Negli ultimi mesi, Gubbio è stata teatro di una serie di furti in appartamento che sembrano non conoscere tregua. Gli abitanti della città si trovano ora a fare i conti con una minaccia che ha scosso profondamente il senso di sicurezza che caratterizzava la quotidianità eugubina. L’ondata di furti, che si sta verificando con preoccupante regolarità, ha portato i cittadini a interrogarsi sulla capacità delle forze dell’ordine di garantire protezione e a chiedere un intervento più incisivo per mettere fine a quella che appare come una vera e propria “piaga”.

L’inquietudine ha cominciato a crescere con l’aumento dei casi di furto, molti dei quali avvenuti in pieno giorno, a dimostrazione di una sfrontatezza e di un senso di impunità che preoccupano non poco. Tra i più recenti episodi si segnalano due furti avvenuti tra il 28 e il 29 agosto: il primo nella zona “Aldo Moro”, dove i Carabinieri sono intervenuti in seguito alla segnalazione di un furto all’interno di un’abitazione privata, e il secondo a Padule, in una traversa di via San Bartolo, dove una coppia di anziani, al rientro da una visita dal dentista, ha trovato la propria casa completamente a soqquadro.

In entrambi i casi, i ladri hanno dimostrato una precisione inquietante nella scelta degli obiettivi, facendo leva sull’assenza dei proprietari per agire con rapidità e, apparentemente, senza lasciare tracce significative. Nella zona “Aldo Moro”, è stata la prontezza dei vicini a permettere l’intervento delle forze dell’ordine, ma nonostante la tempestività della segnalazione, i malviventi sono riusciti a dileguarsi, lasciando dietro di sé solo lo stupore e la frustrazione dei residenti.

Una interminabile serie di furti in appartamento

La situazione a Padule e Mocaiana appare ancora più drammatica. Già nelle settimane precedenti al furto del 29 agosto, altre abitazioni erano state visitate dai ladri. A Mocaiana, in particolare, il 24 agosto, durante la Festa locale presso il CVA, una maestra d’asilo in pensione ha subito un furto nella sua abitazione di campagna. Il modus operandi dei ladri è ormai tristemente noto: approfittano delle feste locali, quando la maggior parte degli abitanti si trova impegnata nelle celebrazioni, per introdursi nelle case e rubare denaro e oggetti di valore. Questa modalità è stata adottata anche all’inizio di luglio a Fontanelle, quando ben sette abitazioni sono state svaligiate in una sola notte.

I racconti dei residenti di Padule e Mocaiana dipingono un quadro angosciante: anziani sconvolti al rientro nelle loro case, persone giovani non identificate viste aggirarsi con fare sospetto, campanelli suonati per verificare la presenza dei proprietari. Questi elementi suggeriscono un’organizzazione attenta e spregiudicata, che studia i movimenti delle vittime prima di agire.

Il ripetersi di questi episodi ha provocato una crescente tensione tra gli abitanti, molti dei quali si sentono ormai costretti a vivere nel terrore che la propria casa possa essere la prossima. L’invulnerabilità apparente di questi ladri, che sembrano sempre un passo avanti rispetto alle forze dell’ordine, ha alimentato un senso di impotenza e sfiducia, non solo verso la capacità delle autorità di assicurare alla giustizia i responsabili, ma anche verso la possibilità di continuare a vivere serenamente nelle proprie abitazioni.

I Carabinieri hanno intensificato l’attività di prevenzione

Questa sequela interminabile di furti ha portato i cittadini a chiedere un intervento più deciso da parte delle istituzioni. L’appello, rivolto sia ai Carabinieri sia all’amministrazione comunale, è di rafforzare la presenza delle forze dell’ordine sul territorio e di intensificare le attività di controllo, soprattutto nelle zone periferiche e rurali, dove i ladri sembrano colpire con maggiore frequenza e dove la vulnerabilità delle abitazioni è più elevata.

Dal canto loro, i Carabinieri hanno intensificato le attività investigative e i controlli notturni, come dimostrato dagli accertamenti e sopralluoghi effettuati a Mocaiana nella notte tra il 27 e il 28 agosto, che si sono protratti fino alle 3:30 del mattino. Tuttavia, nonostante l’impegno, i risultati finora ottenuti non sembrano sufficienti a rassicurare una popolazione che si sente sempre più esposta e indifesa.

Le forze dell’ordine sono chiamate a un compito difficile, reso ancora più complesso dalla natura sfuggente dei malviventi, che sembrano conoscere bene il territorio e che adottano tecniche che li rendono particolarmente difficili da individuare. La necessità di rafforzare le operazioni di sorveglianza, magari con l’ausilio di tecnologie avanzate come telecamere di sicurezza e sistemi di allarme più sofisticati, appare ormai imprescindibile.

La serie di furti a Gubbio evidenzia non solo una falla nella sicurezza percepita dai cittadini, ma anche la necessità di una risposta più strutturata e coordinata da parte delle istituzioni.

Alcuni residenti hanno già iniziato a prendere precauzioni, con l’installazione di sistemi di sicurezza, nella speranza di dissuadere ulteriori tentativi di furto. Tuttavia, è chiaro che per debellare definitivamente questo fenomeno criminale sarà necessario un approccio integrato che coinvolga non solo la polizia, ma anche l’amministrazione locale.