16 Apr, 2025 - 19:47

Sanremo a Terni, Bandecchi: "Qualunque cosa io faccia ha un significato"

Sanremo a Terni, Bandecchi: "Qualunque cosa io faccia ha un significato"

Nel corso della prima riunione tra i sindaci, il primo cittadino di Terni e neo-presidente della provincia Stefano Bandecchi, ha richiamato l’attenzione su un articolo in esclusiva uscito sul giornale Domani. Il pezzo, dedicato alla possibilità che il Festival della Canzone Italiana cambi città, menziona anche Terni tra i possibili scenari alternativi.

Stefano Bandecchi, con tono disteso, ha fatto notare come il suo nome compaia già nel titolo dell’articolo: "È un articolo interessante perché non riporta tutto quello che si è detto della provincia di Terni o che non si è detto. L’articolo in maniera simpatica riporta il nome di Bandecchi, perché per far leggere il giornale qualcuno ha pensato che se si nomina Bandecchi vuol dire che. Ora non trovo l’articolo, ma c'è scritto 'Bandecchi dice'". Un’osservazione breve, fatta senza polemiche, all’interno di un’assemblea dai toni collaborativi.

Festival di Sanremo 2026: le città interessate al dopo-Ariston

Il tema del possibile spostamento del Festival ha suscitato attenzione da parte di numerose amministrazioni locali. Nell’articolo pubblicato su Domani il 16 aprile 2025, si riporta che molte città, tra cui Torino, Palermo, Napoli e Montecatini Terme, stanno valutando l’eventualità di presentare una propria candidatura, nel caso in cui la sede attuale venga messa in discussione.

Il sindaco di Terni, in questo contesto, ha espresso la disponibilità della città a ospitare un eventuale festival inedito, sottolineando anche la presenza di strutture come il Teatro Verdi e il Lago di Piediluco. Effettivamente, si tratterebbe di un’opportunità di grande valore per la città. Il Teatro Verdi, progettato dall’architetto Luigi Poletti e inaugurato nel 1849, è uno dei principali esempi di architettura neoclassica della regione. Attualmente è oggetto di un importante intervento di riqualificazione che prevede, tra l’altro, il consolidamento sismico dell’ingresso storico su Corso Vecchio, una nuova sala principale, una torre scenica e un teatro ridotto interrato con accesso indipendente da via dell’Ospedale.

Il Lago di Piediluco, secondo bacino naturale dell’Umbria per estensione dopo il Trasimeno, è noto per la quiete delle sue acque, ideali per la pratica del canottaggio. Ospita infatti il Centro Nazionale Federale, dove si allena la squadra olimpica italiana. Entrambi i luoghi, per il loro valore paesaggistico e architettonico, si presterebbero a ospitare manifestazioni culturali di alto profilo.

Nell’intervista riportata nel pezzo, Bandecchi ha infatti dichiarato: "Se facciamo il festival della musica di San Valentino, visto che capita nei giorni in cui si festeggia il santo, non vorrei nessun pagamento per dieci anni, perché il fatto stesso che la Rai trasmetta dal nuovo Teatro Verdi sarebbe un grandissimo successo".

Teatro Verdi di Terni pronto per ospitare grandi eventi

Terni, come altri capoluoghi attenti alle occasioni culturali, non resta a guardare. La città ha già accolto eventi di risonanza nazionale, come il Capodanno Rai 2022 alle acciaierie, dimostrando capacità organizzativa e spirito d’iniziativa.

Ora, con il restauro del Teatro Verdi che procede verso la conclusione prevista per marzo 2026, si affaccia una prospettiva concreta per alzare l’asticella. Il teatro rinnovato potrebbe infatti diventare un polo di richiamo stabile, con ricadute anche sul tessuto urbano. Un passaggio che si inserisce in un momento in cui molti amministratori stanno ragionando sulle potenzialità dei propri territori con un rinnovato senso di protagonismo.

Perché i comuni vogliono ospitare Sanremo

L’interesse sempre più acceso da parte di molte amministrazioni locali per ospitare il Festival nasce da un cambiamento profondo nel quadro organizzativo della manifestazione. Una recente decisione del TAR della Liguria ha stabilito che non sarà più possibile per il Comune di Sanremo assegnare direttamente alla Rai la produzione dell’evento, aprendo di fatto la strada a una gara pubblica.

Questo nuovo scenario ha innescato un vivace fermento tra i territori. Città come Torino, Napoli, Palermo e Montecatini Terme si sono già mostrate attente, pronte a valutare le proprie carte. Alcune di esse, come Torino, possono contare su strutture già collaudate, avendo ospitato appuntamenti come l’Eurovision. Altre, come Napoli, puntano su una tradizione musicale consolidata e su spazi versatili come l’Auditorium Rai o la Mostra d’Oltremare.

Al centro della questione ci sono anche valutazioni di tipo economico: la gara bandita dal Comune di Sanremo prevede una base da 6,5 milioni di euro a stagione, più l’impegno a produrre contenuti televisivi ulteriori. Una cifra che non passa inosservata, specie in un momento in cui molte realtà territoriali sono alla ricerca di visibilità e rilancio.

In questo clima, la possibilità di accogliere il Festival viene letta come una chance per valorizzare luoghi, identità locali e infrastrutture, in un’ottica di crescita che va ben oltre l’intrattenimento.

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Francesca Secci
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