In Umbria si torna a parlare di sanità, argomento al centro delle discussioni politiche dell’ultimo periodo e nodo fondamentale per una regione che vede i suoi ospedali al collasso. Questa volta a parlare è Marco Coccetta, segretario regionale di Cimo Umbria, che propone di riorganizzare la rete ospedaliera per migliorare l’accessibilità ai servizi e risolvere il problema del sovraffollamento nei principali pronto soccorso. Coccetta invita la giunta regionale guidata da Stefania Proietti a intraprendere un percorso di riforme ambiziose e necessarie. Tra le priorità spicca la definizione di una mission specifica per ogni ospedale, una misura che mira a ridistribuire equamente le risorse e le competenze sul territorio.

È indispensabile assegnare una mission specifica a ciascun ospedale, così da evitare il sovraffollamento nei pronto soccorso di Terni e Perugia e redistribuire l’assistenza tra le strutture territoriali”, dichiara. Questa strategia, secondo il segretario, non solo migliorerebbe l’efficienza del sistema ma consentirebbe anche di valorizzare gli ospedali più piccoli, spesso sottoutilizzati.

Fondi Pnrr e personale: il cuore della riforma

Un elemento centrale per la realizzazione di questo piano è rappresentato dai fondi del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza (Pnrr). Questi fondi, secondo Coccetta di Cimo Umbria, devono essere utilizzati in modo mirato per la sanità, per progetti che possano davvero trasformare il sistema sanitario regionale. Non sono ancora specificati quali e quanti sono i progetti in questione, ma l’accento è su una pianificazione concreta delle riorganizzazioni connesse ai fondi Pnrr.

Altrettanto cruciale è la gestione del personale sanitario. La carenza di medici e infermieri è un problema che affligge l’intero Paese, ma in Umbria richiede soluzioni specifiche che tengano conto delle peculiarità regionali. Secondo il segretario, infatti, occorre potenziare la formazione e offrire incentivi per attrarre nuovi professionisti. Garantendo così la qualità dei servizi e la sostenibilità a lungo termine del sistema.

Sanità, per Cimo Umbria fondamentale il rilancio degli ospedali di Pantalla e Narni

Un altro punto cruciale della strategia proposta da Cimo Umbria per la sanità è la valorizzazione degli ospedali di Pantalla e Narni. Queste strutture, spesso percepite come marginali, potrebbero svolgere invece un ruolo chiave nella ridistribuzione delle competenze sanitarie – come accadeva in passato. L’idea è di specializzarle in determinati ambiti, trasformandole in punti di riferimento per specifiche tipologie di cure.

Infatti la loro integrazione in un piano più ampio di riorganizzazione consentirebbe di ridurre la pressione sugli ospedali maggiori come quello di Terni e di Perugia. Cimo Umbria pone particolare attenzione, in questo senso, anche alla riforma della medicina territoriale che è vista come un tassello fondamentale per avvicinare i servizi sanitari ai cittadini. Rafforzare il ruolo dei presidi territoriali significa infatti alleggerire il carico di lavoro delle grandi strutture e migliorare l’efficienza complessiva del sistema.

Un altro obiettivo prioritario è l’approvazione del regolamento sull’Attività libero professionale intramuraria (Alpi): uno strumento sempre più indispensabile per ridurre le liste d’attesa. Da questo punto di vista una pianificazione efficace, unita a investimenti mirati, potrebbe finalmente risolvere una delle criticità più sentite dai cittadini umbri. Che i pronto soccorso della regione siano allo stremo non è più una novità, al contrario lunghe attese – a volte anche di giorni – mancanza di posti liberi e di personale medico sono all’ordine del giorno.

Verso una sanità migliore

È evidente – e non da ora – che le sfide che attendono la sanità umbra sono molteplici, ma le proposte avanzate da Cimo Umbria tracciano una strada chiara per affrontarle. Dall’assegnazione di mission specifiche agli ospedali, alla riforma della medicina territoriale e alla valorizzazione di strutture come Pantalla e Narni, fino alla gestione mirata dei fondi Pnrr e del personale. Ogni intervento è orientato a costruire un sistema sanitario più equo ed efficiente. Ora la palla passa alla giunta regionale, chiamata a tradurre queste idee in realtà.