Momento di profonda commozione ieri all’Istituto Serafico per sordomuti e ciechi di Assisi. Qui Eliza Stefania Feru, la donna originaria della Romania uccisa dal marito Daniele Bordicchia a Gaifana, nel comune di Gualdo Tadino, lavorava come operatrice socio sanitaria. Nella mattina dell’Epifania presso l’oratorio dell’Istituto si è svolta una cerimonia di commemorazione a cui ha preso parte anche la presidente Francesca di Maolo.

Il ricordo di Eliza nelle parole dei suoi colleghi del Serafiaco

Al Serafico Eliza prestava servizio da diverso tempo ormai ed era molto amata e stimata da chi lavorava al suo fianco. “Cara Eliza, vogliamo ricordarti così – questo il ricordo dei colleghi della donna -. Sempre sorridente e determinata in tutto ciò che facevi. Ci parlavi entusiasta dei tuoi sogni, amavi la vita e il tuo lavoro che svolgevi ogni giorno con enorme dedizione. Lasci in ognuno di noi un enorme vuoto, che cercheremo di colmare con il ricordo dei tuoi occhi gioiosi. Grazie da parte nostra e di tutti i tuoi ragazzi“.

La presidente Di Maolo al termine della cerimonia ha detto che “Avere Eliza al Serafico per noi è stato un dono“.

Cosa è accaduto a Gaifana, molti gli aspetti ancora da chiarire

Stando a quanto ricostruito finora, Eliza probabilmente dormiva sul divano quando è stata uccisa dal marito Daniele Bordicchia, guardia giurata di 38 anni. Lui le ha sparato con la pistola d’ordinanza, una Glock 17 calibro 9 regolarmente detenuta, per poi togliersi la vita rivolgendo poi l’arma contro sé stesso. A fare la tragica scoperta sono stati i genitori di lui quando intorno alle 10 di mattina di domenica 5 gennaio si erano recati da figlio e nuora per portare a spasso i loro cani, come erano soliti fare.

Presso l’abitazione dei due coniugi in via degli Ulivi è subito intervenuto il personale sanitario del 118 e i carabinieri della stazione di Gualdo Tadino. Sono poi arrivati i militari della sezione rilievi del Nucleo investigativo di Perugia e quello della compagnia di Gubbio. Con loro anche il medico legale e il magistrato di turno alla Procura della Repubblica di Perugia. Gli accertamenti hanno escluso la responsabilità di altre persone nella morte dei due coniugi. Confermando quella che era stata fin da subito l’ipotesi più accreditata ovvero il femminicidio-suicidio.

Eliza, prima vittima di femminicidio dell’anno, lavorava al Serafico di Assisi

Eliza e Daniele erano sposati dal maggio scorso e non avevano figli. Sembravano condurre una vita all’apparenza normale. Il probabile movente pare sia da rintracciarsi nei dissidi coniugali che ultimamente erano degenerati anche se agli atti non risultano denunce o segnalazioni di alcun tipo da parte della donna. Nessun segnale evidente di violenza o liti precedenti è stato riferito dai vicini, ma il clima tra i due sarebbe diventato sempre più teso negli ultimi tempi.

Eliza uccisa dal marito è purtroppo la prima vittima di femminicidio del 2025. La notizia della tragedia di Gaifana ha sconvolto l’Umbria intera e anche le Istituzioni si sono strette intorno alle famiglie dei due coniugi, travolte da un dolore inenarrabile.

ll cordoglio della presidente della Regione, Stefania Proietti

La violenza di genere e in famiglia – ha scritto ieri in un messaggio la governatrice dell’Umbria, Stefania Proietti – è uno dei più grandi problemi sociali attuali, che ci interroga tutti sulle cause e obbliga ognuno, a partire dalle istituzioni, a fare la propria parte“.

Non c’è più tempo da perdere – ha sottolineato Proietti in proposito – ed è sempre più urgente intensificare i momenti di riflessione e confronto sul tema della prevenzione in primis, per arginare un fenomeno doloroso e complesso che tocca in maniera trasversale tutte le fasce sociali e che, sempre più spesso, viene riconosciuto troppo tardi“.

Un problema complesso e insidioso quella della violenza di genere, che spesso si consuma in ambito familiare. “Sicuramente la mia azione di governo sarà volta a sostenere la rete di protezione delle donne – ha dichiarato Proietti – per consentire un intervento tempestivo alle prime avvisaglie di violenza nell’ambito delle relazioni che vivono momenti di crisi. Ma dovrà essere anche volta ad implementare l’azione dei centri per la fuoriuscita degli uomini dalla violenza perché è necessario pensare percorsi ad hoc per chi agisce in modo violento“.