La competizione politica che si sta delineando tra Filippo Mario Stirati e Leonardo Nafissi per entrare nella lista della candidata alla presidenza del centrosinistra alla Regione Umbria, Stefania Proietti, è emblematica delle tensioni e delle dinamiche interne alla sinistra umbra. Questa sfida, che vede due figure di spicco della politica eugubina contendersi un posto nella lista, potrebbe avere implicazioni significative non solo per la loro carriera politica, ma anche per l’assetto futuro della coalizione di centrosinistra in Umbria.

Filippo Mario Stirati, ex sindaco di Gubbio, si presenta come un politico con una lunga esperienza alle spalle, ma anche con un fardello non indifferente: la responsabilità della recente sconfitta elettorale che ha consegnato Gubbio alla destra dopo 78 anni di governo di centrosinistra. Questa sconfitta è un macigno che Stirati deve portarsi dietro nella sua ambiziosa corsa per entrare nella lista della Proietti.

Stirati ha cercato di spiegare la sconfitta attribuendola alle divisioni interne alla sinistra, un problema cronico a Gubbio sin dal 1993, quando è entrata in vigore la legge sull’elezione diretta del sindaco. Tuttavia, questa giustificazione potrebbe non essere sufficiente a dissipare le critiche nei suoi confronti, soprattutto alla luce delle problematiche politico-amministrative che hanno segnato il suo ultimo quinquennio da sindaco.

L’ex sindaco Stirati ha cercato sempre di tenere alta la propria visibilità

L’ex sindaco ha comunque cercato di mantenere alta la sua visibilità politica, intervenendo su temi sensibili come l’inceneritore e lo smaltimento dei rifiuti, temi che continuano a essere al centro del dibattito sia a sinistra che a destra. Stirati ha anche fatto sapere di aver firmato la richiesta di referendum contro l’autonomia differenziata voluta dal governo Meloni e dalla Lega, un tema che potrebbe galvanizzare una parte dell’elettorato ambientalista e progressista.

Tuttavia, la sua candidatura rischia di essere percepita come divisiva, soprattutto in un contesto in cui la sinistra eugubina sembra già dilaniata da lotte interne. Stirati dovrà quindi riuscire a costruire una narrazione convincente che lo presenti come l’uomo capace di unire le diverse anime della sinistra, e non come colui che le ha ulteriormente frammentate.

Dall’altra parte, Leonardo Nafissi rappresenta una figura più giovane e, per certi versi, meno ingombrante. Nafissi ha ottenuto un buon risultato personale alle elezioni dell’8 e 9 giugno, un successo che lo rende un candidato forte per entrare nella lista della Proietti. Tuttavia, anche lui non è esente da critiche, in particolare da parte di chi lo vede come uno dei responsabili della rottura a sinistra che ha facilitato la vittoria della destra.

Nafissi, già candidato alle regionali del 2019 con il sostegno dei LeD, ha successivamente rotto con questo movimento, creando ulteriore frammentazione all’interno della sinistra eugubina. Nonostante ciò, egli sembra avere il sostegno di alcuni esponenti del Partito Democratico, anche se il PD, sotto la guida del commissario Massimiliano Presciutti, sembra orientato a non candidare nessun eugubino.

Nafissi punta anche lui a un posto nella lista di Stefania Proietti

La strategia di Nafissi sembra puntare a un posto nella lista personale della Proietti, evitando così di dover passare per le forche caudine di un partito ancora lacerato e in fase di ricostruzione. Questo potrebbe dargli un vantaggio rispetto a Stirati, soprattutto se riuscirà a presentarsi come il candidato del rinnovamento, capace di superare le divisioni che hanno afflitto la sinistra negli ultimi anni.

Il vero campo di battaglia tra Stirati e Nafissi sarà quindi la lista di Stefania Proietti. La candidata alla presidenza del centrosinistra alla Regione Umbria si presenta come la favorita alle prossime elezioni, complice anche la debolezza percepita della governatrice uscente Donatella Tesei e i crescenti scetticismi all’interno della sua stessa coalizione.

Entrare nella lista della Proietti è quindi un obiettivo ambito, ma è chiaro che “due galli nel pollaio” sono troppi. Stirati e Nafissi rischiano infatti di annullarsi a vicenda, facendo perdere a entrambi l’opportunità di essere eletti. La Proietti, dal canto suo, dovrà gestire con attenzione questa situazione, cercando di evitare che la competizione tra i due si trasformi in una lotta fratricida che possa danneggiare la sua campagna elettorale.

Una sfida che rivela le profonde divisioni della sinistra umbra

La competizione tra Stirati e Nafissi non è solo una questione di ambizioni personali, ma riflette le profonde divisioni all’interno della sinistra umbra. Queste divisioni, a Gubbio particolarmente accentuate, rischiano di compromettere la capacità del centrosinistra di presentarsi come una forza unita e credibile alle prossime elezioni regionali.

La sconfitta elettorale a Gubbio è stata un campanello d’allarme per la sinistra regionale, che ha visto uno dei suoi bastioni storici cadere nelle mani della destra. Questo evento ha messo in luce le difficoltà del centrosinistra nel mantenere la propria base elettorale unita e nel proporre una visione politica capace di attrarre nuovi consensi.

Se la competizione tra Stirati e Nafissi si risolverà in un’altra spaccatura, il rischio è che la sinistra umbra si presenti alle elezioni regionali frammentata e indebolita, con conseguenze potenzialmente disastrose per le sue prospettive elettorali.

In un contesto di divisioni interne e di sfiducia crescente verso le istituzioni, la sinistra umbra ha l’onere di dimostrare di saper fare sintesi e di poter offrire una leadership forte e unitaria. La scelta di Stefania Proietti circa la composizione della propria lista sarà quindi fondamentale, non solo in campagna elettorale, ma anche per il futuro della coalizione che aspira strappare la regione alla destra.