la città di Perugia: più agenti, videosorveglianza e presidi civici

Un piano d’interventi articolato, il primo di una lunga serie, che punta a cambiare radicalmente l’approccio alla sicurezza urbana a Perugia. È questa la proposta presentata da Leonardo Donato, consigliere comunale con delega alla sicurezza, che ha illustrato i primi risultati di un lavoro iniziato mesi fa insieme alla sindaca Vittoria Ferdinandi e portato avanti con l’ascolto diretto dei quartieri, la collaborazione con forze dell’ordine e il coinvolgimento dei consiglieri di maggioranza.

Alla base del nuovo modello non ci sono soltanto decisioni calate dall’alto, ma un metodo partecipativo basato su assemblee pubbliche nei quartieri, dialogo con i cittadini e condivisione delle criticità emerse nei territori più fragili della città. A testimoniarlo sono i quattro progetti di videosorveglianza completati e già trasmessi agli uffici comunali per la valutazione delle risorse disponibili: San Vetturino, Mugnano, Montelaguardia e Lacugnano sono i primi quartieri interessati. Zone colpite da episodi di microcriminalità e reati predatori, che ora potrebbero finalmente beneficiare di un presidio tecnologico stabile.

Risorse comunali e nuova gestione della Polizia Locale

La grande novità rispetto al passato è l’impegno diretto dell’Amministrazione nel finanziare questi interventi. Donato sottolinea come si tratti di una novità assoluta, evidenziando lo scarto con la precedente amministrazione, che non aveva mai pianificato interventi di videosorveglianza con fondi propri su questi territori.

Il pacchetto di misure include anche un piano per il potenziamento della Polizia Locale, con nuove assunzioni già in programma. Una misura che punta a garantire una presenza più capillare degli agenti, specialmente nelle aree più sensibili. Fontivegge sarà uno dei punti centrali di questa riorganizzazione, con un presidio rafforzato e nuove risorse a disposizione. L’intento è quello di farne un modello di intervento stabile, in grado di affrontare in modo più incisivo le situazioni di degrado.

Movida e informatori civici: parte la sperimentazione nel centro storico

Tra gli interventi più innovativi spicca l’introduzione del servizio sperimentale degli informatori civici, che prenderà il via nel centro storico. Operatori formati, riconoscibili e presenti nelle ore serali e notturne, avranno il compito di presidiare le aree più frequentate della città, senza poteri repressivi, ma con una funzione educativa e di prossimità. Saranno loro a dialogare con i cittadini, promuovere il rispetto delle regole e contribuire a una convivenza civile più serena, soprattutto nei luoghi della movida.

L’iniziativa nasce grazie all’impegno dell’assessora Francesca Tizi, che ha saputo integrare la gestione della vita notturna con una strategia di comunicazione e sensibilizzazione orientata al rispetto del contesto urbano. Il progetto mira anche a prevenire situazioni di tensione o conflitto, fornendo un punto di riferimento accessibile e preparato.

Il metodo delle "finestre rotte" e un lavoro in rete

A supportare la nuova impostazione, anche l’adozione del principio delle “finestre rotte”: un paradigma operativo che invita a intervenire subito sulle piccole criticità, per evitare che possano degenerare in problemi più gravi. Una filosofia di azione che richiede presenza sul campo, rapidità decisionale e costante coordinamento tra assessorati, uffici tecnici e operatori della sicurezza.

Il consigliere Leonardo Donato rivendica la natura collegiale del lavoro svolto: “Questo primo pacchetto di interventi è il risultato di un lavoro collettivo, concreto e radicato nei territori”, afferma. Un lavoro reso possibile anche grazie alla sinergia con l’assessora Sartore per il reperimento delle risorse e con l’assessorato guidato da Stafisso per il supporto operativo.

L’obiettivo dichiarato è rafforzare, passo dopo passo, tutti i presidi di sicurezza presenti nel territorio comunale, puntando su progettualità condivise, investimenti diretti e azioni coordinate. Il piano proseguirà con ulteriori fasi operative, che interesseranno anche le periferie e le zone rurali, spesso trascurate ma non meno bisognose di attenzione e protezione.

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Giorgia Sdei
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