Ha sorpreso un po’ tutti, il sindaco Bandecchi, durante il dibattito consiliare sui rifiuti, evocando la startup Separo e la sua tecnologia innovativa. “Io invece di far pagare il servizio ai cittadini – ha detto – vorrei arrivare a pagare i cittadini che hanno comportamenti virtuosi. E in questi giorni ho avviato interlocuzioni con delle persone, che sono gli ideatori di una tecnologia che si chiama “Separo”. Guardate in internet di cosa si tratta“.

Tag24 Umbria non si è limitata a guardare il video del TG Leonardo di Rai3 che è presente su Youtube e che è diventata l’unica fonte per capire cosa ha in mente il sindaco per rivoluzionare la gestione dei rifiuti a Terni. Siamo andati più a fondo e abbiamo rintracciato l’ingegnere molisano, Nino Emanuele Toffi, che guida la startup innovativa che ha stregato Bandecchi. 84 anni, ma la lucidità di un ragazzino, e un bagaglio di competenze ingegneristiche di grande livello, Toffi ha anche un legame con l’Umbria pur vivendo da decenni in Molise.
La sua è la storia di un “rivoluzionario” dell’industria (era titolare di un grande mangimificio industriale) che ora si dedica all’ambiente e al ciclo dei rifiuti. Con lui altri due ingegneri, Donatello Amicone e Umberto Colozza, coinvolti nella startup innovativa Purair, di cui Separo è un brand.

Il video istituzionale di Separo, concesso dalla startup Purair

Separo è un brevetto internazionale della startup Purair, che integra conferimenti robotizzati e gestione digitale della raccolta

Con Bandecchi ho parlato a lungo, più di un’ora nel corso di un incontro in Molise – dice a Tag24 Umbria l’ingegner Toffi, che ha ideato la nuova piattaforma -. Ho visto un imprenditore pragmatico, che coglie al volo le idee innovative. Abbiamo detto di rivederci presto, per valutare la fattibilità di una sperimentazione di questa tecnologia, che rappresenta un cambio di paradigma nella gestione dei rifiuti“.
Purair, la società dei founder Toffi, Amicone e Colozza, ha realizzato finora tre prototipi della macchina. E ora la startup è promnta a procedere all’industrializzazione del prodotto.
Siamo nella fase di raccolta dei capitali per scalare industrialmente – spiega Toffi -. Ma noi siamo appassionati del progetto, non ne facciamop una questione di guadagno. Cerchiamo di realizzare, e vorremmo farlo in Molise, la prima fabbrica per la produzione seriale della nostra soluzione. In un anno saremmo in grado di produrre circa 200 isole, con pochi milioni di euro di investimento“.

Separo viene presentata come un innovativo sistema meccatronico, coperto da brevetto italiano, europeo e mondiale. È costituito da isole di raccolta automatica con 6 bidoni (configurazione modificabile in base alle esigenze) e una piattaforma web di raccolta e gestione dati in tempo reale.

Innovazione per ridurre le emissioni dei trasporti, separare i rifiuti a monte e aumentare la professionalizzazione degli addetti

Quella che propone l’ingegner Toffi, la definisce lui stesso una rivoluzione copernicana nella gestione della raccolta dei rifiuti. “La differenziata porta a porta – afferma – è bella da raccontare, ma pone problemi enormi di organizzazione logistica. E, a nostro avviso, non riduce le emissioni e i costi di gestione. Al contrario è spesso inefficiente: basti pensare che si sposta un camion con due o tre persone per raccogliere pochi chili di carta o di altro materiale. Noi abbiamo ribaltato il concetto: il conferimento del rifiuto, contenuto in uno specifico sacchetto, può avvenire a qualsiasi ora e giorno in qualsiasi punto di raccolta. Tramite l’accesso con card al sistema, la tariffazione puntuale è reale per i cittadini e premiale per i più virtuosi. Andiamo a promuovere ed instaurare una reale economia circolare dei rifiuti con la valorizzazione delle materie prime seconde (quelle destinate al riciclo, ndr). Infine proponiamo una soluzione che è anche un elemento di arredo urbano con impatto gradevole, sicuro e teso a prevenire comportamenti illeciti“.

Poi c’è il tema della professionalizzazione degli addetti. E dell’opportunità di introdurre digitalizzazione e competenze ingegneristiche in un settore a basso livello di innovazione.
Con questo tipo di apparato – afferma l’ingegner Toffi – non ci sarà più bisogno di addetti di bassa manovalanza chiamati solo a svuotare cassonetti. Ma serviranno programmatori, manutentori meccatronici, ingegneri specializzati nell’automazione industriale. È questo quello che un po’ tutti sognamo per i nostri figli e nipoti, occupazioni più qualificate, rispetto a quelle del passato che i giovani non vogliono più fare“.

Il sistema per premiare i cittadini e remunerarli per i comportamenti virtuosi della startup Separo

Il sistema Separo è organizzato con una piattaforma digitale di accesso, che riconosce il conferente tramite una card e il tipo di rifiuto contenuto nel sacchetto. Lo pesa e lo trasporta velocemente nel bidone dedicato, utilizzando una sorta di robottino che si muove all’interno dell’installazione, su una via ferrata. Il sistema annota sul conto cliente il tipo di rifiuto conferito, l’ora, il giorno, il peso, il valor, in base ai prezzi del borsino delle materie prime seconde. Oppure i costi a carico del cittadino per lo smaltimento della frazione indifferenziata. Il conferente, che può accedere al conto cliente con la card, si rende conto in tempo reale dei vantaggi di un comportamento rivolto alla tutela dell’ambiente.

Il legame con l’Umbria dell’ingegner Toffi, inventore di Separo

Mi piacerebbe partire proprio dall’Umbria – conclude Nino Emanuele Toffi – è una regione stupenda e Terni è proprio al centro dell’Italia. Tante storie mi legano alla vostra regione. I miei parenti partirono dalla Liguria, vissero in Umbria e poi vennero in Molise, dove ho conosciuto Bandecchi. E poi chiusi un grande affare con un industriale umbro. Vendetti a Mignini, anni fa, il mangimificio di cui ero titolare e che faceva numeri importantissimi. I nostri margini erano talmente elevati che se ne occupò anche il Financial Times. Il segreto era tutto nella automazione industriale. Mentre Mignini utilizzava 200 motori, io ne avevo solo 40 nel ciclo produttivo. E avevo ottimizzato il ciclo produttivo. Adesso penso al futuro e alla sostenibilità, perché voglio lasciare ai miei nipoti un mondo migliore. Infatti, accanto a Separo abbiamo anche una nuova tecnologia per la purificazione indoor. Parlerò col sindaco di Terni anche di quella“.