31 Jul, 2025 - 20:00

Sequestrate quote societarie a un ternano, finito in maxi-inchiesta della Finanza su imprenditrice bolognese

Sequestrate quote societarie a un ternano, finito in maxi-inchiesta della Finanza su imprenditrice bolognese

L'operazione delle Fiamme Gialle ha coinvolto anche Terni, dove la Guardia di Finanza ha sequestrato una quota del 20% di una società intestata a un residente locale ritenuto collegato all'imprenditrice emiliana indagata. Il comandante provinciale Mauro Marzo ha supportato la parte ternana dell'inchiesta che, coordinata dalle Fiamme Gialle di Bologna, ha portato al sequestro complessivo di 36,5 milioni di euro, un patrimonio giudicato sproporzionato rispetto alle fonti di reddito ufficiali della donna.

L'imprenditrice emiliana al centro dell'inchiesta operava, secondo l'accusa, con continuità ai margini della legalità. La donna, contraddistinta secondo gli inquirenti da pericolosità sociale ordinaria - “la cosiddetta delinquenza economica” - è stata condannata in via definita, a vario titolo, nel corso degli anni, per aver perpetrato molteplici reati in diverse località del territorio nazionale.

La rete dei prestanome: quando l'Umbria diventa snodo strategico

Il sequestro ternano è parte di un'operazione che ha interessato tredici province, da Roma a Potenza, coinvolgendo anche Milano, Firenze e Venezia. Il soggetto ternano, attualmente all'estero, riceverà la notifica del provvedimento al suo ritorno in Italia.

La Procura della Repubblica di Reggio Emilia ha tessuto un filo investigativo che parte dallo screening antimafia e arriva a documentare un sistema societario dove le intestazioni formali nascondevano una regia familiare. L'imprenditrice e i suoi due figli avevano orchestrato una sinfonia di società-fantasma, strumenti perfetti per drenare finanziamenti bancari garantiti dallo Stato e trasformarli in lusso personale.

Patrimonio da favola nera: orologi e immobili nel mirino

I beni sequestrati includono 38 immobili distribuiti tra Reggio Emilia, Modena, Rimini, Milano, Lodi e Padova, oltre a 5 autoveicoli, 94 rapporti bancari e 19 orologi di pregio. Sono stati inoltre sequestrati 147.200 euro in contanti e 12 quote di partecipazione societarie.

L'operazione conclude le indagini avviate dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia nell'ambito dello screening per l'individuazione di soggetti destinatari di misure di prevenzione patrimoniali antimafia. Gli investigatori hanno accertato l'esistenza di società formalmente intestate a prestanome ma gestite dall'imprenditrice e dai suoi due figli, utilizzate per ottenere finanziamenti bancari garantiti dallo Stato poi destinati a esigenze personali e familiari. Il sequestro rientra nell'attività della Guardia di Finanza contro l'accumulo illecito di patrimoni, a tutela della concorrenza e della trasparenza economica.

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Federico Zacaglioni
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