Oggi a Gubbio si celebra il Patrono Sant’Ubaldo Baldassini, morto il 16 maggio 1160. La Festa dei Ceri viene celebrata in suo onore. La tradizione medievale voleva infatti che i festeggiamenti avvenissero alla vigilia di ricorrenze di carattere religioso. Sembra infatti che i Ceri fossero in origine dei grossi candelabri sulla cui superficie veniva spalmata la cera offerta dalle confraternite di arti e mestieri ai religiosi che avevano la custodia della salma del patrono. Si tratta solo di un’ipotesi tra le tante sull’origine dei Ceri non ultima, quella suffragata da importanti studiosi italiani e stranieri sull’origine pagana della Festa.
Sant’Ubaldo tornò al Padre dopo una dolorosissima malattia che lo lasciò disidratato, tanto che il suo corpo subì una mummificazione naturale che lo ha lasciato quasi intatto fino ai nostri giorni. Dalle analisi condotte sulla mummia del santo nel 2017, si è accertata essere il pemfigoide bolloso: il corpo si ricoprì di pustole dolorose che emettevano in continuazione un liquido sieroso, biancastro e maleodorante.
Si narra che tuttavia subito dopo la sua morte la sua pelle emanasse un forte profumo di rose e che i miracoli si susseguissero sia a Gubbio sia nel contado. A causa del grande afflusso di fedeli, i funerali furono celebrati soltanto il quarto giorno dopo la morte.
Il Pontificale in onore di Sant’Ubaldo Baldassini celebrato oggi in Cattedrale
Stamattina la Cattedrale del Santi Mariano e Giacomo ha ospitato il tradizionale omaggio della comunità eugubina per la festa del vescovo e patrono Sant’Ubaldo. La solenne messa pontificale è stata presieduta dal vescovo Luciano Paolucci Bedini e concelebrata da numerosi sacerdoti del clero diocesano, alla presenza di autorità civili e militari, oltre che dei rappresentanti delle città e delle comunità gemellate con Gubbio. Nell’odierna omelia, il Vescovo di Gubbio ha ricordato che affinché “un popolo viva nella gioia e nella serenità occorre che impari l’umiltà del perdono reciproco, in modo tale che ogni tensione o conflitto non creino distanza e divisione, ma vengano superati, nell’ascolto e nel dialogo, a favore del bene di tutti”.
La vita di Sant’Ubaldo Baldassini non fu facile. Nacque intorno al 1084 da una famiglia della piccola nobiltà di origine germanica ma perse subito il padre.
Alla morte del padre Rovaldo, il giovane Ubaldo fu affidato allo zio, anch’egli Ubaldo, che lo avviò alla vita religiosa.
Studiò oltre che a Fano anche presso i canonici di San Secondo e poi a San Mariano, ove non si trovò bene, a causa della corruzione del clero, soprattutto dal concubinaggio, e tornò a vivere a San Secondo. Fu ordinato sacerdote nel 1114, poi nominato canonico della cattedrale eugubina, ristabilendovi la disciplina ecclesiastica. Si recò infatti dai benedettini di Ravenna dai quali ottenne la Regola che applicò ai canonici di Gubbio. Con grande difficoltà riuscì a rimettere ordine anche tra i più ostinati. Dopo l’incendio di Gubbio del 1125, si adoperò per la ricostruzione del duomo e dell’ospedale della città.
Salvò Gubbio dalle undici città confederate e dal Barbarossa
Fu uomo mite, ma determinato. Rifiutò il vescovado di Perugia, ma il papa Onorio II gli attribuì quello di Gubbio nel 1129. Come vescovo, a differenza di altri, evitava le esibizioni di ricchezza e i ricchi paramenti. Era parco in tutte le cose e non facilitò i suoi parenti che per questo motivo gli furono sempre ostili.
Aiutò la cittadinanza durante l’assedio a Gubbio voluto da undici città rivali (Perugia, Spoleto, Foligno, Assisi, Nocera Umbra, Cagli, Città di Castello e i feudatari di Coccorano, Fossato, Val Marcola) riuscendo a sbaragliarle con un’abile manovra di aggiramento. Nel 1155 trattò poi di persona con Federico Barbarossa per evitare la distruzione da parte del suo potente esercito.
Il suo culto, oltre che in Italia, si diffuse nell’Europa del Nord presso alcune gilde di mercanti. A Thann in Alsazia è conosciuto come Saint-Thiébaut. In suo onore è stata edificata una chiesa gotica che rappresenta, dopo la cattedrale di Strasburgo l’edificio gotico più importante della regione dov’è conservato il pollice destro del Santo. Fu proprio grazie al culto nato a Thann che il culto si diffuse fino al Mar Baltico. In onore di Sant’Ubaldo (Thiebaut) a Thann si tiene ogni anno La Cremation des trois Sapins (la cremazione dei tre pini).
L’effigie del Santo eugubino è raffigurata sul Colonnato del Bernini a Roma. La sua è la 107ma statua. Anche all’interno del Vaticano nella volta della Galleria delle Mappe è raffigurato S. Ubaldo durante la battaglia contro le undici città e castelli confederati.