Sciopero unitario per il settore automotive venerdì prossimo 18 ottobre per settore strategico in Italia e in Umbria. Dove sono oltre duemila i dipendenti diretti del comparto e altri quattromila quelli dell’indotto. Un settore al collasso per le crisi dell’ex Fiat e di Volkswagen-Audi. Che rischiano di produrre effetti industriali e occupazionali disastrosi in Europa e in Italia. E mentre Stati Uniti e Cina difendono il settore con fortissimi investimenti.
In questo quadro si inserisce lo sciopero generale unitario dell’automotive, intitolato “Cambiamo marcia: acceleriamo verso un futuro più giusto”.
“Una mobilitazione unitaria, di importanza strategica – ha ricordato oggi nell’assemblea regionale della Fiom Cgil che si è tenuta a Todi, Michele De Palma, segretario generale della Fiom Cgil nazionale -. Lo sciopero unitario di venerdì con manifestazione nazionale a Roma è per fermare il collasso e far ripartire il settore automotive nel nostro Paese. Perché è centrale per l’industria e per l’occupazione. Stellantis ha fallito gli obiettivi in termini di produzione e questo sta avendo effetti devastanti sulla componentistica in tutta Italia e anche in Umbria. È per questo che scioperiamo il 18 e manifestiamo a Roma, da piazza Barberini a piazza del Popolo“.
I riflessi umbri dello sciopero nazionale dell’automotive: dalla componentistica alla filiera del tubo
Marco Bizzarri e Alessandro Rampiconi, segretari generali della Fiom Cgil di Perugia e Terni, hanno rimarcato il crollo della produzione di un settore strategico per l’Umbria. Che va dalla componentistica alla filiera del tubo.
“Di fronte a questa situazione drammatica la risposta della Regione Umbria è stata del tutto insufficiente – hanno sottolineato -. Un documento arrivato tardi, a ridosso della scadenza elettorale, che non mette in campo strumenti concreti che possano agevolare la necessaria riorganizzazione del settore e difendere l’occupazione”.
La Fiom Cgil rimarca l’importanza dello sciopero di venerdì e della manifestazione di Roma, alla quale parteciperanno centinaia di lavoratori anche dall’Umbria.
“Chiediamo alla Presidente del Consiglio – ha aggiunto De Palma – di convocare a Palazzo Chigi il presidente di Stellantis, John Elkann, e l’amministratore delegato, Carlos Tavares, con tutte le aziende dell’automotive. Perché è necessario raggiungere un accordo che stabilisca un pacchetto straordinario di risorse e di interventi per rilanciare l’industria dell’automotive e garantire l’occupazione. C’è bisogno di ridurre gli orari, c’è bisogno di formazione, c’è bisogno di accompagnare la transizione ecologica insieme alle lavoratrici e ai lavoratori e non contro”.
Anche i quattromila precari umbri di Felsa, Nidil e Uiltemp Umbria in piazza per salvare il settore
Anche i lavoratori in somministrazione, ancora operanti nell’indotto del gruppo Stellantis e in tutto il settore dell’Automotive dell’Umbria, saranno in sciopero il prossimo 18 ottobre a fianco dei loro colleghi assunti direttamente dalle aziende. E anche le categorie di Nidil Cgil, Felsa Cisl e Uiltemp Uil che rappresentano i lavoratori somministrati ed in appalto, hanno aderito a questo sciopero, in difesa dell’occupazione e per il rilancio delle politiche industriali.
In questo settore è stata significativa nel tempo la presenza dei lavoratori assunti dalle Agenzie per il Lavoro anche nella nostra regione. Una presenza ormai ridotta a poche unità. La maggior parte di questi lavoratori, infatti, è già fuoriuscita. I primi a pagare la crisi in questo settore come in altri, sono stati i proprio i lavoratori in somministrazione. Non sono stati rinnovati i contratti in scadenza o sono state interrotte le missioni di chi aveva un contratto a tempo indeterminato con l’Agenzia.
Più di 400 in Umbria i lavoratori e le lavoratrici fuoriusciti dal mercato del lavoro tra settembre e ottobre. Continua ed in costante aumento la richiesta di apertura di cassa integrazione.
La somministrazione è uno strumento di flessibilità molto utilizzato dalle aziende, i cui numeri sono in costante aumento. E che le stesse aziende del settore automotive hanno ampliamente utilizzato per il ricorso a straordinari e aumenti produttivi.