28 May, 2025 - 21:00

Scuola “Aldo Moro” di Gubbio: rinascita dopo quattro anni. Oltre 3,6 milioni investiti per costruire il futuro

Scuola “Aldo Moro” di Gubbio: rinascita dopo quattro anni. Oltre 3,6 milioni investiti per costruire il futuro

È stato un pomeriggio di emozione, orgoglio e partecipazione, quello di lunedì 26 maggio 2025, per la città di Gubbio. Dopo quasi quattro anni di lavori, la scuola primaria “Aldo Moro” ha finalmente riaperto le sue porte nella rinnovata sede di Via Magellano. Una struttura completamente trasformata: più sicura, più sostenibile, più accogliente, pronta a diventare un simbolo concreto di rinascita e visione educativa.

“Un luogo pensato per il benessere e la crescita educativa dei nostri bambini” – ha dichiarato con orgoglio il sindaco Vittorio Fiorucci, inaugurando ufficialmente l’edificio alla presenza di alunni, insegnanti, famiglie, dirigenti scolastici, autorità civili e militari.

Un investimento sul futuro: oltre 3,6 milioni per la nuova scuola

L’intervento è stato imponente, sia dal punto di vista tecnico che finanziario. Con un importo complessivo superiore ai 3,2 milioni di euro, finanziati in gran parte con fondi POR FESR del Miur e attraverso il conto termico del Gestore dei servizi energetici, si è proceduto a un'opera profonda e articolata che ha riguardato:

  • messa in sicurezza sismica

  • consolidamento strutturale

  • riqualificazione energetica

  • realizzazione di nuovi ambienti didattici funzionali

Nella fase finale del cantiere, l’amministrazione comunale ha destinato ulteriori 410mila euro di avanzo di bilancio, grazie a una precisa volontà politica della giunta guidata da Fiorucci, che ha voluto completare l’opera “con standard qualitativi e architettonici all’altezza delle nuove esigenze educative”.

Dalla visione alla realtà: continuità amministrativa e impegno civile

Durante la cerimonia, oltre all’attuale giunta, erano presenti anche l’ex sindaco Filippo Mario Stirati e diversi ex amministratori, che avevano avviato il progetto durante la precedente legislatura. Un passaggio sottolineato dallo stesso Fiorucci come “esempio virtuoso di continuità amministrativa e di senso del bene comune”.

“Questa scuola – ha detto il sindaco – è il frutto di una visione condivisa: un investimento culturale e sociale che attraversa il tempo e le persone, e che oggi diventa realtà grazie all’impegno di molti. È anche un atto di fiducia nella scuola pubblica, nei bambini, negli insegnanti e nella comunità educante tutta.”

Una scuola pensata per crescere insieme

Visibilmente commossa, la dirigente scolastica Maria Gioia Pierotti ha ringraziato tutte le figure coinvolte nella realizzazione dell’opera, sottolineando l’importanza di ogni scelta progettuale: “Ogni ambiente è stato pensato per ispirare, includere e valorizzare le potenzialità di ogni alunno. La nuova Aldo Moro è una scuola che ascolta, che accoglie, che si apre alla città.

Le aule, i laboratori, gli spazi comuni e i percorsi sensoriali sono stati realizzati secondo i più moderni criteri di pedagogia attiva, in un’ottica di flessibilità, inclusività e benessere psicofisico. Non si tratta solo di muri, ma di ambienti educativi integrati, in cui ogni dettaglio architettonico dialoga con una visione didattica.

I veri protagonisti: i bambini e le bambine

A rendere l’inaugurazione davvero speciale, sono stati loro: gli alunni e le alunne della scuola, che con canti, disegni, cartelloni e sorrisi hanno animato la cerimonia, trasformandola in una vera e propria festa.

“Questa è la nostra scuola nuova!” – ha gridato un bambino emozionato al taglio del nastro, ricevendo l’applauso di tutti. È bastato poco per capire che la nuova “Aldo Moro” non è solo una struttura più bella, ma un luogo in cui ci si sente a casa, protetti e stimolati.

Tecnologia, sostenibilità, sicurezza: una scuola modello

L’edificio si presenta oggi come un vero modello di edilizia scolastica contemporanea. Tra gli interventi principali:

  • efficientamento energetico con pannelli fotovoltaici e cappotto termico

  • impianti di ventilazione meccanica controllata (VMC) per la qualità dell’aria interna

  • materiali naturali e atossici per pavimenti e rivestimenti

  • aula polifunzionale per attività teatrali e musicali

  • spazi di apprendimento collaborativi e modulari

Dal punto di vista della sicurezza, la scuola è ora certificata antisismica, grazie a una serie di interventi di consolidamento profondo e adeguamento strutturale, in linea con le più recenti normative.

Un simbolo di ripartenza per tutta la città

L’inaugurazione della scuola “Aldo Moro” è stata vissuta dalla comunità eugubina non solo come un evento educativo, ma anche come un segno di speranza e rinascita, in un tempo storico in cui la fiducia nelle istituzioni, nei servizi pubblici e nell’educazione è più che mai necessaria.

“Abbiamo attraversato anni difficili – ha ricordato il sindaco – segnati da pandemia, emergenze energetiche, cantieri complessi. Ma non ci siamo fermati. Abbiamo creduto che la scuola dovesse tornare al centro. E oggi, quella scelta trova compimento.”

Una scuola che parla al presente e al domani

La nuova “Aldo Moro” non è solo una risposta all’esigenza infrastrutturale, ma un laboratorio vivo di cittadinanza, inclusione, innovazione e cultura. Una scuola che guarda al presente con occhi attenti, ma che sa proiettarsi nel futuro.

In un tempo segnato da trasformazioni rapide e sfide globali, educare non è mai stato così urgente. E farlo in un luogo pensato per ispirare, ascoltare e accompagnare rende il compito meno solitario e più condiviso.

Conclusione: un bene comune da custodire

La giornata del 26 maggio resterà scolpita nella memoria della città come una pagina bella e luminosa di politica scolastica e di comunità. L’inaugurazione della nuova scuola “Aldo Moro” è il risultato di un percorso lungo, complesso, coraggioso.

Ma soprattutto, è una promessa mantenuta, “un sogno diventato realtà”, come ha detto la dirigente Pierotti. Ora, quel sogno è affidato a chi lo abiterà ogni giorno: i bambini, i docenti, le famiglie. A loro spetta il compito più nobile: trasformare quelle aule in luoghi di pensiero, affetto e scoperta.

E a tutta la comunità, il dovere di proteggerla, valorizzarla, sentirla propria. Perché “una scuola nuova non è solo un edificio: è una speranza concreta che cammina con gambe piccole, ma forti”.

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Mario Farneti
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