Il ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini ha scelto Orvieto per incontrare gli imprenditori di Confindustria e tirare le somme sulla recente vittoria elettorale in Liguria. “Una bellissima vittoria in Liguria, con i liguri che hanno scelto la concretezza della Lega, del centrodestra e di un sindaco apprezzato e stimato come Marco Bucci”, ha dichiarato con entusiasmo, puntando sull’appoggio al sindaco riconfermato.

Salvini, l’Umbria come prossima frontiera

Con l’Umbria al centro della prossima tornata elettorale, Salvini non ha perso l’occasione per rilanciare il modello di governo della Lega e del centrodestra. La sua linea è chiara: “In Umbria conto che ci sia la scelta di andare avanti e di non ritornare indietro di trent’anni.” Ha espresso fiducia nella continuità amministrativa sotto la guida di Donatella Tesei. Ha detto “noi non ci proponiamo attaccando e insultando gli altri, come spesso fa la sinistra. Ci proponiamo con cinque anni di buon governo con Donatella Tesei, la Lega e il centrodestra”.

L’affluenza che lascia l’amaro in bocca

Nonostante la vittoria in Liguria, un punto dolente resta l’affluenza al di sotto del 50%. “Non vedo l’ora che arrivi il 17 e 18 novembre, sperando che votino tante persone. L’unico dato che ci ha lasciato un po’ di amaro in bocca in Liguria, pur avendo vinto, è stata l’affluenza sotto il 50%,” ha confessato il ministro, riflettendo su come la scarsa partecipazione sia un tema sensibile anche per il centrodestra.

Salvini non si è tirato indietro quando è stato sollecitato sulle recenti turbolenze tra Giuseppe Conte e Beppe Grillo all’interno del Movimento 5 Stelle. Ha negato che queste divisioni abbiano giocato a favore della Lega, sostenendo che i cittadini hanno scelto la stabilità e la concretezza: “I liguri hanno scelto la concretezza e la serietà,” ha affermato, aggiungendo una stoccata agli avversari del centrosinistra impegnati in un confronto interno: “dall’altra parte Conte, Renzi, Grillo, Calenda, Schlein se ne davano di santa ragione e non è mai un bello spettacolo”.

Magistratura sotto accusa: le critiche sui Paesi sicuri

Il ministro delle Infrastrutture non ha mancato di puntare il dito contro la decisione del tribunale di Bologna di rinviare alla Corte di Giustizia europea il decreto sui Paesi sicuri. Con un tono deciso, ha commentato: “Lo dico nel rispetto dei magistrati che fanno liberamente, indipendentemente il loro lavoro, se qualcuno, invece di essere in tribunale, si sente nella sede di Rifondazione comunista, si tolga la toga, si candidi alle elezioni e faccia politica”, sottolineando l’importanza di una giustizia che non intralci il lavoro del governo. Ha poi aggiunto: “Non possono esserci giudici che smontano la sera quello che altri fanno la mattina”.

Immigrazione e polemiche infuocate

Il tema dell’immigrazione è stato al centro delle dichiarazioni più accese di Salvini a Orvieto. Ha espresso la sua esasperazione verso quelli che ritiene una magistratura ostile ai provvedimenti del governo, arrivando a dire: “Se hanno tanta passione per tenere in Italia tanti clandestini e tanti delinquenti, spalanchino le porte di casa loro, li ospitino nella casa loro“. Il ministro ha chiuso l’incontro ricordando che la priorità è garantire maggiore sicurezza ai cittadini, ma che gli sforzi della Lega vengono talvolta vanificati da “qualche giudice comunista che ritiene che i confini non servano e che le leggi non servano, e che ognuno ha diritto a fare quello che vuole”.

Stefania Proietti e la differenza tra Liguria e Umbria: un’alleanza coesa attorno a un nuovo progetto

Sul fronte opposto, Stefania Proietti, candidata alla presidenza della Regione Umbria per il centrosinistra e le liste civiche, ha messo in evidenza le peculiarità della situazione umbra rispetto alla Liguria. In un commento rilasciato all’ANSA, ha spiegato: “La situazione in Liguria è stata diversa da quella in Umbria fin da subito. Qui la coalizione si è unita attorno al mio nome addirittura prima che accettassi la candidatura”, sottolineando l’unanimità di intenti emersa ancor prima della sua conferma.