10 Oct, 2025 - 13:10

Igiene ambientale in Umbria, sciopero di 1.500 lavoratori: “Basta rinvii sul rinnovo del contratto”

Igiene ambientale in Umbria, sciopero di 1.500 lavoratori: “Basta rinvii sul rinnovo del contratto”

Giornata di forte mobilitazione quella del 17 ottobre: in Umbria oltre 1.500 addetti del comparto igiene ambientale incroceranno le braccia per otto ore. Lo sciopero, che coinvolge tutte le aziende pubbliche e private del settore, è stato proclamato all’unanimità da Fp Cgil, Fit Cisl, Uiltrasporti e Fiadel dopo la definitiva rottura delle trattative per il rinnovo del Ccnl (Contratto collettivo nazionale di lavoro).

L’annuncio è avvenuto dopo una riunione di coordinamento tenuta dai segretari: Fabrizio Cecchini (Fp Cgil Perugia), Pasquale Qualatrucci (Fit Cisl Umbria), Walter Bonomi (Uiltrasporti Umbria) e Michele Strettomagro (Fiadel), insieme a una trentina di delegati delle principali aziende umbre, impegnati a organizzare assemblee informative in vista della mobilitazione.

Dopo mesi di trattative infruttuose, le associazioni datoriali hanno confermato l’assoluta intransigenza e la mancanza di volontà di rinnovare il Ccnl scaduto il 31 dicembre scorso”, affermano con forza i segretari, sottolineando come il contratto sia indispensabile per adeguare le tutele economiche e sociali e rispondere ai cambiamenti profondi del settore.

Precarietà e gare d’appalto: per la prima volta a rischio la tenuta dei servizi in Umbria

La situazione umbra ha risvolti ancora più delicati. Tutti i contratti di servizio, fatta eccezione per l’Alto Tevere, andranno in scadenza nel 2027 e sarà bandita una gara unica regionale. La preoccupazione, condivisa dai sindacati, è chirurgica: “Il rinnovo del Ccnl è l’unico strumento affinché ai lavoratori, nei cambi d’appalto, venga riconosciuta la clausola sociale del mantenimento dei livelli retributivi e occupazionali”.

Lo ribadisce Fabrizio Cecchini, segretario provinciale Fp Cgil: “Questo sciopero coinvolge 1.500 dipendenti umbri e nasce non solo per rivendicazioni economiche ma anche per questioni normative. Siamo preoccupati per la gara unica del 2027: soltanto un Ccnl rinnovato potrà garantire stabilità, salario e qualità dei servizi. Senza contratto nazionale, rischiamo di veder ridotti anche i diritti minimi”.

Tutte le dichiarazioni: i segretari chiamano all’unità e spiegano le motivazioni

Decisivo anche il commento di Pasquale Qualatrucci (Fit Cisl): “Il nostro contratto è scaduto il 31 dicembre 2024 ma, nonostante mesi di confronto, riceviamo solo resistenze. Abbiamo chiesto rivalutazioni salariali e adeguamenti, e invece non ci hanno neppure fatto una controproposta. Anzi, come provocazione, hanno richiesto l’aumento dei servizi minimi in caso di sciopero: una misura che limita il diritto di mobilitazione stessa”.

Walter Bonomi, segretario regionale Uiltrasporti, insiste: “In gioco ci sono i salari, la dignità professionale e le tutele dei dipendenti di tutti i reparti, non solo degli impianti. L’Umbria, tranne l’Alto Tevere, è tutta in near scadenza: dal 2027 rischiamo precarietà senza il rinnovo del contratto. Servono regole chiare a tutela di chi lavora ogni giorno per garantire servizi pubblici efficienti”.

Anche Michele Strettomagro (Fiadel) richiama all’unità: “Non permetteremo che il Ccnl diventi sinonimo di flessibilità senza regole. Rifiutiamo la logica dell’abbattimento del costo del lavoro a scapito della sicurezza, della rappresentanza e della professionalità”.

Le rivendicazioni: più salute, sicurezza, salario e nessuno sconto sui diritti

Le organizzazioni sindacali elencano sette richieste chiave: 

  • Maggiori tutele per la sicurezza e la salute; 

  • Nuova classificazione del personale; 

  • Migliori condizioni per i lavoratori degli impianti; 

  • Recupero del potere d’acquisto, eroso dall’inflazione; 

  • Tutele rafforzate negli appalti; 

  • Indennità aggiornate e nuovo welfare contrattuale; 

  • Difesa reale del diritto di sciopero. 

Come precisa la piattaforma unitaria: “Il Ccnl deve essere strumento di crescita e coesione tra aziende e lavoratori, non una mera collezione di norme utili solo a precarizzare il lavoro. Garantire condizioni dignitose significa anche assicurare servizi efficienti, sicuri e sostenibili per la collettività”.

Aziende coinvolte, assemblee e adesione: ecco cosa succede il 17 ottobre

Nelle prossime giornate i sindacati e i delegati saranno attivi in ogni impresa umbra per spiegare ai lavoratori le ragioni dello sciopero e mobilitare la partecipazione più ampia possibile. Lo sciopero potrebbe generare rallentamenti e sospensioni, in particolare nella raccolta dei rifiuti e nei servizi ambientali.

Saranno, comunque, garantiti i servizi minimi essenziali previsti dalla legge 146/90 e dal codice di regolamentazione per l’esercizio del diritto di sciopero. I sindacati invitano la cittadinanza a collaborare e compiere gesti di responsabilità, sottolineando che la protesta punta esclusivamente a garantire lavoro dignitoso e servizi pubblici all’altezza delle aspettative dei cittadini.

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Federico Zacaglioni
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