Un incontro denso di significato e partecipazione si è svolto nella mattinata di oggi a San Martino in Colle, frazione collinare situata a circa 7 chilometri da Gubbio, dove la Polizia Locale ha fatto tappa nell’ambito del progetto “Prossimità e Sicurezza”, promosso dal Comune per raccogliere direttamente dal territorio segnalazioni, proposte e reclami.
L’obiettivo dichiarato è quello di ascoltare le esigenze dei cittadini soprattutto in quelle frazioni che, per distanza o carenza di strumenti digitali, spesso non riescono a interfacciarsi agevolmente con l’amministrazione comunale. Iniziative come questa si inseriscono in una visione di amministrazione di prossimità, capace di tornare fisicamente nei luoghi, tra le persone, per costruire insieme soluzioni concrete ai piccoli e grandi problemi quotidiani.
San Martino in Colle conta oggi circa 300 residenti, molti dei quali anziani, ma negli ultimi anni il borgo ha conosciuto una nuova vitalità grazie all’arrivo di giovani famiglie italiane e straniere, in particolare olandesi, attratte dalla bellezza del paesaggio collinare e dalla tranquillità del territorio.
Il territorio è ricco di verde, sentieri, aziende agricole e strutture ricettive. Diversi Bed and Breakfast accolgono ogni anno centinaia di visitatori, mentre le aziende agrarie locali si sono organizzate per vendere direttamente i prodotti coltivati, offrendo un modello di economia sostenibile e legata al territorio.
I cittadini chiedono una valorizzazione del territorio, a partire da un piano organico di riqualificazione della viabilità secondaria, in alcuni tratti dissestata o mal segnalata, fino alla creazione di percorsi trekking segnalati e fruibili, che potrebbero rappresentare una risorsa turistica ed educativa.
Nella zona di Goregge, a pochi passi da San Martino in Colle, è attiva una Scuola di Teatro ormai conosciuta in tutta l’Umbria, che offre corsi per bambini, ragazzi e adulti. La presenza di una realtà culturale così dinamica testimonia la vivacità della frazione, che pur nella sua dimensione raccolta, continua a generare occasioni di incontro e formazione.
San Martino in Colle è anche luogo di forte significato spirituale, grazie alla presenza del Santuario di Sara Mariucci, dedicato alla bambina scomparsa prematuramente nel 2006 e oggi divenuta simbolo di fede e preghiera per migliaia di persone. Ogni anno, il 5 agosto, la frazione accoglie pellegrini provenienti da tutta Italia e dall’estero, riuniti per partecipare alla Santa Messa celebrata dal Vescovo di Gubbio in memoria di Sara.
Originariamente sepolta nel cimitero della frazione, il 28 marzo 2016 la salma della piccola è stata traslata nel Santuario, dove oggi riposa nella tomba di marmo bianco, divenuta meta di un costante pellegrinaggio di fedeli.
Nonno Palmiro, figura nota in tutta la zona. Diacono da molti anni, ha scelto di non tagliarsi più la barba dall’ultima volta che la nipote l’ha accarezzata. Il suo volto, ormai segnato dagli anni e dalla fede, racconta senza parole un amore che attraversa il tempo. Quest’anno, come da tradizione, sarà proprio lui a benedire le case della frazione per la Santa Pasqua, un rito che unisce le famiglie, le case e le generazioni.
L’incontro con la Polizia Locale ha permesso ai residenti di segnalare alcune criticità: dalla necessità di maggiori controlli sul territorio nelle ore serali, alla richiesta di migliore illuminazione pubblica in alcuni tratti periferici.
La frazione, seppur tranquilla, non è esente da episodi di microcriminalità e piccoli furti, che negli ultimi mesi hanno generato un diffuso senso di insicurezza. Da qui la richiesta di un pattugliamento periodico e l’eventuale installazione di telecamere nei punti più sensibili.
San Martino in Colle rappresenta un esempio virtuoso di comunità che cerca di affrontare le difficoltà senza rinunciare alla propria identità. Le parole dei cittadini, le iniziative culturali, il valore spirituale del Santuario e il dialogo costante con l’amministrazione delineano una visione di futuro che affonda le radici nella storia.
L’incontro di oggi è stato solo un primo passo. L’auspicio è che il progetto “Prossimità e Sicurezza” continui a rappresentare uno strumento concreto di ascolto, intervento e partecipazione attiva, capace di portare risposte ma anche di raccogliere speranze.