In una giornata ricca di eventi culturali e politici, il Ministro della Cultura Sangiuliano si appresta a visitare la città di Perugia per un appuntamento di rilievo: l’inaugurazione della mostra “L’Enigma del Maestro di San Francesco, lo stil novo del Duecento umbro”, a Palazzo dei Priori. Questo evento segna un momento significativo per la scena artistica e culturale della città e della regione tutta, attirando l’attenzione di appassionati d’arte e studiosi da tutto il paese.
“Un ministro della cultura mancava a Perugia da diversi anni, ed il suo arrivo è segno quindi dell’attenzione del governo alla città, alla Galleria e alla regione”, ha detto ieri il direttore della Galleria Nazionale dell’Umbria, Costantino D’Orazio, durante la conferenza stampa di presentazione.
Parallelamente all’inaugurazione della mostra, la Presidente del Consiglio Giorgia Meloni, ha dedicato la mattinata alla firma di un importante patto di coesione con la regione Umbria. Questo accordo mira a rafforzare il legame tra il governo centrale e la regione, promuovendo lo sviluppo e il benessere attraverso iniziative congiunte. La presenza di Meloni in Umbria sottolinea l’importanza che il governo attribuisce alla cultura e allo sviluppo regionale, evidenziando un impegno concreto verso il sostegno delle realtà locali.
La mostra sarà un viaggio nel mistero del Maestro di San Francesco
La mostra “L’Enigma del Maestro di San Francesco” si propone come un viaggio intrigante attraverso l’opera di un artista misterioso, il cui contributo alla pittura del XIII secolo rimane oggetto di studi e ammirazione. Una figura enigmatica, quindi, quella del Maestro di San Francesco: un pittore che, nonostante l’anonimato, ha lasciato un’impronta indelebile nella storia dell’arte italiana.
Le sue opere, caratterizzate da una profonda spiritualità e da una tecnica pittorica innovativa, continuano a suscitare ammirazione e curiosità. Il Maestro di San Francesco è considerato un precursore di stili e tematiche che troveranno piena espressione nel Rinascimento, rendendo la sua opera un ponte fondamentale tra le epoche medievali e moderne. È stato riconosciuto come un anticipatore del grande Cimabue ma anche uno degli artisti che più di tutti ha influenzato il Tardo Medioevo, introducendo il cosiddetto “stil novo” nella pittura umbra.
Attraverso un’esposizione curata e immersiva, i visitatori avranno l’opportunità di esplorare le numerose opere attribuite al Maestro di San Francesco, immergendosi in un’epoca di grande fervore artistico e culturale. L’esibizione offre una rara occasione per apprezzare da vicino la maestria e la profondità spirituale delle sue creazioni, in un contesto espositivo di alto livello.
Sangiuliano a Perugia inaugura la mostra alla Galleria Nazionale dell’Umbria
La presenza del Ministro della cultura Sangiuliano a Perugia oggi è quindi il simbolo dell’importanza di una mostra come quella sull'”Enigma del Maestro di San Francesco, lo stil novo del Duecento umbro”, alla Galleria Nazionale dell’Umbria. L’esposizione è curata da Veruska Picchiarelli, Andrea De Marchi ed Emanuele Zappasodi, e si concentra in particolare sulla “Croce” del 1272 proveniente dalla chiesa di San Francesco al Prato di Perugia, considerata un’opera monumentale e simbolica per la Galleria stessa.
Oltre a questa croce, l’esposizione raccoglie numerosi altri capolavori del Maestro, comprese le opere che non potevano essere fisicamente spostate, come le pitture nella Chiesa Inferiore di San Francesco ad Assisi. Queste ultime rappresentano le storie della vita di San Francesco e le storie della vita di Cristo, messe a confronto per evidenziare come Francesco, attraverso una vita straordinaria, fosse diventato un alter Christus, un altro Cristo.
L’esposizione non si limita solo alle opere del Maestro di San Francesco ma include anche lavori di altri artisti del tempo, offrendo una panoramica approfondita sulla pittura umbra dell’epoca e aprendo una finestra sul futuro dell’arte in Italia. La mostra, pertanto, oltre a essere un tributo alla figura del Maestro di San Francesco, è anche un’occasione per riflettere sull’eccezionale figura di Francesco d’Assisi e il suo impatto culturale, fungendo da catalizzatore per una nuova sensibilità artistica e culturale.