La segretaria del Pd Elly Schlein, oggi a Terni, ha espresso il suo disappunto per il ritorno di Trump alla Casa Bianca, definendolo “una brutta notizia per l’Europa e una brutta notizia per l’Italia”. Schlein ha messo in guardia contro la politica apertamente anti-europea di Trump e le potenziali ricadute economiche che l’Europa potrebbe subire, considerando le nuove possibili restrizioni commerciali.
“Non solo perché anche in questi ultimi giorni ha dichiarato di nuovo la sua ostilità verso l’Unione europea, ma anche per quello che ne conseguirà in termini di politiche economiche”, ha aggiunto la segretaria dem.
Schlein a Terni parla di protezionismo trumpiano: imprese e lavoratori nel mirino
Schlein ha avvertito che “chi oggi lo festeggia per ragioni di bandiera smetterà presto quando gli effetti di una nuova politica protezionistica colpiranno le imprese e i lavoratori in Europa e anche qui nel nostro Paese”. Per Schlein, infatti, i primi a subire l’impatto di una svolta protezionistica americana saranno proprio le aziende europee e italiane, insieme ai lavoratori.
Davanti a questo scenario, la segretaria del Pd ha richiamato l’Unione Europea alla necessità di rafforzarsi internamente, puntando su investimenti che rilancino una politica industriale comune.
Un modello economico “sbagliato”: miliardari e illusioni
Schlein ha espresso una critica aperta verso una certa idea di società che, a suo avviso, trova in Trump il suo simbolo più estremo. “Noi speravamo che andasse in un altro modo”, ha detto Schlein, aggiungendo “non ci riconosciamo, né mai ci riconosceremo, in una idea di società dove i miliardari, che ieri festeggiavano chiusi in una stanza con Trump, si ergono a paladini del ceto medio che si è impoverito, quando sono loro stessi quelli che si sono arricchiti sfruttando il lavoro in un modello economico sbagliato e da cambiare”.
Schlein a Terni propone di costruire un’alternativa
La segretaria ha riaffermato l’intenzione del Pd di contrastare un modello sociale ed economico che, secondo lei, trova paralleli anche in Italia. “Noi continuiamo ostinatamente a costruire una alternativa a questa idea di società qui in Italia,” ha affermato Schlein, aggiungendo che “quello che vediamo non è molto diverso da quello che già stiamo vedendo con l’estrema destra al governo in questo Paese”.
In chiusura, Schlein ha lanciato un appello affinché l’Europa scelga con decisione una strada di autonomia strategica. “Oggi l’Europa è chiamata a puntare sulla propria autonomia strategica, anche per contribuire a far finire i conflitti che stanno colpendo duramente i più fragili e che preoccupano tutte le persone”, ha dichiarato la segretaria del Pd, sottolineando come l’indipendenza economica europea potrebbe rappresentare un mezzo per affrontare le difficoltà e proteggere i più vulnerabili.
Il centrosinistra diviso tra timori e applausi per la vittoria di Trump
Ma non ci sono solo commenti di diniego. La vittoria di Donald Trump negli Stati Uniti sta dividendo profondamente il centrosinistra italiano, con il Partito Democratico, Carlo Calenda e Riccardo Magi che esprimono forti perplessità sul ritorno dell’ex presidente alla Casa Bianca. La reazione è invece di tutt’altro tono nel Movimento 5 Stelle, dove Giuseppe Conte ha fatto gli “auguri di buon lavoro a Donald Trump”, definendo la sua vittoria come “netta, estesa anche al voto popolare”. Un plauso che mette in risalto il legame diretto che l’ex premier Conte aveva già stabilito con Trump durante il suo governo.
Giuseppe Conte, riferendosi alla vittoria di Trump, ha ribadito la necessità di fermare i conflitti e promuovere una visione multipolare, che potrebbe permettere all’Italia di avere un ruolo centrale. Su X, ha scritto che le “sfide che attendono gli Stati Uniti sono molteplici e ci riguardano tutti: fermare le guerre in corso, contrastare con la massima fermezza le violazioni del diritto internazionale umanitario”.