Negli ultimi anni, il tema della sicurezza idraulica ha assunto un ruolo centrale nella gestione del territorio, soprattutto alla luce dei crescenti episodi di eventi climatici estremi. Torrenti e fossi che non ricevono adeguata manutenzione possono trasformarsi in minacce concrete, provocando inondazioni e danni significativi a proprietà, infrastrutture e attività economiche. Il caso dei torrenti e fossi nell’area di Gubbio rappresenta un esempio importante della necessità di interventi strutturali e di una manutenzione continua per garantire la sicurezza e la sostenibilità del territorio.
Tra i principali corsi d’acqua interessati dagli interventi recenti figurano il torrente Camignano, il fiume Burano, il fosso della Contessa, lo Zappacenere, il San Donato e il torrente San Giorgio a Ospedaletto. Le operazioni hanno riguardato principalmente:
- Consolidamento degli alvei: sono stati realizzati interventi con scogliere e palificate per rafforzare gli argini e prevenire cedimenti.
- Ripristino di ponti e infrastrutture: un esempio significativo è la sistemazione del ponte danneggiato a Isolaccia, in zona Morena, che rappresenta un passaggio cruciale per la viabilità locale.
- Messa in sicurezza di aree franose: a Loreto, sistemata la frana che aveva interrotto un tratto stradale per anni, con la riapertura imminente della strada.
- Ripulitura dei letti: numerosi fossi e torrenti, tra cui quelli in località San Marco, sono stati ripuliti dalla vegetazione e dai detriti che impedivano il corretto deflusso delle acque.
La sicurezza idraulica si basa non solo su interventi straordinari ma anche sulla manutenzione ordinaria
Questi interventi rappresentano un passo fondamentale per ripristinare l’officiosità idraulica, ovvero la capacità dei corsi d’acqua di gestire il deflusso senza esondare. Tuttavia, come spesso accade in situazioni simili, la manutenzione straordinaria deve essere seguita da una costante manutenzione ordinaria.
Il catalizzatore di questi interventi è stato il finanziamento stanziato dalla Regione Umbria a seguito dell’alluvione del 15 settembre 2022, un evento che ha messo in evidenza le gravi carenze nella gestione idraulica del territorio. Complessivamente, oltre 8 milioni di euro hanno finanziato i Comuni di Gubbio, Scheggia e Pascelupo, e Pietralunga. Questi fondi sono stati utilizzati per tre obiettivi principali:
- Risarcimenti per i privati e le attività economiche colpite dall’alluvione.
- Interventi di emergenza per affrontare le criticità immediate e ridurre il rischio di ulteriori danni.
- Attività di prevenzione per garantire un’efficace gestione dei corsi d’acqua nel lungo periodo.
Il settore Manutenzioni, Lavori Pubblici e Protezione Civile del Comune di Gubbio ha avuto un ruolo chiave nell’attuazione degli interventi, lavorando in stretta collaborazione con la Forestale e sotto il coordinamento della Regione Umbria.
Una delle sfide più grandi nella gestione dei corsi d’acqua e della sicurezza idraulica riguarda il coinvolgimento dei frontisti, ovvero i proprietari dei terreni adiacenti ai fiumi e fossi. Per legge, i frontisti hanno l’obbligo di mantenere puliti gli argini e di garantire che non si accumulino detriti o vegetazione che possano ostacolare il deflusso delle acque.
Indispensabile la collaborazione delle istituzioni pubbliche con i frontisti
Il Comune di Gubbio ha sottolineato la necessità di questa collaborazione, invitando i frontisti a presentare una richiesta di autorizzazione per effettuare la manutenzione ordinaria. Il modulo per l’autorizzazione è disponibile online e ha una validità di tre anni, offrendo un quadro normativo chiaro per agevolare l’adempimento di questi obblighi.
Mentre gli interventi straordinari rappresentano un importante punto di partenza, la sfida più grande è garantire una manutenzione continua e regolare. Il mancato intervento, come dimostrano i recenti eventi alluvionali, può portare a conseguenze devastanti. I letti dei fossi e dei torrenti devono essere costantemente monitorati per evitare che la vegetazione e i detriti accumulati possano bloccare il flusso dell’acqua, causando esondazioni e danni alle aree circostanti.
La Regione Umbria, insieme ai Comuni e alle autorità competenti, ha il compito di sensibilizzare la popolazione sull’importanza di questa manutenzione, incentivando una gestione responsabile e partecipativa dei corsi d’acqua.
L’alluvione del 2022 ha dimostrato come la mancanza di prevenzione possa trasformare un evento naturale in un disastro per la comunità. I danni subiti da privati e attività commerciali, le interruzioni alla viabilità e i costi degli interventi straordinari sono solo alcune delle conseguenze che si possono evitare con una gestione più efficace e tempestiva.
Gli interventi effettuati a Gubbio e nei Comuni limitrofi rappresentano un modello di prevenzione che dovrebbe essere replicato in altre aree a rischio. Tuttavia, è fondamentale che questi sforzi non si fermino qui. La manutenzione dei corsi d’acqua deve diventare una priorità costante, supportata da adeguati finanziamenti e da una collaborazione attiva tra enti pubblici e privati.
Gli interventi effettuati nel territorio eugubino rappresentano un importante passo avanti, ma devono essere accompagnati da una manutenzione regolare e da una maggiore consapevolezza sull’importanza della prevenzione.