13 Apr, 2025 - 16:14

Scontro sulla manovra fiscale, la maggioranza respinge le accuse: “Campagna di disinformazione orchestrata dalla destra”

Scontro sulla manovra fiscale, la maggioranza respinge le accuse: “Campagna di disinformazione orchestrata dalla destra”

Per i gruppi consiliari di maggioranza dell’Assemblea legislativa umbra, la destra avrebbe avviato una campagna di disinformazione sistematica in merito alla manovra fiscale regionale. “Bocciati dagli umbri in campagna elettorale, sconfitti dai fatti dopo una campagna di distrazione di massa sulla manovra fiscale, tesa solo a coprire le proprie responsabilità amministrative che abbiamo ereditato, la destra è ripartita con una macchina del fango e una fabbrica di fake news che non ha eguali nella storia dell'Umbria degli ultimi anni”, si legge in una nota congiunta dei gruppi di maggioranza.

La maggioranza accusa l’opposizione di disinformazione e ribadisce: “Il 2028 non è incluso nella manovra fiscale”

Secondo i gruppi consiliari di maggioranza in Assemblea legislativa, la narrazione costruita dalle opposizioni intorno alla manovra fiscale avrebbe un chiaro obiettivo politico: screditare l’operato della giunta regionale e influenzare l’opinione pubblica attraverso informazioni volutamente distorte e fuorvianti. “Un modo per cercare la propria rivincita e soprattutto per ricostruirsi una immagine politica immacolata dopo le incapacità che le cittadine e i cittadini hanno toccato con mano”, prosegue la nota.

Al centro della polemica vi è l’accusa, rilanciata dalle opposizioni, secondo cui la manovra fiscale in discussione prevederebbe un aumento delle imposte a partire dal 2028. Una tesi che i consiglieri di maggioranza respingono con fermezza, definendola infondata e priva di ogni riscontro normativo. “Ecco dunque che la raffica è partita - affermano dalla maggioranza in Assemblea - spiegando che si parla di stangata a partire dal 2028. Consiglieri regionali con un passato blasonato come quelli di minoranza dovrebbero però sapere che l'annualità 2028 non è oggetto della manovra poiché la determinazione della fiscalità da parte di tutte le Regioni d'Italia, imposta dalla legge di bilancio dello Stato 2025 (Art. 1 - comma 727), può avvenire solo per gli anni di imposta 2025, 2026 e 2027”.

"Numeri sballati” e disinformazione: la maggioranza difende la manovra e rilancia sulla sanità

Una parte sostanziale del dibattito politico ruota attorno alla diffusione, da parte delle opposizioni, di tabelle contenenti presunte aliquote fiscali che, secondo la maggioranza, risulterebbero del tutto infondate e fuorvianti. Secondo quanto dichiarato, questi documenti conterrebbero “numeri sballati, per allarmare tutti i cittadini umbri, che da questa manovra invece avranno solo da guadagnare”

La replica dei consiglieri di governo regionale si inserisce in una visione più ampia della riforma, che viene descritta come uno strumento di rilancio del sistema sanitario pubblico, fiaccato da anni di difficoltà strutturali. L’obiettivo dichiarato è quello di ridurre la dipendenza crescente dalla sanità privata, responsabile – secondo la maggioranza – di un’imposta indiretta sulle famiglie umbre: la cosiddetta “tassa occulta”. “Con la rimessa in moto di un sistema sanitario pubblico, che abbasserà loro la tassa occulta del ricorso alla sanità privata (mille euro in media a famiglia all'anno), che ha inciso nelle loro tasche più di quanto inciderà la manovra stessa”.

Una manovra per ridurre la spesa sanitaria privata e fermare l'esodo verso altre Regioni

Secondo la maggioranza, dunque, l'obiettivo principale dell'intervento è quello di migliorare la sanità pubblica regionale. Le risorse raccolte attraverso la nuova impostazione fiscale saranno destinate a ridurre i costi indiretti che le famiglie umbre sostengono per accedere a prestazioni sanitarie essenziali presso strutture private, in assenza di un'offerta pubblica adeguata. Un dato che la maggioranza considera emblematico delle criticità ereditate dalle precedenti gestioni è quello della cosiddetta "mobilità passiva", ovvero i costi sostenuti dalla Regione Umbria per i cittadini che si rivolgono a strutture sanitarie fuori regione: “Si ricordi invece che l'unico primato d'Italia che l'Umbria può vantare è quello della mobilità passiva, che ci è costata 36 milioni di euro”.

La maggioranza difende la propria linea e respinge le critiche, chiedendo correttezza nell'informazione

Infine, la maggioranza lancia un appello chiaro e fermo per una corretta informazione e per una maggiore responsabilità politica. Viene ribadita con forza l'importanza di fare riferimento esclusivamente a fonti ufficiali, in modo da evitare qualsiasi confusione o allarmismo ingiustificato. Come sottolineato nella nota, “Le uniche tabelle da consultare sono quelle delle fonti ufficiali: Regione Umbria o Ministero dell'Economia e delle Finanze. Altrimenti ci si renderà protagonisti di quella disinformazione e procurato allarme dei quali siamo stati accusati”.

Una presa di posizione netta, dunque, da parte della maggioranza che mira a respingere le critiche e a difendere la propria linea politica, ritenuta necessaria per il rilancio di servizi pubblici essenziali e per il futuro economico e sociale dell’Umbria.

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Francesco Mastrodicasa
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