Il consiglio comunale di Terni ha approvato con 25 voti favorevoli e 3 astenuti l’atto per la salvaguardia dei sentieri umbri. Un atto cruciale proposto dai consiglieri Filipponi, Proietti e Spinelli del gruppo PD, Fiorelli del Movimento Cinque Stelle e Kenny del gruppo Innovare per Terni. L’obiettivo è semplice, sul quale si dibatte da diversi mesi: proteggere i sentieri umbri dal passaggio dei mezzi a motore. Un problema che potrebbe compromettere seriamente il patrimonio naturalistico della regione. La proposta dei consiglieri prevede l’avvio di un dialogo con la Regione Umbria, l’Anci Umbria e varie associazioni locali per valutare una possibile rimodulazione dell’emendamento approvato dall’assemblea legislativa umbra.

Salvaguardia dei sentieri umbri dal passaggio dei mezzi a motore: passa l’atto

L’atto suggerisce l’adozione di un regolamento di gestione per i percorsi sentieristici di Terni, seguendo l’esempio del vicino comune di Narni. “Si chiede di proporre al consiglio comunale di Terni, così come sta avvenendo nel limitrofo comune di Narni, un regolamento di gestione per tutti i percorsi sentieristici di competenza del nostro comune“, si legge nella nota diffusa. Questo regolamento è essenziale per garantire un uso sostenibile e responsabile dei sentieri, preservando la loro integrità.

Inoltre, l’iniziativa impegna la Giunta comunale a destinare risorse specifiche per la cartellonistica necessaria a segnalare il divieto di transito ai veicoli a motore. Senza adeguati segnali di divieto, il rischio di un aumento del traffico motorizzato sui sentieri è elevato, considerando che il costo di ogni cartello è di 75 euro. Un onere significativo per i bilanci comunali.

L’emendamento approvato il 20 dicembre 2023 consente la libera circolazione dei veicoli a motore sulla rete dei sentieri escursionistici umbri. Ma anche sulle mulattiere, i viali parafuoco e le piste di esbosco e di servizio a boschi e pascoli, a meno che non vi siano specifici cartelli di divieto. Questo emendamento potrebbe portare a una significativa erosione del patrimonio naturalistico della regione. La rete sentieristica dell’Umbria, che conta 444 tracciati per oltre 3600 chilometri, rappresenta un valore inestimabile sia dal punto di vista ambientale che turistico. La circolazione dei veicoli a motore su questi percorsi potrebbe compromettere gravemente l’ecosistema locale, riducendo l’attrattività turistica della regione e danneggiando irreparabilmente il paesaggio.

No moto sui sentieri: a maggio il flashmob del CAI

Nemmeno due mesi fa la grande mobilitazione del CAI aveva smosso le acque riguardo alla salvaguardia dei sentieri umbri. Ad Assisi, la piazza del Comune è stata teatro di un flashmob organizzato dal Club Alpino Italiano (CAI) per opporsi alla recente norma regionale che permette il transito di veicoli motorizzati sui sentieri dell’Umbria. Centinaia di membri del CAI, provenienti da tutta Italia, si sono riuniti per esprimere il loro dissenso e sensibilizzare l’opinione pubblica su questo tema.

I partecipanti, tra cui il presidente generale Antonio Montani, i componenti del comitato direttivo e vari consiglieri, hanno sventolato fazzoletti bianchi in segno di protesta. Questo gesto simbolico intende ribadire la loro posizione contro una legislazione considerata dannosa per l’ambiente e per l’attività escursionistica. Montani ha sottolineato l’importanza di proteggere i sentieri da un uso indiscriminato dei mezzi motorizzati. “Abbiamo chiesto rispetto per il lavoro dei nostri volontari che si occupano della manutenzione dei sentieri“, ha dichiarato. “E l’annullamento di questo sciagurato emendamento che ha consentito l’accesso indiscriminato ai mezzi a motore sui percorsi escursionistici in Umbria“.

Il flashmob si è svolto in un clima di solidarietà e determinazione. L’obiettivo è quello di convincere le autorità a rivedere la norma e a promuovere politiche più rispettose dell’ambiente. La manifestazione ha attirato l’attenzione dei media e del pubblico, mettendo in risalto l’impegno del CAI nella tutela dei sentieri e nella promozione di un turismo responsabile.