Ancora polemiche sulla sanità in Umbria del Sud. Dopo l’approvazione di una mozione unitaria in consiglio regionale per accelerare l’avvio del cantiere di Narni-Amelia, la presidente del consiglio comunale di Terni Sara Francescangeli ha puntato il dito contro il centrodestra, accusandolo di sostenere, seppur involontariamente, la strategia del centrosinistra.
“C’è una parte del centrodestra che, pur dichiarandosi alternativa alla sinistra, finisce spesso per danzare al ritmo imposto dalla sinistra stessa”, ha affermato Francescangeli, utilizzando l’immagine delle allodole attratte dagli specchi come metafora di un errore politico che rischia di avere ripercussioni pesanti sul futuro dell’ospedale di Terni.
La presidente non ha risparmiato critiche al nuovo presidio sanitario: “Ci vorranno anni anche solo per porre la prima pietra dell’ospedale di Narni-Amelia. Nel frattempo, è l’ospedale di Terni che garantisce ogni giorno il diritto alla vita dei cittadini, non solo alla salute”.
Secondo Francescangeli, puntare su Narni-Amelia prima di affrontare il nodo Terni equivale a cadere in una trappola politica: “Ancora non vi è chiaro che l’ospedale di Narni-Amelia è lo specchietto per le allodole, l’alibi per non dar corso al nuovo ospedale di Terni. Si punta da anni a un’unica azienda ospedaliera regionale e, perché questo progetto si realizzi, Terni deve soccombere”.
Un’accusa che intreccia il piano sanitario con quello politico, evidenziando la paura di un disegno centralizzatore che metterebbe Perugia al centro del sistema, relegando Terni a un ruolo subordinato.
Il riferimento diretto è alla decisione presa dal consiglio regionale dell’Umbria: “L’atto di indirizzo presentato dalla consigliera Pernazza è stato votato da una commovente quanto prevedibile unanimità”, ha sottolineato Francescangeli, criticando la mancanza di una linea autonoma da parte delle forze di centrodestra.
La sua lettura è chiara: l’unanimità, celebrata da altri come segnale di responsabilità istituzionale, viene interpretata come un cedimento politico che rischia di consegnare alla sinistra l’agenda della sanità regionale. “Così si smette di rappresentare un’alternativa reale e si diventa comparse nel copione scritto da altri”, ha aggiunto.
La presidente del consiglio comunale ha quindi rivendicato la centralità di Terni come presidio sanitario e simbolico: “Solo Stefano Bandecchi ha compreso fino in fondo il pericolo di farsi abbagliare dalle chiacchiere sull’ospedale di Narni-Amelia. È l’unico che tiene accesi i riflettori su Terni”.
Dietro le parole di Francescangeli si intravede la convinzione che la sanità ternana non sia solo un tema tecnico, ma anche un terreno di identità politica e istituzionale. Difendere l’ospedale di Terni significa, nelle sue parole, difendere il ruolo stesso della città nel quadro regionale.
Il dibattito si sposta ora sul piano istituzionale. La presidente ha chiamato a raccolta cittadini e amministratori per il consiglio comunale aperto del 13 ottobre, in cui la giunta regionale sarà invitata a chiarire le sue intenzioni.
Quella data si profila come il vero spartiacque politico: sarà l’occasione per capire se la Regione intenda dare priorità al rilancio dell’ospedale di Terni o se l’attenzione resterà concentrata sul cantiere di Narni-Amelia. Per Francescangeli, il futuro della sanità dell’Umbria meridionale passa da lì.