Mentre il Grifo si sta preparando al meglio per il derby di domenica contro il Gubbio, il presidente del Perugia Massimiliano Santopadre è pronto a cedere il club biancorosso. A rivelarlo è Claudio Sciurpa, presidente perugino di Vitakraft, da anni sponsor del club.

Massimiliano Santopadre pronto a cedere il Perugia

Il presidente del Perugia, Massimiliano Santopadre, in questi anni è stato attaccato più volte da una parte della tifoseria. Quest’estate dopo la retrocessione in serie C, la parte più calda del tifo biancorosso ha invocato a più riprese la cessione del club. Durante il ritiro estivo della squadra, alcuni esponenti della Curva Nord del Perugia, hanno affisso davanti ai cancelli dello stadio degli striscioni contro la proprietà.

Claudio Sciurpa, presidente perugino di Vitakraft, da anni sponsor del club oggi nelle mani di Massimiliano Santopadre, ha dichiarato che il club umbro è in vendita. Queste le sue dichiarazioni:

“Il presidente Santopadre è disponibile a cedere la squadra purché ci sia un compratore serio disponibile ad acquistarla. Questo è quanto ha detto a me e mi ha dato mandato a dirlo. In questo momento nessuno bussa alla porta del Perugia. In passato ci sono state un paio di proposte di gente che è meglio lasciar perdere. Gente che ha fatto solo perdere tempo. Io sono il primo sponsor, già metto parecchi soldi nel Perugia, quindi sono disponibile. Magari ci fossero 5-8-10 imprenditori disposti a farsi avanti, io dico sempre che l’unione fa la forza e potremmo riuscire. Se ci credo? No, non ci credo ma potrebbe essere un’idea”.

Le parole del presidente biancorosso alla cena di natale di quest’anno

La storia tra il presidente Massimiliano Santopadre e il Perugia sembra essere arrivata ai titoli di coda. Già in estate il numero uno del club biancorosso aveva provato a vendere la società, senza trovare però l’offerta giusta.

Il presidente del Grifo, durante la cena di natale con gli sponsor, aveva parlato a 360° del Perugia. Queste le sue dichiarazioni:

 “Sono ancora vivo e in piedi. Quanto accaduto in estate mi ha segnato in maniera importante. La spaccatura con la tifoseria mi toglie tanta forza che in questi anni ho sempre trasmesso alla squadra. Oggi sono stanco. Sono una parte della catena composta da tifosi, giocatori, allenatore, ds e società. Ogni elemento deve portare energia per qualche punto in più. Oggi 3-4 elementi di questi 6-7 non ci sono ed è ancora più difficile. Ma nulla è perduto. Sono abituato a rialzarmi, spero di farlo insieme a chi ancora mi vuole bene e alla squadra, all’allenatore ed al mio direttore”.

Ha contrattaccato subito dopo il presidente:

“Mi infastidisce sentir dire che tengo questa società per guadagnarci. Si creano voragini e spaccature che alla fine fanno solo male al Perugia. Sono qui perché ad oggi non ci sono persone serie e concrete che mi sostituiscono”.

La trattativa con la società Ninedots per vendere il Grifo è sfumata dopo qualche giorno

La società maggiormente intenzionata a rilevare il Perugia era la Ninedots, ma il discorso è morto dopo qualche giorno. Il perché lo aveva spiegato lo stesso Santopadre:

“Un ufficio importante di Roma mi ha contattato dicendo che c’era una società estera comandata da italiani interessata. Siamo andati avanti con la trattativa fino a firmare una lettera d’intenti ma in realtà non è mai stata formulata alcuna garanzia per il pagamento del club. Non ne ho parlato perché non sarei stato creduto. Spettava dirlo allo studio Benigni e ho fatto una richiesta a fine settembre di un comunicato chiarificatore; mi è stato risposto che quest’ultimo non poteva sopportare una debacle del genere. C’era anche un patto di riservatezza che ora è scaduto. Chiedete a Moreno Zebi, che doveva fare il ds. Sono spariti. Ma secondo voi ho architettato io il teatrino?”.