Un pallone ovale e una squadra: dietro la semplicità del rugby si nasconde un potenziale educativo straordinario, capace di abbattere barriere e creare legami. È proprio da questa filosofia che nasce il progetto “Rugby & ADHD: insieme, più forti” nelle scuole umbre, una nuova iniziativa destinata a lasciare il segno. Grazie a un accordo tra la Federazione Italiana Rugby (FIR) e l’Ufficio Scolastico Regionale per l’Umbria (USR), gli studenti con disturbi del comportamento come l’ADHD potranno vivere un’esperienza unica, che unisce sport e divertimento.
Il protocollo, primo nel suo genere a livello nazionale, è già in vigore per l’anno scolastico 2024/2025 e punta a coinvolgere scuole secondarie di primo e secondo grado in attività sportive pensate per superare le differenze e favorire la crescita personale. Ma quali sono i dettagli e gli obiettivi di questo innovativo progetto?
Sport come motore di inclusione nelle scuole: gli obiettivi del progetto “Rugby & ADHD
“Rugby & ADHD: insieme, più forti” è molto più di un semplice percorso sportivo. Al centro del progetto ci sono valori fondamentali come l’inclusione, la socializzazione e il rispetto reciproco. Gli studenti con disturbi del comportamento, spesso esclusi dalle dinamiche di gruppo, saranno coinvolti attivamente insieme ai loro compagni, promuovendo un ambiente scolastico più coeso e inclusivo.
Il rugby, con la sua natura collettiva e le sue regole basate sulla collaborazione, si presta perfettamente a questo scopo. Attraverso attività pensate per le specifiche esigenze di ogni classe coinvolta, il progetto punta a:
- Favorire l’inclusione degli studenti con ADHD
- Incentivare la socializzazione tra ragazzi di diverse culture
- Promuovere uno stile di vita sano, grazie alla pratica sportiva
- Avvicinare i giovani al rugby, aumentando il numero di praticanti.
Secondo quanto dichiarato dalla FIR, ogni classe aderente avrà la possibilità di partecipare a sessioni formative speciali, che culmineranno in una selezione. Due o tre studenti, inclusi quelli con ADHD, saranno scelti per un’esperienza immersiva di una settimana presso un club affiliato alla FIR.
Dalla scuola al campo: un ponte verso nuove opportunità
Uno degli aspetti più interessanti del progetto è la possibilità per gli studenti di sperimentare il rugby al di fuori del contesto scolastico. Gli alunni selezionati, indipendentemente dal loro livello iniziale, avranno accesso a uno stage settimanale in un club sportivo. Questa esperienza rappresenta un’occasione preziosa per sviluppare non solo abilità tecniche, ma anche competenze sociali e relazionali fondamentali.
Le scuole coinvolte, inoltre, prenderanno parte ai Giochi Sportivi Studenteschi, partendo dalle fasi provinciali e arrivando a quelle regionali. Questo passaggio integra il percorso formativo con un’esperienza competitiva, dove lo spirito di squadra e l’inclusione restano al centro.
L’Umbria al centro di un progetto nazionale
La firma del protocollo d’intesa, siglato dal presidente della FIR Egiziano Polenzani e dal direttore generale dell’USR Sergio Repetto, segna un punto di svolta per l’educazione e lo sport in Italia. L’Umbria, scelta come regione pilota, conferma il suo impegno nel sostenere progetti innovativi e inclusivi.
Questo primo accordo nazionale potrebbe fungere da modello per altre regioni, dimostrando come lo sport possa trasformarsi in uno strumento educativo potente, capace di migliorare la vita degli studenti e di rafforzare il legame tra scuola e territorio.
Ma il rugby non è solo uno sport: si tratta di una vera e propria scuola di vita. Le sue regole basate su rispetto, disciplina e lavoro di squadra si adattano perfettamente alle esigenze di studenti con ADHD, spesso in cerca di un ambiente strutturato ma inclusivo. Grazie a questa iniziativa, i ragazzi avranno l’opportunità di sentirsi parte di una squadra, rafforzando la propria autostima e imparando a collaborare con gli altri.
“Rugby & ADHD” non si limita a offrire un modo diverso di fare educazione fisica nelle scuole, ma crea un percorso educativo completo che valorizza ogni studente per le sue capacità, trasformando le difficoltà in punti di forza.