Arriva a Terni, Elly Schlein, con l’incognita del feeling con un popolo, quello dello sinistra locale, che ne ha viste tante. I volti, le espressioni, gli atteggiamenti sono però di apertura. Almeno di curiosità. Gente che, dopo Berlinguer, si appassionava per Occhetto, D’Alema e Veltroni, aveva sopportato Renzi, arrivando ad applaudire e riempire di affetto anche Letta, tira fuori un sorriso per la nuova segretaria. Un’apertura di credito che il popolo DEM tributa alla giovane donna che alle ultime Europee ha fatto rialzare la testa al partito.
Poco importa che sia circondata da tanti maggiorenti del PD. Da gente che sta nelle istituzioni, con ruoli diversi, da tanti anni. Lei svicola e va a cercare il dietro le quinte. Va a tuffarsi in quello che in Emilia chiamano il “popolo della piada e della salamella”. Qui a Terni, al Parco di Cardeto, si cuociono salsicce, scottadito d’agnello e fegatelli. Ma il popolo che suda davanti ai barbecue è il primo pensiero di Elly. Ed è un pensiero che piace a chi sta seduto sul prato ad aspettarla.
Schlein in jeans e sneakers si tuffa tra gli stand del ristoro. Tra quelli che tanti si ostinano a chiamare volontari. Ma che sono militanti. Gente che ci crede davvero, per mettersi davanti alla griglia con 40 gradi all’ombra. E non è un caso che lei abbia scelto lo slogan delle Festa de l’Unità che si svolgono in tutta Italia: “Estate militante“.
Elly Schlein apre la Festa de l’Unità a Terni con un elogio della candidata alle regionali, Stefania Proietti
Sale sul palco con pochi minuti di ritardo sulla tabella di marcia, la segretaria DEM. La applaudono. Ghiaccio rotto e via di filato con un discorso che punta su tre cardini. Il partito e la ripresa di una militanza e di un’appartenza che sembrava sopìta. E poi la sfida per il governo dell’Umbria, per strappare alla Destra una Regione che è tornata contendibile. E infine la lotta al governo Meloni, una proposta politica alternativa e una rinnovata capacità di parlare alla gente di lavoro, sanità, diritti con un linguaggio di sinistra.
“In questa regione – attacca Schlein sul palco, coi segretari provinciale e comunale, Bellini e Spinelli – è successa una cosa che da segretario nazionale non avevo ancora visto accadere . Ma che è molto preziosa. È successo che le tante forze alternative alla destra sono andate insieme a chiedere a una bravissima sindaca di essere la nostra candidata presidente della Regione. Grazie a Stefania Proietti, sindaca di Assisi per aver generosamente accettato di mettersi a disposizione di una coalizione, di un progetto condiviso per dare un futuro migliore a questa Regione Umbria. Ci teniamo tanto e tornerò naturalmente anche io per essere al vostro fianco in questa importante campagna elettorale“.
Applausi, foto, una specie di ovazione per l’endorsement alla candidata. Stavolta la Terni di sinistra ci spera, dopo le delusioni elettorali degli ultimi anni e dopo aver rischiato di finire marginalizzata anche dall’agenda popolare. Superata a sinistra, nel rapporto con il mondo del lavoro, da altri attori politici.
Lavoro e militanza le parole d’ordine per la ripresa politica dopo l’estate
Ed è proprio il lavoro, un tema che a Terni fa sempre presa e che in Umbria è trainante, a rappresentare la seconda sfida lanciata da Elly al suo popolo. Lavoro e territorio insieme. Per rimettere insieme le tessere del puzzle dell’identià e del ruolo del PD. Che da queste parti sull’anima laburista diventa più coeso e solidale, rispetto ai temi da ZTL.
“Ho visto riaccendersi una speranza in tanti territori – grida Schlein a Terni – e ho scelto di girare per le feste de l’Unità delle aree interne. Feste magari un po’ meno gettonate un po’ meno conosciute, ma che si tengono in territori marginalizzati da politiche sbagliate. I programmi di un parito nuovo non si scrivono solo dai grandi centri, ma da territori che hanno esigenze diverse in un’Italia che ha tanti volti. Però una cosa è in comune. Ed è quello che ci muove: sono i valori radicati profondamente nella nostra Costituzione e che proiettiamo nel presente nel futuro. Non posso dunque che iniziare da una di queste grandi priorità del PD: il lavoro, il lavoro e il lavoro. E non il lavoro qualsiasi, ma il lavoro di qualità. Che vuol dire dire basta alla precarietà. Che vuol dire sicurezza e basta morti nei cantieri e nelle fabbriche“.
La lotta al governo Meloni e alle politiche su autonomia e sanità, la terza sfida del PD
L’ultima sfida della visita ternana è quella lanciata al governo Meloni. E alle manovre in corso per la definizione della nuova legge di bilancio. Un passaggio sui diritti di cittadinanza e sulla polemica relativa alla proposta forzista dello Ius Scholae e poi la segretaria DEM parte sull’economia e sulle riforme.
“Siamo particolarmente preoccupati che il Governo non abbia ancora dato indicazioni su cosa intende fare per la manovra – scandisce dal palco di Cardeto -. E ancora più preoccupati dalle voci che si rincorrono sul fatto che farebbero cassa ancora sulle pensioni. E non sarebbe la prima volta, purtroppo. Non possiamo accettare – aggiunge – di vedere ulteriori tagli all’indicizzazione all’inflazione delle pensioni. Non dobbiamo dimenticare che le famiglie sono in grande difficoltà. Soprattutto le fasce economicamente più fragili hanno avuto un peso dell’inflazione del 17 per cento. E questo vuol dire che le famiglie italiane dopo due anni di governo Meloni fanno più fatica di prima a fare la spesa e questo esecutivo sul caro vita non ha fatto nulla“.
Infine, la sanità. Al crocicchio tra autonomia differenziata, elezioni regionali e contrasto alla maggioranza. Il Pd continua a raccogliere le firme per il salario minimo e chiede maggiori risorse anche nella prossima manovra per “evitare lo smantellamento della sanità pubblica“.
“Purtroppo – conclude Schlein a Terni – le liste d’attesa continuano ad allungarsi. E questo sta negando il diritto salute, scritto in Costituzione, a troppe persone. Siamo qui a occuparci della condizione di salute del Paese e della sua economia, della questione sociale e salariale che è del tutto negata da questo Governo“.
Scende dal palco, la segreteria. E si incammina tra i militanti e i simpatizzanti. Le si avvicina un volontario degli stand, che le rivolge una preghiera. “Alle regionali je devi fa 3-0, me raccomando!“. Lei sorride. Fa la V con le dita e saluta Terni. Ma promette che tornerà.