04 Dec, 2025 - 17:15

Santa Barbara, in Umbria celebrata la patrona dei Vigili del Fuoco: "Quasi 50 interventi al giorno, presidio di sicurezza"

Santa Barbara, in Umbria celebrata la patrona dei Vigili del Fuoco: "Quasi 50 interventi al giorno, presidio di sicurezza"

Nel silenzio carico di rispetto della Basilica di San Pietro, tra le antiche navate che hanno visto scorrere secoli di storia umbra, si è levata oggi una preghiera corale per chi, per dovere, affronta il pericolo. La comunità dei Vigili del Fuoco dell’Umbria, in divisa e in borghese, con le famiglie al fianco, ha celebrato Santa Barbara, la martire protettrice di chi sfida le fiamme e le catastrofi. Una giornata intima e religiosa, volutamente scarnificata dai festeggiamenti laici, che ha messo al centro il ricordo dei caduti, il valore del servizio e i numeri di un impegno che non conosce tregua. Numeri che, da soli, raccontano l’urgenza del loro ruolo: quasi cinquanta interventi al giorno gestiti nel 2025 sul territorio regionale. Una media che inchioda alla realtà di un presidio di sicurezza essenziale e incessante.

Alla presenza del prefetto Francesco Zito, dell’arcivescovo Ivan Maffeis e delle massime cariche regionali e locali, guidate dalla presidente Stefania Proietti, la celebrazione ha unito il sentimento religioso alla concretezza dei dati operativi. A tracciare il bilancio, con tono pacato ma fermo, è stato il direttore regionale dei Vigili del Fuoco, architetto Valter Cirillo. Dopo aver deposto una corona d’alloro ai colleghi caduti, Cirillo ha rivolto un ringraziamento sentito al personale, a chi è in congedo e a chi, persino durante la festa, era in servizio. Poi, il passaggio al cuore della questione: il lavoro sul campo. “In Umbria quest’anno abbiamo gestito in media quasi 50 interventi al giorno, un impegno continuo che racconta il bisogno costante di sicurezza del territorio”, ha affermato.

Una nuova data celebrativa e la strategia della prevenzione

Il comandante Cirillo ha colto l’occasione per richiamare una novità istituzionale di rilievo, destinata a modificare il calendario delle celebrazioni. Dal 2026 festeggeremo anche l’istituzione del Corpo Nazionale dei Vigili del Fuoco nella data del 27 febbraio, ricordando quindi la nascita del Corpo Nazionale dall’Unione dei Corpi Provinciali e Comunali avvenuta nel 1939”. Una scelta che separa, ma non diluisce, la solennità religiosa del 4 dicembre dalla commemorazione della storia e dell’identità del Corpo, che a febbraio vedrà anche l’elargizione di onorificenze e la divulgazione delle statistiche annuali.

Ma oltre ai numeri degli interventi e alle novità calendariali, Cirillo ha posto l’accento sulla strategia che sta alla base di ogni azione di soccorso: la prevenzione“La nostra attività fondamentale è quella di prevenire incendi ed esplosioni. Abbiamo ridotto i tempi di risposta e realizzato un progetto che ha intensificato l’attività di controllo, perché la sicurezza nasce prima di tutto da luoghi e comportamenti sicuri. Un monito chiaro, che sposta idealmente il focus dall’eroismo dell’emergenza, pur necessario, alla quotidianità meno visibile ma altrettanto cruciale dei controlli e della formazione.

Terni: una staffetta votiva e il cuore religioso della festa

Contemporaneamente, nella città dell’acciaio, la celebrazione ha seguito un percorso parallelo, improntato alla stessa volontà di dare risalto alla dimensione spirituale. Presso il comando provinciale di Terni, la giornata si è aperta con un gesto suggestivo e comunitario: una staffetta votiva che, partendo dall’edicola di Marmore, ha portato simbolicamente la devozione per la santa patrona fino al cuore operativo della caserma. Il percorso ha preceduto la Santa Messa, celebrata nella cappella interna del comando, un luogo più raccolto ma non per questo meno significativo, che ha riunito il personale in servizio, le famiglie e i pensionati. Anche qui, la scelta è stata quella di rimandare al 27 febbraio 2026 la parte più laica e pubblica dei festeggiamenti, con saggi e aperture alla cittadinanza, per concentrare il 4 dicembre sull’essenza religiosa della ricorrenza.

Il riconoscimento delle istituzioni e l’eccellenza italiana nel mondo

La stessa attenzione alla prevenzione è stata ribadita dalla presidente della Regione Umbria, Stefania Proietti, che ha dipinto i Vigili del Fuoco come “il volto più vicino della sicurezza”. Guardando alla platea di donne e uomini in divisa, ha sottolineato: “Entrano dove tutti noi istintivamente fuggiamo”. Un’immagine potente che racchiude l’essenza di un mestiere unico. Proietti ha ricordato la particolare vulnerabilità del territorio umbro, segnato da sismicità e dissesto idrogeologico, e il rapporto di stretta collaborazione instaurato con il Corpo, rafforzato nelle emergenze che hanno colpito l’area di Umbertide e Pierantonio.

La cerimonia perugina si è conclusa con un gesto simbolico: la consegna all’arcivescovo Maffeis di una piccozzina in scala, riproduzione dello strumento operativo, e di una copia manoscritta della Preghiera del Vigile del Fuoco. Un momento di commozione che ha preceduto il conviviale presso la sede centrale. A chiudere idealmente la giornata, le parole augurali del capo del Corpo Nazionale, l’ingegner Eros Mannino, che ha portato la testimonianza del prestigio internazionale dei Vigili del Fuoco italiani, citando il primo ministro albanese e il ricordo indelebile dei soccorritori giunti dopo il terremoto. Un’eccellenza, quella del Corpo, che nasce dall’unità e dalla preparazione, e che nella quiete di una basilica umbra ha trovato il suo momento di riconoscimento collettivo più autentico.

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Federico Zacaglioni
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