Primo confronto tra i candidati a Presidente della Regione Umbria alle prossime elezioni regionali del 17 e 18 novembre e il tema non poteva che essere la sanità. Nello specifico quella di Orvieto, che ha ospitato il la tavola rotonda, con quattro domande con risposta a tempo per il confronto fra tutti i candidati.

L’evento è stato organizzato dal Comitato Orvietano per la Salute Pubblica. L’associazione di volontariato, fondata da un gruppo di cittadini del territorio, ha ospitato il confronto nella Sala dei Quattrocento al Palazzo del Popolo. Un evento dalla configurazione insolita, perché rivolto a tutti i candidati indipendentemente dal peso specifico dei sondaggi.

Al confronto sono intervenuti: Elia Fiorini (Alternativa per l’Umbria), Martina Leonardi (PCI, Potere al Popolo, ), Francesco Miroballo (Umbria Autonoma), Moreno Pasquinelli (Fronte del Dissenso), Stefania Proietti (coalizione centrosinistra), Marco Rizzo (Democrazia sovrana e popolare), Donatella Tesei (coalizione centrodestra).

Presenti in sala molti rappresentanti delle istituzioni. Come l’alta Direzione della USL Umbria 2, con il Direttore Generale Carsili, il Direttore ed il Responsabile Amministrativo del Presidio Ospedaliero di Orvieto, Bernardini e Mocio. E Infine il Direttore del Distretto Sanitario di Orvieto Marchino, ma anche sindaci della zona e loro delegati.

Sanità e confronto tra i candidati alla presidenza della Regione: quattro punti per spiegare i programmi

La Presidente uscente Tesei e Rizzo, non presenti in sala, hanno inviato le loro risposte tramite dei video registrati. Non ha partecipato Roberto Fiore (Forza Nuova), che non ha inviato un video sostitutivo per poter rispettare i termini della par condicio.
Polemica degli organizzatori contro la sindaca di Orvieto Roberta Tardani. La prima cittadina ha disertato l’evento, dopo la decisione di avviare una Commissione istituzionale sulla sanità. Per riportare il confronto nelle sedi istituzionali e – dal suo punto di vista – evitare strumentalizzazioni elettorali della questione salute. Il Comitato orvietano per la salute pubblica, invece, ha espresso rammarico per questa assenza, considerata dai promotori dell’evento una forma di disinteresse e di mancanza di rispetto.

Quattro i temi sanitari su cui i candidati si sono espressi in circa due ore di confronto:

  • la centralizzazione e spoliazione territoriale con un focus sul futuro del Distretto Sanitario di Orvieto;
  • la privatizzazione del Servizio sanitario nazionale;
  • l’utilizzo nel territorio orvietano dei fondi PNRR per Case ed Ospedali di Comunità;
  • il rilancio dell’Ospedale di Orvieto in chiave interregionale.

Sul futuro del Distretto Sanitario tutti d’accordo che un accorpamento non porterebbe nulla di positivo. Miroballo ha evidenziato la criticità di un accorpamento vista la distanza di Orvieto con Terni, Narni e Amelia. Analoga posizione per Proietti, secondo la quale l’unione porterebbe ad un maggior pellegrinaggio sanitario inutile e faticoso per i cittadini.
Leonardi “contraria ad ogni tipo di centralizzazione”. Fiorini, invece, si è detto convinto che i servizi sanitari territoriali scarseggiano, ma che per poter sviluppare i distretti sono necessarie nuove risorse economiche. Pasquinelli e Rizzo hanno concordato sul fatto che è sparita la medicina territoriale per lasciare il posto ad una eccessiva centralizzazione. La Presidente Tesei, invece, ha ribadito la tesi secondo cui verranno accorpate “solo le funzioni dirigenziali senza togliere i servizi del Distretto sul territorio”.

In merito alla privatizzazione del Servizio sanitario nazionale, si sono trovati tutti d’accordo sull’importanza di investire sul sistema pubblico. Solo Fiorini ha ribadito la necessità di utilizzo del servizio privato per una migliore efficienza del servizio pubblico. La crescente diffusione dei servizi sanitari privati sul territorio è stata invece riportata nell’alveo della sussiciarietà dalla Presidente Tesei. In virtù della possibilità dei centri privati di accreditarsi con il Servizio Sanitario Nazionale. Per Stefania Proietti, invece, per un buon servizio pubblico serve un ottimo controllo delle risorse pubbliche. Sostenendo che oggi tale controllo non esiste, citando l’ultimo report della Corte dei Conti.

Case di Comunità e funzione interregionale dell’ospedale di Orvieto per l’ultimogiro di domande

Ultimi due giri di domande sulla sanità della regione dedicate alle Casa di Comunità per il territorio e alla funzione interregionale dell’Ospedale di Orvieto.
Per quanto riguarda le Case di Comunità tutti d’accordo sull’importanza di queste strutture. Leonardi si è dichiara preoccupata dall’assenza di una programmazione sui servizi da erogare negli edifici che verranno realizzati con i fondi PNRR. Proietti si è invece soffermata sul progetto di Casa ed Ospedale della Comunità previste per Orvieto. Dicendosi convinta che quei fondi non basteranno per eseguire l’intervento di ristrutturazione come da progetto. Oltre a segnalare le criticità dovute alla posizione della struttura in pieno centro storico. Pasquinelli si è detto d’accordo con la candidata Proietti, sottolineando l’importanza della medicina di prossimità. Tesei ha ribadito che entro novembre inizieranno i lavori per le due strutture previste per Orvieto e che, come da obiettivi PNRR, entro il 2026 verranno attivati i servizi al loro interno.

Infine, ultima domanda sul  rilancio dell’Ospedale  di  Orvieto, nell’ambito della sanità della regione, in  chiave interregionale. Miroballo ha espresso il suo pensiero sull’importanza di due realtà umbre come Orvieto ed Assisi. Puntualizzando che l’Ospedale orvietano deve essere assolutamente potenziato, anche per il territorio viterbese. Leonardi e Rizzo, sulla stessa linea, hanno aggiunto, che la vicinanza dell’Ospedale di Orvieto all’asse autostradale rende ancor più strategico il suo ruolo. Suggerendone il potenziamento delle funzioni di Primo soccorso ed Emergenza Urgenza.

Proietti si è detta convinta che il Presidio Ospedaliero Santa Maria della Stella deve diventare “attrattivo per il territorio” e “punto strategico per la mobilità attiva”. La Presidente Tesei, ha infine sottolineato che il nosocomio orvietano è un DEA (Dipartimento emergenza e accettazione) di primo livello. In quanto dotato di tutti i reparti necessari da normativa.