27 Jun, 2025 - 20:00

Sicurezza sul lavoro, dall'allarme infortuni a Terni alla prevenzione: insediato l’Osservatorio provinciale

Sicurezza sul lavoro, dall'allarme infortuni a Terni alla prevenzione: insediato l’Osservatorio provinciale

A Terni gli infortuni sul lavoro tornano a crescere, mentre il sistema istituzionale prova a organizzare una risposta concreta. Con un aumento del 17% delle denunce nel solo mese di marzo rispetto al 2024 e un decesso registrato nel primo trimestre dell’anno, la provincia si conferma un'area critica per la salute e la sicurezza nei luoghi di lavoro. A marzo 2025, le denunce di infortunio sul lavoro nella provincia di Terni sonopassateda 149 a 175 in un solo mese. Un dato che non è sfuggito al nuovo Osservatorio provinciale per la salute e sicurezza sul lavoro, insediatosi in Prefettura con il coordinamento del Prefetto Antonietta Orlando.

Un tavolo permanente che punta a trasformare i dati in strategie operative, coinvolgendo tutte le componenti del sistema produttivo e istituzionale. Un luogo di confronto, nato dal Protocollo siglato il 22 maggio scorso, che chiama a raccolta istituzioni, forze sociali, sanità, Inail, Ispettorato, sindacati e rappresentanze datoriali. E che da subito si trova davanti a un quadro che - sebbene non drammatico nei numeri assoluti - preoccupa per la sua tendenza.

Crescono gli infortuni a Terni: +17% in un mese, stabile il dato regionale

I dati forniti dalla Direzione territoriale Inail mostrano come, nel complesso regionale, il primo trimestre 2025 abbia registrato una lieve flessione delle denunce di infortunio (-6%), scese da 2.633 a 2.469. Ma il dato locale racconta un'altra storia: Terni si attesta su 507 casi tra gennaio e marzo, in linea con il 2024 (506), ma a marzo esplode il numero degli incidenti con un balzo del +17% rispetto allo stesso mese dell’anno precedente.

A fronte di ciò, spicca un numero ancora più doloroso: un infortunio mortale registrato a Terni nei primi tre mesi del 2025, contro zero nel 2024. A livello regionale i decessi sono passati da 3 a 7, con la provincia di Perugia che ha contato 6 casi mortali.

“Ritengo fondamentale portare avanti, sulla base dei dati a disposizione, un’azione di coordinamento tra tutte le componenti sedute al tavolo -ha dichiarato il Prefetto Antonietta Orlando, durante la riunione di insediamento -con la finalità di perseguire sempre più elevati livelli di sicurezza e ridurre così l’incidentalità e le malattie professionali”.

Cantieri, agricoltura, metalli: i settori a rischio e le azioni intraprese

Nel dettaglio, secondo i dati Inail, i comparti più colpiti dagli infortuni in Umbria restano le costruzioni (149 denunce), la sanità (120), il trasporto e magazzinaggio (99) e le industrie manifatturiere, in particolare quelle metalmeccaniche e della lavorazione dei minerali.

In questo quadro, è stato particolarmente apprezzato dai membri dell’Osservatorio il recente provvedimento della Presidente della Regione Umbria, che ha introdotto una ordinanza per la prevenzione nei cantieri all’aperto e nelle aziende agricole e florovivaistiche, con riferimento specifico all’esposizione prolungata al sole in determinate fasce orarie.

Una misura che risponde alle preoccupazioni legate al cambiamento climatico e all’intensificarsi delle condizioni meteorologiche estreme, ma anche al rischio diffuso di colpi di calore in lavori ad alta esposizione ambientale.

“Confido nel contributo che ciascuno fornirà per poter garantire luoghi di lavoro più sicuri”, ha aggiunto il Prefetto, richiamando il ruolo attivo di aziende, enti di controllo e rappresentanze dei lavoratori.

Un Osservatorio permanente per prevenire, non solo reagire

L’insediamento dell’Osservatorio provinciale non è un atto formale, ma un primo passo verso una governance strutturata della sicurezza sul lavoro. Obiettivo: trasformare l’analisi dei dati in azioni concrete e coordinate, promuovere la cultura della prevenzione e intervenire prima che i numeri diventino tragedie.

Terni, in particolare, dovrà essere osservata speciale: a fronte di un incremento delle denunce in itinere nel settore pubblico e in agricoltura, il sistema produttivo locale mostra fragilità evidenti, nonostante gli investimenti in formazione e tecnologia.

La sfida - condivisa da tutti i soggetti seduti al tavolo - è creare un ecosistema in cui la sicurezza non sia un adempimento, ma un valore collettivo. Un terreno su cui non ci si gioca soltanto la salute dei lavoratori, ma anche la credibilità del tessuto economico e la tenuta sociale dei territori.

AUTORE
foto autore
Federico Zacaglioni
condividi sui social
condividi su facebook condividi su x condividi su linkedin condividi su whatsapp
ARTICOLI RECENTI
LEGGI ANCHE