Finalmente il tanto invocato report di Kpmg sui conti della sanità umbra è arrivato nelle mani dell'opposizione. Un documento che, stando a quanto sostenuto dalla Giunta Proietti, ha evidenziato un disastroso 'buco' da 243 milioni di euro che andava avanti almeno dal 2020, risultato della mala gestio dell'amministazione precedente. Una cifra tale che giustificherebbe la cosiddetta manovra 'salva Umbria' che si prospetta dolorosa sì, ma mai quanto un eventuale commissariamento da parte del Mef, sostiene la maggioranza.
Però sui quei 243 milioni l'opposizione non ci ha mai visto chiaro. Prima perché la ricognizione è stata affidata a un privato e non all'Agenas, l'Agenzia Nazionale per i servizi sanitari, e poi perché quel documento non arrivava mai. Fatto sta che i consiglieri di minoranza la notte del 25 marzo hanno occupato l'aula di Palazzo Cesaroni in segno di protesta, mentre la Giunta era al lavoro per approntare un piano - va presentato entro il primo aprile - in grado di scongiurare l'intervento del Ministero. Tra accuse, attacchi e rinfacci, ieri mattina i consiglieri di opposizione hanno tenuto una conferenza stampa in cui hanno svolto una loro contro analisi del rendiconto di Kpmg. L'ex governatrice Tesei ha messo sul piatto una realtà ben diversa da quella di Proietti.
Manca la trasparenza, mancava l'affidamento alla Kpmg - che è arrivato il 25 marzo quando la bomba era già esplosa - manca, soprattutto, una corretta interpretazione dei numeri ha detto Tesei, slide alla mano. Perché i conti non tornano, e di parecchio sostiene.
Partendo dai 90 milioni certificati di "buco" (ovvero sottraendo ai -243 milioni di euro i 153 milioni recuperabili con la Gestione sanitaria accentrata), secondo Tesei il conto della Giunta regionale "omette i 23 milioni del payback farmaceutico e la quota di 33 milioni per altre premialità accantonate come indicato invece dall'estratto della relazione di Kpmg".
E sull''operazione verità' della Giunta Proietti ha dichiarato che "la vera unica operazione di verità è quella che viene quindi dalle loro stesse fonti". Ma non è ancora tutto. Per Tesei il bilancio infatti "si potrebbe chiudere addirittura con un avanzo di 14 milioni di euro se a questi si aggiungono i 48 milioni del payback dispositivi medici grazie al decreto legge del 30 marzo 2023 come contributo statale per il ripiano del superamento del tetto di spesa dei dispositivi medici".
Insomma, quello che emerge, sostengono i consiglieri di minoranza, è che i numeri siano stati usati "in mala fede", ingenerando nei cittadini un allarme ingiustificato per una situazione che si potrebbe affrontare diversamente, evitando l'aumento delle tasse. Tutti presupposti per cui Tesei e gli altri consiglieri di opposizione hanno chiesto a gran voce le dimissioni della Giunta Proietti.
L'opposizione, dopo la conferenza stampa ha chiesto un'interlocuzione con il Prefetto vicario di Perugia, "al quale abbiamo rappresentato tutte le preoccupazioni manifestate in questi giorni, a partire dal procurato allarme che le dichiarazioni della Giunta in merito ai bilanci sanitari regionali hanno generato nei cittadini in maniera del tutto immotivata", si legge in una nota congiunta.
"Abbiamo anche chiesto - proseguono i consiglieri - che la minoranza venga messa nelle condizioni di esercitare il ruolo di vigilanza e controllo sull’operato della Giunta, cosa che questa maggioranza ci sta impedendo di fare rifiutandosi di consegnare i documenti che la società privata KPMG avrebbe prodotto sui bilanci sanitari della Regione Umbria a spese dei cittadini per 165 mila euro e che sarebbero stati propedeutici alla delibera che sancisce l’aumento delle tasse per 322 milioni di euro ai danni di cittadini e imprese".
"Ciò che sta accadendo rappresenta una violazione al Regolamento dell’Assemblea Legislativa in merito al ruolo delle opposizioni, che hanno il dovere, prima ancora che il diritto, di essere messe nelle condizioni di lavorare".
E infine, la questione trasparenza. "Chi amministra ha l’obbligo di trasparenza non tanto nei confronti della minoranza, ma di tutti gli umbri. L’atteggiamento della maggioranza è vergognoso e intendiamo andare fino in fondo, per questo continueremo a rimanere in Consiglio Regionale fin tanto che non verrà fatta chiarezza" concludono.