Il progetto di riqualificazione di Piazza 40 Martiri a Gubbio ha scatenato un acceso dibattito tra cittadini, istituzioni e personalità pubbliche, tra cui spicca il magistrato ex pretore di Gubbio, Sergio Matteini Chiari.

Matteini Chiari ha espresso, in più occasioni, critiche sostanziali riguardo al progetto di riqualificazione, evidenziando la sua percezione di un’opera che appare avulsa dal contesto storico, architettonico e funzionale della città.

Il progetto di riqualificazione di Piazza 40 Martiri, presentato ufficialmente a marzo 2024 dalla Giunta Stirati con i lavori già in corso, è nato con l’obiettivo di rivitalizzare uno degli spazi più importanti e simbolici di Gubbio. Piazza 40 Martiri, luogo carico di storia e memoria, è non solo un importante punto di riferimento urbano, ma anche un’area di passaggio per numerosi cittadini che utilizzano i servizi pubblici presenti nelle vicinanze, come il Centro prelievi, il Cup e il Distretto sanitario, che si spera diventerà presto una Casa della Salute.

Sergio Matteini Chiari: “Progetto avviato senza ascoltare esigenze della popolazione”

Nonostante le buone intenzioni alla base del progetto, fin da subito sono emerse numerose perplessità riguardo alla sua concezione e alla mancata consultazione pubblica prima dell’avvio dei lavori. Matteini Chiari ha apertamente criticato la mancanza di dialogo con i cittadini, sostenendo che un progetto di questa portata dovrebbe coinvolgere direttamente chi vive quotidianamente la piazza e i suoi servizi.

La sua prima osservazione, infatti, è stata proprio questa: il progetto è stato presentato e avviato senza aver ascoltato le esigenze e i suggerimenti della popolazione, in particolare per quanto riguarda la gestione degli spazi e dei servizi.

Uno degli aspetti principali su cui Matteini Chiari ha insistito è la sensazione che il progetto sia “avulso” dal contesto esistente. Questa critica si riferisce alla percezione che la ristrutturazione non tenga adeguatamente conto dell’armonia architettonica e urbanistica del centro storico di Gubbio, e soprattutto delle funzioni quotidiane che Piazza 40 Martiri assolve. Secondo il magistrato, il progetto sembra ignorare i bisogni pratici della cittadinanza, come la necessità di spazi di parcheggio sufficienti per coloro che si recano al Centro prelievi o al Cup, servizi essenziali che richiedono un afflusso continuo di persone.

Prestare attenzione alle dinamiche di utilizzo dello spazio pubblico

Il riferimento alla mancanza di attenzione verso il contesto non è solo estetico o storico, ma anche funzionale. Per una città come Gubbio, dove l’interazione tra storia, cultura e servizi moderni è fondamentale, un progetto urbanistico deve tenere conto non solo dell’aspetto visivo, ma anche delle dinamiche di utilizzo dello spazio pubblico. La riqualificazione di una piazza così centrale non può permettersi di trascurare l’accessibilità e la fruibilità dei servizi, soprattutto considerando l’importanza che Piazza 40 Martiri ha per la vita quotidiana di numerosi cittadini.

Un altro punto dolente sottolineato da Matteini Chiari riguarda la gestione dei parcheggi. La riqualificazione prevede una riduzione significativa degli spazi di sosta, con conseguenti difficoltà per chi utilizza i servizi pubblici presenti nella piazza. Questo aspetto è stato particolarmente criticato, in quanto i parcheggi sono essenziali per garantire un accesso comodo e sicuro ai servizi sanitari, specialmente per le persone anziane o con disabilità.

Secondo Matteini Chiari, la decisione di ridurre gli spazi per la sosta non solo complica la vita quotidiana dei cittadini, ma sembra ignorare completamente il contesto sociale ed economico della piazza. Gubbio, come molte città italiane, ha una popolazione in gran parte anziana, che necessita di un accesso agevole ai servizi. Ridurre gli spazi di parcheggio in una zona così nevralgica potrebbe avere ripercussioni negative sul benessere della comunità e sulla qualità della vita.

Uno spazio legato alla memoria storica delle città

Piazza 40 Martiri non è solo un luogo funzionale, ma anche uno spazio profondamente legato alla memoria storica della città. Come suggerisce il nome, la piazza commemora il sacrificio dei 40 cittadini eugubini che furono trucidati durante la Seconda Guerra Mondiale. Ogni intervento su questo spazio deve quindi tenere conto del suo significato simbolico e della sua importanza culturale per la comunità.

Matteini Chiari ha sottolineato come il progetto di riqualificazione sembri ignorare questo legame profondo tra la piazza e la storia di Gubbio. Per il magistrato, un intervento urbanistico in un luogo così importante dovrebbe essere attentamente calibrato per rispettare la memoria storica della città, evitando soluzioni che possano risultare estranee o dissonanti rispetto al contesto esistente. Una piazza come quella dei 40 Martiri non può essere trasformata senza una riflessione profonda sul suo significato per la comunità eugubina.

Di fronte a queste critiche, Matteini Chiari ha auspicato una revisione del progetto. Anche se riconosce che rivedere e correggere un piano già avviato non sarà facile, il magistrato ritiene che sia necessario intervenire per evitare “tantissimi inconvenienti” che potrebbero emergere a lungo termine. La proposta di Matteini Chiari non è solo quella di modificare alcuni dettagli del progetto, ma di ripensarlo completamente, partendo dal coinvolgimento diretto dei cittadini e dalle loro esigenze.

Secondo il magistrato, una revisione efficace dovrebbe essere basata su un ampio dibattito pubblico, attraverso assemblee e campagne di informazione che permettano ai cittadini di esprimere le loro opinioni e i loro suggerimenti. Solo attraverso un processo partecipativo si potrà giungere a una soluzione che tenga conto sia delle esigenze funzionali sia dell’importanza storica e culturale della piazza.