Anche Sigillo ha aderito con entusiasmo alla Settimana della Gentilezza, celebrata dal 22 settembre al 2 ottobre, con un ricco calendario di eventi che hanno coinvolto scuole, famiglie, associazioni sportive e istituzioni locali. Non si è trattato di un’iniziativa di facciata: la comunità sigillana ha saputo trasformare il tema della gentilezza in un’occasione concreta di dialogo intergenerazionale, crescita educativa e riflessione culturale.
Dal pomeriggio dedicato ai Giochi della Gentilezza e alla Festa dei Nonni, fino al convegno serale su “Lo sport come palestra di gentilezza”, la cittadina ha dimostrato che anche una piccola realtà può lanciare un messaggio forte e attuale: educare al rispetto, alla solidarietà e al senso di comunità è possibile, a partire dai gesti quotidiani.
Il 2 ottobre, presso l’Auditorium della Scuola dell’Infanzia, si è svolta la giornata conclusiva, che ha visto protagonisti i ragazzi e le ragazze della Scuola Secondaria di Primo Grado dell’Istituto Comprensivo di Sigillo insieme ai loro nonni.
In un clima festoso e coinvolgente, giovani e anziani hanno condiviso giochi cooperativi, musica e attività pensate per favorire il dialogo tra generazioni. Non solo divertimento, ma anche un’occasione per rinsaldare quel legame fondamentale che unisce i più piccoli con chi porta sulle spalle la memoria della comunità.
Durante la manifestazione, sono state anche premiate le vincitrici del concorso “C’era una volta…”, promosso dalla RSA Casa Benedetta:
per la sezione disegno, Bianca Raponi;
per la sezione poesia, Cristina Fofi.
Un riconoscimento simbolico, ma dal grande valore formativo, che ha messo in luce la creatività e la sensibilità dei giovani di Sigillo.
La giornata si è conclusa con il convegno serale “Lo sport come palestra di gentilezza: educare al rispetto dentro e fuori dal campo”, sempre ospitato all’Auditorium. L’incontro ha registrato una numerosa partecipazione di cittadini e ha offerto un confronto ampio e stimolante su un tema che riguarda non solo gli atleti, ma l’intera comunità.
Sono intervenuti:
Nicola Fraschetti, presidente AIA Umbria;
Giacomo Parbuoni, coordinatore regionale FIGC SGS Umbria;
Filippo Cecchetti, psicologo regionale FIGC SGS Umbria;
Giovanni Paolo Secchi, collaboratore tecnico territoriale FIGC SGS Umbria;
Valentina Finzi, membro del Comitato Nazionale AIA;
Cecilia Passeri, arbitro e presidente Commissione Pari Opportunità Comune di Gubbio;
Adolfo Traversini, presidente AIA Gubbio;
Simone Canova, allenatore Rugby integrato Gubbio 1984;
Gianmarco Fanelli e Alessandro Anemone, presidente e allenatore Volley Sigillo.
Ognuno ha portato la propria esperienza, mostrando come lo sport possa diventare un contesto educativo, un “campo scuola” di rispetto reciproco e di inclusione sociale.
A sintetizzare lo spirito dell’incontro è stata l’assessora alla Cultura e alle Politiche Giovanili del Comune di Sigillo, Nadia Tittarelli, che ha moderato il dibattito:
“Lo sport è il contesto in cui ragazze e ragazzi si trovano insieme, si divertono in modo sano, condividono regole, gioie, fanno anche i conti con l’insuccesso e la sconfitta. Per i giovani lo sport rappresenta una vera e propria palestra di vita, in cui sperimentano comportamenti che poi replicano nella loro vita di tutti i giorni”.
Le parole dell’assessora sottolineano come il binomio gentilezza–sport sia tutt’altro che astratto: significa insegnare ai ragazzi a controllare l’aggressività, a rispettare le regole, a valorizzare il gruppo e non solo il successo individuale.
Il Comune di Sigillo, attraverso una nota ufficiale, ha ribadito la portata dell’iniziativa:
“La giornata di ieri ha dimostrato che anche in una piccola realtà come Sigillo è fondamentale organizzare iniziative di questo tipo, capaci di sensibilizzare adulti e bambini su temi centrali. Il successo riscontrato conferma quanto la gentilezza, coltivata e condivisa, possa diventare un valore comune e un patrimonio da trasmettere alle nuove generazioni”.
Parole che fanno riflettere: non sono le dimensioni di un territorio a determinare la sua importanza culturale, ma la capacità di fare comunità e di costruire legami significativi tra le persone.
Il concetto di “gentilezza” rischia spesso di essere ridotto a un atteggiamento superficiale, a una cortesia di facciata. A Sigillo, invece, la Settimana della Gentilezza ha mostrato che questo valore può diventare un principio educativo e sociale.
Il Comune lo ha spiegato con chiarezza:
“Esperienze come quella vissuta ieri ricordano che, per cambiare e migliorare davvero la società, occorre partire dal basso: dai territori, dalle scuole, dalle famiglie e dalle comunità più vicine alle persone. È in questi luoghi, attraverso gesti quotidiani e occasioni di incontro, che i valori possono radicarsi in profondità e diffondersi in maniera autentica”.
Una dichiarazione che mette in luce la dimensione civica e culturale della gentilezza: non un ornamento, ma un motore di trasformazione sociale.
Gli interventi degli ospiti sportivi hanno portato esempi concreti: dal mondo del calcio a quello del rugby, fino alla pallavolo, ogni disciplina ha mostrato come sia possibile contrastare fenomeni come la violenza sugli spalti, la discriminazione e l’aggressività, attraverso educazione, formazione e buone pratiche.
Il messaggio emerso è chiaro: lo sport, se guidato da principi di rispetto e inclusione, diventa un laboratorio di cittadinanza attiva, capace di incidere non solo sui singoli, ma sull’intera comunità.
Il Comune di Sigillo ha giocato un ruolo decisivo nell’organizzazione, ma ciò che colpisce è la partecipazione corale della cittadinanza: scuole, RSA, associazioni sportive, famiglie.
Questo dimostra che, anche in realtà di dimensioni ridotte, è possibile costruire eventi che abbiano un impatto profondo e duraturo.
Come sottolineato dagli organizzatori:
“Proprio da realtà locali come Sigillo può arrivare un contributo essenziale alla costruzione di una società più attenta, solidale e inclusiva, perché il vero cambiamento nasce sempre dalla partecipazione delle persone e dal senso di appartenenza alla propria comunità”.
La Settimana della Gentilezza a Sigillo non è stata soltanto un cartellone di eventi, ma un laboratorio sociale che ha saputo coniugare tradizione e innovazione, educazione e divertimento, riflessione e comunità.
Dai giochi con i nonni al convegno sullo sport, la cittadina ha dimostrato che la gentilezza è un valore rivoluzionario, capace di unire le generazioni, rafforzare i legami sociali e creare un futuro più inclusivo.
Un messaggio che va ben oltre i confini del borgo e che può rappresentare un esempio per tante altre realtà: partire dalle piccole comunità per costruire un grande cambiamento culturale.