Nella culla spirituale di San Benedetto, in quella Norcia in cui da pochissimo si è ricordato il terremoto che nel 2016 devastò il Centro Italia, si è celebrato un anniversario significativo: i sessant’anni dalla proclamazione del santo come patrono d’Europa. Una giornata intensa e simbolica, quella di ieri, in cui l’evento organizzato dall’arcidiocesi di Spoleto-Norcia ha visto la partecipazione di importanti figure politiche e istituzionali. Tra queste, il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti e il commissario europeo Paolo Gentiloni, insieme alla presidente della Regione Umbria Donatella Tesei e al commissario straordinario per la ricostruzione post-sisma Guido Castelli. Oltre a una rappresentanza dei monaci benedettini, guidati dall’abate Benedetto Nivakoff.
Una partecipazione di questo tipo, con rappresentanze politiche e istituzionali di alto profilo, è segno di un forte sostegno verso l’eredità culturale e morale che San Benedetto ha lasciato. E mette in evidenza ancora oggi l’attualità dei suoi insegnamenti.
Gentiloni in particolare ha voluto sottolineare l’importanza della Basilica di San Benedetto a Norcia, ricostruita dopo il devastante sisma del 2016: “Nella Basilica di San Benedetto c’è un pezzo di Europa perché San Benedetto è il patrono dell’Unione europea. E c’è un pezzo di Europa anche perché il sisma di otto anni fa e le conseguenze del sisma per Norcia e per San Benedetto sono state un fatto europeo“.
La Basilica di San Benedetto e la rinascita di Norcia, un progetto europeo
Norcia ha un valore storico e spirituale per l’Europa, rafforzato proprio dalla presenza della Basilica di San Benedetto, simbolo del santo e della città. Basilica che risentì fortemente dei vari terremoti susseguitesi nel corso degli anni sin dal lontano 1997. Ma è soprattutto il terribile sisma del 2016 a danneggiarla in modo profondo: un evento che lasciò ferite non solo in Umbria, ma anche nel cuore dell’Europa. Il commissario europeo Gentiloni ha colto l’occasione del 60° anniversario di San Benedetto come patrono d’Europa per ricordare l’importanza della ricostruzione e il sostegno ricevuto dall’Unione Europea. La quale ha fatto sua la causa di Norcia, ritenendola un simbolo della cultura europea.
Gentiloni ha sottolineato l’importanza di preservare l’autenticità della Basilica durante i lavori. “Il cantiere è ben avviato. È un cantiere complesso perché si tratta di restituire, partendo dalle macerie, l’autenticità di San Benedetto, non di costruire una chiesa nuova. E quindi bisogna farlo con grande delicatezza e con grande professionalità e penso che questo sia accaduto”. Il commissario europeo ha ricordato inoltre come, negli anni successivi al sisma, la Commissione europea dell’epoca, guidata da Jean-Claude Juncker, decise di dare un contributo concreto per la rinascita di Norcia. Un intervento importante che ha segnato una nuova fase di ricostruzione e solidarietà.
La rinascita di Norcia non è, pertanto, solo una questione di ricostruzione materiale. Ma anche un esempio della forza e della resistenza dell’intera comunità umbra. “Oggi dobbiamo ringraziare innanzitutto i cittadini di Norcia, le istituzioni religiose, le imprese che hanno lavorato alla Basilica, i sovrintendenti, i commissari di governo che hanno lavorato per far funzionare i lavori”. Questa riconoscenza si estende a tutte le persone e le istituzioni che hanno lavorato per restituire alla città e ai suoi abitanti un simbolo fondamentale della loro identità e del loro legame con San Benedetto.
La regola benedettina e la sua importanza oggi
Nel corso della commemorazione è emerso come la regola benedettina sia ancora straordinariamente rilevante anche per il nostro tempo. L’arcivescovo della diocesi Spoleto-Norcia, Boccardo, spiega che la regola di San Benedetto ha avuto un ruolo fondamentale non solo nella vita monastica. Ma anche nella costruzione della civiltà europea. Poiché ha ispirato valori fondamentali come la dignità, l’accoglienza e la responsabilità per il bene comune. “Sappiamo come la regola ha ispirato una presenza culturale, materiale, penso all’agricoltura, alla bonifica che i monaci hanno fatto. Dunque il segno che Benedetto ha lasciato deve essere sfruttato, tra virgolette. Cioè non appartiene semplicemente alla storia, può ancora generare un modo di stare insieme anche oggi”, afferma. Boccardo sottolinea quindi l’importanza di portare avanti i valori benedettini in un’Europa sempre più complessa e interconnessa.
Anche Gentiloni fa eco a questo messaggio, per lui la regola benedettina rappresenta una vera bussola per l’Europa di oggi. “La regola benedettina si applica con tanti messaggi” – dichiara – che sono messaggi dell’importanza del lavoro, dell’importanza della sobrietà verso l’ambiente che ci circonda, dell’importanza della pace”. Ricorda anche che fu Paolo VI a indicare San Benedetto come annunciatore di pace sessant’anni fa. “Il fatto che lui sia il patrono dell’Unione europea, credo che di questi tempi è molto importante”, aggiunge.