Si terrà oggi, martedì 25 marzo, dalle 14.30 alle 16.30, nella Sala Montalcini dell’Azienda ospedaliera Santa Maria della Misericordia di Perugia, l’assemblea dei lavoratori del comparto sanità organizzata dalla Funzione pubblica (Fp) Cgil. Un incontro cruciale, che vedrà la partecipazione di figure di spicco come Michele Vannini, segretario nazionale della Fp Cgil e parte delegante nelle trattative per il rinnovo del Contratto collettivo nazionale di lavoro (Ccnl) del settore sanitario, e Andrea Filippi, segretario nazionale di Fp Cgil Medici e dirigenti sanitari.
L'iniziativa si inserisce in un contesto particolarmente delicato, segnato dalle tensioni sulle trattative per il rinnovo del Ccnl e dalle imminenti elezioni per il rinnovo delle rappresentanze sindacali unitarie (Rsu) in tutti i comparti pubblici.
"L'appuntamento – spiega la segretaria della Funzione pubblica Cgil Umbria, Desiree Marchetti – vuole mettere in chiaro le motivazioni della mancata sottoscrizione dello stesso Ccnl in una fase estremamente delicata come quella attuale, che vede il rinnovo di tutte le rappresentanze sindacali unitarie in tutti i comparti pubblici. Verranno chiamati alle urne i lavoratori della sanità, delle funzioni locali e dei ministeri".
Secondo Marchetti, la decisione di non sottoscrivere il contratto nasce dall'insoddisfazione verso un accordo giudicato inadeguato rispetto all'attuale contesto economico. "Una fase complessa in cui si scontrano visioni diverse della sanità e dei servizi pubblici in genere, per questo abbiamo fortemente voluto far ascoltare ai lavoratori delle aziende sanitarie umbre le motivazioni del secco 'No' che la Funzione pubblica nazionale ha voluto dare nei tavoli nazionali alla sottoscrizione di un contratto al ribasso con riferimento alla crescita dei prezzi e al costo della vita".
Il cuore del dissenso risiede nella discrepanza tra l'inflazione galoppante e l'adeguamento salariale proposto. "Con un'inflazione che viaggia sul 17,5% proporre un rinnovo che mette l'equivalente di risorse corrispondenti al 5,78% significa aver messo in discussione la stessa idea di sanità pubblica e universale".
Per la Cgil, un simile accordo non solo non tutela adeguatamente i lavoratori, ma mina i principi fondamentali di equità e accesso universale ai servizi sanitari. La sigla sindacale sottolinea come un incremento così limitato non sia in grado di rispondere alle reali esigenze di chi opera quotidianamente nel sistema sanitario.
"Una scelta questa – conclude Marchetti – che come Cgil rimandiamo al mittente convinti che il diritto alla cura di ogni cittadino passi al contrario attraverso un investimento chiaro in persone, strutture e salario". La posizione del sindacato è netta: servono risorse adeguate per garantire non solo il benessere dei lavoratori, ma anche la qualità del servizio offerto ai cittadini.
La presenza di Andrea Filippi, segretario nazionale di Fp Cgil Medici e dirigenti sanitari, evidenzia inoltre l'unità d'intenti tra le diverse figure professionali che operano nel settore pubblico. "La presenza al tavolo anche del segretario nazionale della Cgil medici, Andrea Filippi, testimonia quanto forte sia il legame tra tutte le professionalità che operano nella sanità pubblica, un circuito che si alimenta con formazione, creazione di percorsi di carriera adeguati nel rispetto di condizioni e carichi di lavoro adeguati".
L'assemblea del 25 marzo non rappresenta solo un momento di confronto, ma anche un'occasione per delineare il futuro della sanità pubblica in Umbria e a livello nazionale. Le elezioni per il rinnovo delle Rsu si configurano come un passaggio cruciale per affermare una visione di sanità pubblica che ponga al centro i diritti dei lavoratori e la qualità del servizio.
La Funzione pubblica Cgil ribadisce dunque la propria opposizione a un contratto giudicato insufficiente, chiedendo un impegno concreto da parte delle istituzioni per garantire condizioni di lavoro dignitose e un servizio sanitario pubblico all'altezza delle esigenze dei cittadini.