Un confronto tra la sanità dell’Umbria e quella delle Marche. Il prossimo 11 e 12 aprile, la sala dei Notari di Palazzo dei Priori a Perugia sarà il palcoscenico di un confronto cruciale riguardante lo sviluppo delle cure primarie e dell’integrazione sociosanitaria nelle Aree Interne.
L’iniziativa, dal titolo “Lo sviluppo delle cure primarie e dell’integrazione sociosanitaria nelle Aree Interne: Regione Umbria e Regione Marche a confronto”, è promossa da Federsanità Anci Umbria e Federsanità Nazionale, in collaborazione e con il patrocinio della Scuola Umbra di Amministrazione Pubblica, Anci Umbria, Anci Marche, Regione Umbria, Comune di Perugia e Regione Marche.
Federsanità, per mezzo delle parole del vicepresidente vicario nazionale, Giovanni Iacono, commenta: “Continua il percorso itinerante per approfondire attraverso un confronto tra modelli organizzativi regionali le tematiche evolutive dello sviluppo dell’integrazione sociosanitaria nelle Aree Interne”.
Sanità, Umbria e Marche al confronto. Gli ospiti
Quattro tavoli di discussione accoglieranno oltre 60 relatori, tra cui spiccano personalità di rilievo nel panorama sanitario e istituzionale nazionale. L’obiettivo primario sarà quello di confrontare i bisogni locali, le progettualità e lo sviluppo dei singoli territori, ponendo particolare attenzione alle peculiarità delle Aree Interne.
Il Ministro della salute Orazio Schillaci, insieme a Giovanni Iacono, vicepresidente vicario di Federsanità Nazionale, sarà tra i protagonisti di questo importante evento. Anche la presenza dei senatori Francesco Zaffini e Elena Leonardi, rappresentanti della X Commissione permanente Affari Sociali, Sanità, Lavoro pubblico e privato, Previdenza sociale del Senato della Repubblica, contribuirà a delineare una visione ampia e articolata delle tematiche in discussione.
Tesei: “Territori che hanno intensificato i rapporti”
Donatella Tesei, Presidente della Regione Umbria, si dice enormemente soddisfatta per ospitare un evento di tale portata. In un comunicato, la governatrice afferma: “È con grande piacere che ospitiamo un convegno, di respiro nazionale, per discutere di Sanità. Un appuntamento per confrontare e condividere le proprie esperienze tra due territori confinanti che negli ultimi anni hanno intensificato sempre più i rapporti”.
In merito al confronto tra le regioni in tema di Sanità, Tesei aggiunge: “Umbria e Marche condividono caratteristiche simili come la presenza di aree interne in cui è necessario essere in grado di garantire servizi sanitari efficienti. In questo ambito, ad esempio, soluzioni come la Telemedicina e le cure domiciliari diventano elementi facilitanti e fondamentali”.
E ancora: “Ringrazio dunque i partecipanti e gli organizzatori per questo importante appuntamento che siamo ben orgogliosi di ospitare in Umbria e che fornirà sicuramente elementi a favore di una sanità sempre più efficiente e vicina a quelle che sono le effettive esigenze dei cittadini”.
Le parole dell’assessore Saltamartini
Prende parola, in vista di questo importante appuntamento, anche il vicepresidente della Regione Marche. Filippo Saltamartini, che ha tra le altre la delega alla Sanità, spiega: “Negli ultimi anni i mutamenti nella domanda di salute legati all’aumento della longevità e la necessità di ridurre l’inappropriatezza, hanno imposto il ridisegno dell’offerta dei servizi sanitari per creare un sistema più efficiente, equo, senza sprechi, vicino alle persone e accessibile da tutti i cittadini”.
Poi aggiunge: “Il ruolo dell’ospedale è stato ridefinito come punto di risposta a situazioni acute e complesse che richiedono un elevato livello tecnologico, e si stanno adottando nuovi modelli di welfare con l’obiettivo di potenziare la medicina territoriale nelle aree interne della regione, dove si concentra maggiormente la popolazione anziana, che necessita di una rete di assistenza capillare ed efficiente in grado di fornire risposte a cronicità e fragilità”.
Il focus dell’evento, che metterà a confronto la sanità di Umbria e Marche, è sulle aree interne. In questo senso, Salatamartini spiega: “Il nostro entroterra, nonostante sia ricco di un diffuso patrimonio storico-culturale e di antiche tradizioni artigianali, è stato trascurato per decenni dalle politiche adottate dai precedenti governi regionali politiche che hanno lasciato questi territori isolati e li hanno ‘spogliati’ di servizi sanitari per perseguire la logica degli ospedali unici, che si è poi rivelata altamente fallimentare”.