La battaglia politica sulla sanità a Terni si allarga a Palazzo Donini e adesso chiama in causa anche la governatrice Tesei e l’assessore Coletto. Sono i componenti della delegazione di Alternativa popolare in seconda commissione consiliare ad alzare il tono della polemica. Ci avevano provato prima con i direttori generali, amministrativi e sanitari di Azienda ospedaliera e USL Umbria 2. Poi, dopo il rinvio alla Conferenza dei sindaci e il flop dell’audizione, adesso hanno alzato il tiro. E hanno scritto una lettera di richiesta di audizione alla presidente della Regione Tesei e all’assessore alla sanità Coletto. Ma il tempo passa e da Perugia non arrivano risposte. E così in consiglio comunale non si riescono ad affrontare i temi caldi e più sentiti dai cittadini: dalle liste di attesa alle carenze strutturali, dal sovraffollamento alle prestazioni.
Sanità a Terni, la lunga lista di richieste a Tesei e Coletto, che però non rispondono
La lettera con la richiesta di audizione da parte della Seconda commissione consiliare (presidente Alessandra Salinetti) è partita da Palazzo Spada lo scorso 15 aprile. “In considerazione delle criticità emerse in discussione sullo stato della sanità nel nostro territorio – spiega una nota dei consiglieri di Alternativa polare – la commissione ha inviato una richiesta di audizione alla presidente della Giunta regionale umbra e all’assessore alla Sanità. A tutt’oggi, però, non si registrano segnali da parte dell’attuale amministrazione regionale“.
I commissari di Alternativa popolare: Tesei e Coletto completamente disinteressati dei gravi problemi della sanità a Terni e della salute dei cittadini
I consiglieri di Ap, Andrea Colasanti, Maria Elena Gambini, Sandro Trequattrini, Massimo Francucci e la presidente Alessandra Salinetti, partono dalle gravi criticità sia per ciò che concerne l’ospedale sia il territorio. E dalla proposta che era partita dal vicesindaco Corridore, dopo la bufera in commissione, di audire proprio i vertici politici della Regione. “I manager li nominano loro – aveva Corridore -. Chi deve dare le risposte è la Regione: incalziamola insieme“. E così era partita la richiesta firmata dai commissari di maggioranza. Che ora lamentano di non essere nemmeno ascoltati.
“Dei gravi problemi della sanità a Terni avremmo voluto parlare con chi governa la Regione – affermano i firmatari in un comunicato stampa -. Ma evidentemente né Tesei, né Coletto hanno a cuore le problematiche dei cittadini ternani. La scarsa sensibilità dimostrata trascurando completamente la richiesta della seconda commissione consigliare è lo specchio fedele di quanto a loro interessi la salute della città“.
Ospedale da rifare, liste di attesa, nomine dei dirigenti sanitari, pronto soccorso: la lunga lista dei problemi di Terni
“Il primo problema è di hardware. A livello ospedaliero – scrivono i consiglieri di maggioranza della Seconda commissione – ci sono croniche carenze strutturali. L’ospedale è il più vecchio della regione e ancora siamo lontani da una decisione definitiva sulla realizzazione di una nuova sede moderna ed efficiente. Poi ci sono le criticità di software, quelle relative al funzionamento del sistema. La mancata nomina di diversi ruoli primariali, ad esempio. E ancora, le attese infinite al Pronto Soccorso, in alcuni casi anche superiori alle 24 ore. Le problematiche gestionali investono poi il sovraffollamento dei reparti, con degenze lungo i corridoi e soluzioni estemporanee per rispondere alla domanda. Infine, il laboratorio di biologia molecolare non è ancora in grado di tornare agli standard dello scorso anno“.
Una lista di problemi, quella che riguarda l’Azienda ospedaliera di Colle Obito, che si allarga a un’area vasta territoriale, quando si prendono in esame le criticità della USL Umbria 2.
“A livello territoriale dobbiamo lamentare la mancata realizzazione dell’ospedale di comunità a Terni – incalzano i commissari di Ap -. Una situazione che rende obbligatorio trasferire i pazienti ternani, che sono la stragrande magioranza nella provincia, ad Amelia. E poi c’è il problema dei problemi: quello delle liste di attesa per prestazioni specialistiche e strumentali. Siamo a un livello di tempi di attesa che è largamente superiore a quelli previsti e che costringe i cittadini alla ricerca spasmodica di soluzioni alternative. O addirittura, è il caso delle fasce più deboli, a rinunciare a curarsi o a sottoporsi alle analisi di prevenzione e controllo. Continuano gli annunci roboanti della giunta su provvedimenti taglia liste di attesa. Ma la situazione è sempre quella di prima: caos, problemi e mancate risposte“.