Il recente caso di scarichi abusivi nel fosso di Zappacenere, scoperto dalla Polizia Locale di Gubbio il 9 luglio, ha portato alla denuncia di uno dei due responsabili identificati. Questo episodio solleva numerosi interrogativi legali e sociali. La vicenda, infatti, non riguarda solo l’atto illecito di abbandono di rifiuti, ma anche questioni legate alla responsabilità dei proprietari degli immobili, alla gestione dei rifiuti e alle implicazioni delle attività di persone non autorizzate.
Secondo la legge italiana, l’abbandono e il deposito incontrollato di rifiuti sul suolo e nel suolo costituiscono un reato, disciplinato dall’articolo 256 del Decreto Legislativo 152/2006 (Testo Unico Ambientale). Chiunque abbandona o deposita rifiuti è punito con l’arresto da tre mesi a un anno o con l’ammenda da 2.600 a 26.000 euro se si tratta di rifiuti non pericolosi. Se i rifiuti sono pericolosi, le pene sono aumentate. In questo caso, uno dei responsabili è stato identificato e denunciato per questo reato, mentre il secondo è ancora in fase di rintraccio.
Un aspetto importante della vicenda è la potenziale corresponsabilità dei proprietari delle cantine e dei fondi. La Polizia Locale di Gubbio ha avvertito i cittadini di non usufruire di servizi abusivi per lo smaltimento dei rifiuti, sottolineando che potrebbero essere ritenuti corresponsabili.
Corresponsabilità negli scarichi abusivi anche da parte di chi si serve di soggetti non autorizzati
Questo avvertimento si basa sul principio giuridico di “culpa in vigilando”, che implica la responsabilità di un soggetto per non aver vigilato adeguatamente sulla condotta altrui. I proprietari, infatti, potrebbero essere accusati di negligenza per non aver verificato l’idoneità e la legalità del servizio offerto dagli individui non autorizzati.
Le attività di persone che offrono servizi di svuotamento di cantine senza le necessarie autorizzazioni rappresentano una doppia problematica. Da un lato, facilitano la proliferazione di scarichi abusivi e, dall’altro, competono slealmente con le imprese regolarmente autorizzate, che devono rispettare normative stringenti e sostenere costi per lo smaltimento legale dei rifiuti. Questo fenomeno non solo danneggia l’ambiente, ma distorce il mercato dei servizi di smaltimento dei rifiuti, creando un circolo vizioso di illegalità e inquinamento.
La Polizia Locale di Gubbio sta adottando misure preventive per contrastare il fenomeno degli scarichi abusivi. Tra queste, l’installazione di fototrappole nei pressi della discarica comunale di via Venata. Questo strumento di sorveglianza può fungere da deterrente per potenziali trasgressori e fornire prove per l’identificazione dei responsabili. Inoltre, sono in corso verifiche e identificazioni sui cittadini extracomunitari che sostano nei pressi della discarica. Questa misura, sebbene necessaria per prevenire ulteriori scarichi abusivi, deve essere attuata nel rispetto dei diritti umani e della dignità delle persone coinvolte.
Il caso degli scarichi abusivi nel fosso di Zappacenere mette in luce una più ampia problematica ambientale e sociale. La gestione dei rifiuti, infatti, è un tema complesso che richiede la collaborazione tra cittadini, istituzioni e imprese.
È fondamentale promuovere campagne di educazione ambientale che informino i cittadini sui rischi e le conseguenze dell’abbandono dei rifiuti.
Necessario rafforzare le misure di controllo e prevenzione
Vanno incentivati il riciclaggio e lo smaltimento legale dei rifiuti attraverso agevolazioni fiscali e programmi di raccolta differenziata. Questo potrebbe rendere più conveniente utilizzare i canali ufficiali di smaltimento.
Sebbene le sanzioni previste per l’abbandono dei rifiuti siano già severe, è necessario un rafforzamento delle misure di controllo e una maggiore celerità nei procedimenti penali. L’efficacia delle sanzioni dipende anche dalla loro applicazione tempestiva e rigorosa.
Una collaborazione più stretta tra amministrazioni pubbliche e imprese private può migliorare la gestione dei rifiuti.
Il caso degli scarichi abusivi nel fosso di Zappacenere rappresenta una sfida importante per il sistema di gestione dei rifiuti. La risposta delle autorità locali, con la denuncia dei responsabili e l’adozione di misure preventive, prelude a un approccio integrato che coinvolga tutti gli attori sociali, promuovendo la legalità, la sostenibilità e la tutela dell’ambiente.