La ristrutturazione dei Giardini Piccoli di Piazza Quaranta Martiri a Gubbio continua a sollevare accese polemiche: al centro del dibattito, le critiche della sezione eugubina di Salviamo il Paesaggio, che ha espresso un giudizio durissimo sul progetto di riqualificazione finanziato con i fondi del PNRR. L’intervento, che avrebbe dovuto valorizzare un’area storica di grande importanza culturale e paesaggistica, è stato definito dagli attivisti come uno “scempio” che ha compromesso l’anima e l’estetica di uno spazio urbano unico.
Secondo la nota diffusa da Salviamo il Paesaggio, i Giardini Piccoli, creati alla fine dell’Ottocento, erano una raffinata interpretazione romantica all’italiana progettata da Carlo Sereni di Senigallia. Caratterizzati da vialetti curati, siepi ornamentali, fontane in pietra spugna e piccoli alberi, rappresentavano una versione ridotta dei più noti Giardini Grandi, con cui condividevano geometrie e architetture.
“Questi giardini – si legge nella nota – erano una deliziosa citazione dei Giardini Grandi, pensati per introdurre il visitatore alla città medievale in armonia con la natura. Essi simboleggiavano il legame tra la città e la campagna circostante, riflettendo l’estetica e la filosofia dell’epoca”.
Tuttavia, negli anni, l’area ha subito un progressivo abbandono unito all’incuria. Gli alberi abbattuti non sono mai stati sostituiti, e l’intera struttura ha sofferto la mancanza di manutenzione, portando a un progressivo deterioramento.
Salviamo il Paesaggio: “il progetto non rispetta carattere storico dell’area”
L’attuale intervento di riqualificazione, secondo gli attivisti, ha completamente stravolto lo spirito originario dei giardini. “Il progetto non ha rispettato il carattere storico dell’area – denunciano – trasformandola in uno spazio freddo e anonimo, più simile a un’area commerciale o aeroportuale che a un giardino storico”.
Le principali critiche riguardano la riduzione delle superfici verdi. Le delimitazioni in acciaio corten hanno sostituito le aiuole originarie, che appaiono pesanti e poco eleganti. Invece di aumentare le superfici permeabili, come richiesto dalla necessità di contrastare il riscaldamento climatico, il progetto ha introdotto ampie pavimentazioni in cemento e pietra serena. Un’altra critica riguarda l’alterazione delle logge storiche.
Il nuovo piano stradale risulta ora allo stesso livello del cordolo in mattoni che sosteneva le colonne delle Logge dei Tiratori, alterandone l’effetto visivo e architettonico. Secondo gli attivisti, questa modifica compromette l’identità delle Logge, che rischiano di apparire “schiacciate” e prive di profondità. Infine la mancanza di coerenza storica: non hanno provveduto a restaurare o ripristinare gli elementi originali del progetto ottocentesco, come le siepi, le fontane e i lampioni.
Le critiche di Salviamo il Paesaggio trovano eco tra i cittadini di Gubbio, molti dei quali hanno espresso il loro disappunto sui social media e in altre sedi pubbliche. “Un autogrill in mezzo a Gubbio” è uno dei commenti più frequenti rivolti al nuovo aspetto dei giardini. Altri lamentano la perdita di un’oasi verde che, nonostante il degrado, continuava a offrire un luogo di ristoro e bellezza per residenti e turisti.
Critiche anche sulla scelta della pietra serena per la pavimentazione
Anche Piazza Quaranta Martiri, di cui i Giardini Piccoli rappresentano una parte fondamentale, è al centro delle polemiche. L’intervento di riqualificazione avrebbe potuto trasformare questo spazio in un modello di sostenibilità urbana, ma, secondo i critici, ha invece aggravato i problemi esistenti.
“Le superfici pavimentate sono state aumentate, non diminuite – sottolinea Salviamo il Paesaggio – e questo nonostante le temperature estive sempre più alte e la necessità di creare spazi verdi nelle città per contrastare il riscaldamento climatico”.
Il comitato sottolinea anche i problemi legati alla scelta dei materiali. La pietra serena utilizzata per la pavimentazione, già impiegata in altre aree della città, si è dimostrata poco resistente agli agenti atmosferici e soggetta a sfaldamento.
Gli attivisti rivolgono un accorato appello all’attuale amministrazione comunale, guidata dal sindaco Vittorio Fiorucci, affinché non ripeta gli stessi errori della precedente amministrazione con il Giardino Grande, altro importante spazio verde di Gubbio che necessita di interventi urgenti.
“Riqualificare non significa dequalificare – afferma Salviamo il Paesaggio – ma restaurare con rispetto e umiltà, ripristinando le essenze originali e integrando nuovi elementi in modo armonico. Speriamo che l’amministrazione ascolti la voce dei cittadini e prenda decisioni più sagge per il futuro del nostro patrimonio verde”.
Necessaria una riflessione più profonda sul contesto storico e naturale
Un altro aspetto evidenziato dalla nota è l’uso dei fondi del PNRR, che, pur rappresentando un’opportunità unica per le città italiane, rischiano di diventare un’arma a doppio taglio se non utilizzati con criterio.
“La cosiddetta ‘teologia della spesa’ – denunciano gli attivisti – spinge spesso le amministrazioni a realizzare progetti in fretta, senza una visione a lungo termine. I fondi sono solo in parte a fondo perduto, e il resto dovrà essere restituito all’Europa. È inaccettabile che vengano sprecati per interventi che non rispettano il contesto storico e naturale dei luoghi”.
La speranza è che le critiche e le proposte avanzate dal comitato Salviamo il Paesaggio possano contribuire a una riflessione più profonda e a decisioni più responsabili in futuro.