La Sampdoria è retrocessa in C. Clamoroso, ma vero. Lo 0-0 di Castellammare di Stabia di ieri sera, l'ha fatta sprofondare nel baratro. I blucerchiati nella prossima stagione disputeranno quindi (salvo sorprese), per la prima volta la terza serie del calcio italiano, in 79 anni di storia del club. Una Samp che all'inizio del campionato aveva ovviamente dichiarato di puntare alla promozione in serie A. Per migliorare la squadra, a giugno Manfredi aveva assunto un ds importante come Pietro Accardi, ex Empoli, che giustificò fin da subito le ambizioni della società. A parte Andrea Pirlo, che allenava il Doria dalla stagione precedente e fu confermato, la squadra fu rivoluzionata pur rispettando i limiti imposti dalla situazione finanziaria di una società non ancora del tutto stabile. Arrivarono comunque calciatori di grido tra cui Massimo Coda (specialista in promozioni), Gennaro Tutino, Lorenzo Venuti (ex Fiorentina), Niang e tanti altri. I nuovi acquisti aumentarono anche l’età media in campo, quando invece la passata stagione la Samp era stata la compagine più giovane della B, centrando un settimo posto e uscendo poi dal primo turno playoff. Tant'è che quest'anno come detto, si è puntato sui big. Ma appena qualche settimana dopo l'inizio del campionato, le ambizioni furono frenate.
I blucerchiati partono male, Pirlo viene esonerato e al suo posto arriva Andrea Sottil, che però non riesce a raddrizzare la situazione. Si cambia ancora guida tecnica, con il timone in mano a Leonardo Semplici, ma niente. Fallisce anche lui. Quindi la panchina va agli ex campioni doriani Chicco Evani ed Attilio Lombardo, con Roberto Mancini in qualità di consulente, che però non riescono a non far affondare una barca già carica d'acqua e in balia delle onde. E' retrocessione, il punto più basso nella storia di uno dei club più prestigiosi del panorama calcistico italiano. Una società che ha saputo scrivere pagine indelebili con un palmarès che conta uno Scudetto, 4 Coppe Italia, una Supercoppa Italiana e una Coppa delle Coppe.
Una stagione veramente da dimenticare per il club blucerchiato. Non è solo retrocessa la prima squadra, ma pure la Primavera, penultima in classifica e condannata con tre giornate d’anticipo a scendere in Primavera 2 e pure la Samp Women, retrocessa in Serie B al termine della poule salvezza.
E adesso il futuro è un bel rebus. Dopo la retrocessione in B del 2023, ci fu il rischio di fallimento ma Andrea Radrizzani, ex Leeds United riuscì a salvare tutto e a diventarne il proprietario assieme a Matteo Manfredi, a capo del fondo Gestio Capital. Nel marzo del 2024 però, Radrizzani fece dietrofront e Manfredi venne nominato presidente del club. Al momento non è ancora possibile sapere quali saranno le conseguenze a livello economico dopo la retrocessione, ma il piano concordato dal club con il tribunale di Genova nel 2023 per il risanamento dei debiti prevedeva che la Samp avrebbe fatto ritorno in Serie A proprio in questa stagione. Senza i guadagni del massimo campionato italiano, la già difficile situazione economica dei blucerchiati rischia di aggravarsi ulteriormente, anche se l'imprenditore di Singapore Joseph Tey, che detiene la maggioranza delle quote, avrebbe garantito aiuti economici anche in caso di discesa in terza serie. Una serie C che sarà difficile e ricca di insidie per la Sampdoria, che probabilmente verrà inserita nel raggruppamento B assieme alle umbre Gubbio e Perugia e forse Ternana, se i rossoverdi dovessero perdere i playoff promozione. Facile pensare quindi, che la Samp sarà nello stesso girone, dove in questa stagione c'erano altre due liguri come Virtus Entella e Sestri Levante.
Gli ultimi due precedenti tra Sampdoria e Gubbio fanno riferimento alla stagione 2011-2012 di serie B. All'andata i blucerchiati travolsero i rossoblù per 6-0, con le doppiette di Pozzi e Bertani e i gol di Volta e Piovaccari. Al ritorno invece finì 0-0. Una partita quella d'andata che ricorderanno solo i tifosi del Gubbio, non solo per il pesante risultato, ma per la storica trasferta con quasi mille eugubini al seguito, che nonostante il risultato incitarono la squadra dall'inizio alla fine, ricevendo a fine gara i complimenti dei tifosi blucerchiati colpiti da quel tifo indemoniato e carico di passione e orgoglio.