Il tempo sembra essersi fermato per sempre alle 10:25 del 2 agosto 1980. Era un’assolata mattina nel pieno dell’estate e in tanti transitavano per la Stazione di Bologna Centrale, affollata da turisti, tra chi partiva e chi rientrava dalle vacanze. Quando esplose quella bomba che, assordante, fece scendere il buio e il silenzio. Era il più grave attentato terroristico mai avvenuto in Italia nel secondo dopoguerra. Rimasero uccise 85 persone e oltre 200 furono ferite.

Chi era Sergio Secci

Tra quanti si trovavano alla stazione in quella mattina maledetta, c’era anche un ragazzo ternano di 24 anni: Sergio Secci. Sergio era una giovane promessa in campo accademico, si era laureato brillantemente al Dams di Bologna con un anno di anticipo discutendo una tesi sul Bread&Puppet Theatre di Peter Schumann. Una ricerca che sarà in seguito pubblicata da La Casa Usher per la prima volta nel 1986 con il titolo Il teatro dei sogni materializzati – Storia e mito del Bread and Puppet Theatre, un lavoro pioneristico che è a tutt’oggi considerato un riferimento fondamentale per chiunque si approcci allo studio della scena off-off dell’avanguardia teatrale statunitense.

Sergio il 2 agosto era diretto a Bolzano per motivi di lavoro ma perse la coincidenza delle 8:18 e era rimasto in stazione a Bologna in attesa del treno successivo, che sarebbe partito alle 10:50. La sera prima l’aveva trascorsa a Forte dei Marmi, in compagnia degli amici bolognesi, ex compagni di università. A Bolzano aveva un colloquio di lavoro e poi sarebbe partito anche lui per le vacanze in Calabria, dove aveva progettato di fare un po’ di campeggio con gli amici.

Quando esplose la bomba, si trovava con molta probabilità nella sala d’attesa. Non morì subito ma riportò ferite gravissime e venne ricoverato all’Ospedale Maggiore. La sua agonia durò cinque giorni, durante i quali seppe fornire le sue generalità e chiese di avvisare solo il padre e non la madre, Lidia, che non stava bene. Si spense il 7 agosto del 1980.

Il primo giugno 1981, quando venne costituita l’Associazione tra i familiari delle vittime della strage, suo padre Torquato ne diventò il primo presidente carica che mantenne fino alla sua morte, avvenuta nel 1996. I genitori di Sergio furono entrambi molto attivi nell’Associazione, combattendo in prima linea fino alla fine perché si facesse luce sul sanguinoso attentato. Due combattenti che, dal giorno della morte del figlio, hanno dedicato le proprie vite per chiedere giustizia e verità per tutte le vittime. A Sergio Secci, da maggio 2010, a Terni è intitolato il nuovo teatro comunale, situato nell’area dell’ex Siri.

Gilberto Cavallini, ex terrorista dei NAR, i Nuclei Armati Rivoluzionari, riconosciuto come uno degli autori della strage di Bologna, condannato insieme a Giuseppe Valerio Fioravanti, Francesca Mambro e Luigi Ciavardini, è ancora detenuto al carcere di Terni. Sta scontando la pena in regime di semilibertà, tornando in carcere soltanto per dormire.

Le iniziative di oggi a Terni

Oggi a Terni si terranno delle iniziative per onorare la memoria di Sergio Secci a 44 anni di distanza dall’attentato che ne determinò la prematura scomparsa. In Bct alle 10:00 al Caffè Letterario, dopo i saluti istituzionali e l’introduzione di Giovanni La Guardia, saggista, dell’Università degli Studi di Napoli “L’Orientale”, ci sarà la proiezione del documentario Un minuto di silenzio. La strage della stazione di Bologna nel racconto di Paolo Bolognesi, di Fabio Fiandrini e Marta Pettinari, regia di Fabio Fiandrini prodotto da La nave Europa Associazione culturale.

A seguire il commento di Luca Mozzachiodi, storico, docente Università di Bologna “Alma mater”, autore di: Preparando il Sessantotto. Saggisti e scrittori nelle riviste della nuova Sinistra, 1956-1967 (Pacini, 2024). In conclusione, il documentario realizzato da Grazia Morace nel 2010 dal titolo Bread and Puppet. Un Teatro per Sergio, Terni 22 maggio 2010.