Ci siamo quasi. La bella stagione è entrata nel vivo ed è partito il conto alla rovescia per i saldi estivi che in Umbria prenderanno ufficialmente il via sabato 6 luglio, il primo sabato del mese. Gli attesissimi saldi avranno una durata di 60 giorni e termineranno il prossimo 3 settembre. A qualcuno sarà capitato di vedere diversi esercizi commerciali che già da giugno hanno iniziato a proporre delle vendite promozionali. Nulla di anomalo. Si tratta di una possibilità prevista in Umbria dalla legge regionale n. 10 del 2014.

Saldi estivi in Umbria: la guida agli acquisti

I saldi estivi rappresentano il momento ideale per lo shopping. Si tratta dell’occasione giusta per fare acquisti convenienti, magari comprando qualche articolo adocchiato in precedenza e che finalmente con gli sconti diventerà nostro. I saldi sono una pratica di marketing in cui guadagnano sia gli esercenti che i clienti e che contribuisce a mantenere un flusso costante di vendite nel corso dell’anno.

Ovviamente non è tutto oro ciò che brilla e bisogna seguire alcuni comportamenti di buon senso per evitare le classiche fregature. Come fare dunque per accaparrarsi le occasioni migliori? Ecco una lista di consigli.

  • Per scongiurare spese folli è buona regola programmare lo shopping. Dedicare un po’ di tempo a fare il cosiddetto “window shopping” ovvero guardare le vetrine, può tornare molto utile sia per trovare ispirazione per gli outfit che per pianificare gli acquisti al meglio. Un’ottima idea è la redazione di una shopping list a freddo, prima di essere inglobati dall’entusiasmo per gli sconti. Avere a disposizione una shopping list preparata in tempi non sospetti, può rivelarsi una mossa vincente perché non sempre è facile destreggiarsi tra una giungla di promozioni e offerte che sembrano tutte meritevoli.
  • Conservare sempre lo scontrino. Capita non di rado che una volta tornati a casa con le nostre belle buste, ci si renda conto che un articolo non sia quello adatto a noi, per questioni di gusto o di taglia. Conservando lo scontrino si potrà tornare in negozio entro 30 giorni e chiedere un cambio con qualcosa che sentiamo di più nelle nostre corde.
  • Fare confronti. Buona regola è non fermarsi al primo negozio ma girarne più di uno per fare un raffronto sul prezzo migliore, regola che vale ovviamente anche per gli acquisti online.
  • I saldi devono essere reali. L’esercente nel cartellino di vendita deve sempre indicare il prezzo pieno di vendita, quello attuale e la percentuale di sconto applicata in modo chiaro e leggibile. I capi in vendita devono essere stagionali, ovvero l’avanzo della stagione che sta finendo e non fondi di magazzino. Se prima dei saldi gli scaffali erano semivuoti non è possibile che per i saldi si siano improvvisamente riempiti.
  • Pagamenti. Tutti gli esercizi, anche per i saldi, devono garantire per legge i pagamenti tramite pos (carte o bancomat) che è diventato obbligatorio dal 30 giugno 2022.
  • Negozi di fiducia vs negozi da scoprire. Se per i saldi avventurarsi alla ricerca di nuovi negozi è sicuramente un must, non bisogna mai dimenticare i propri negozi di fiducia, dove ci si serve abitualmente e si conosce la qualità della merce.

Pentirsi dello shopping: niente paura, si ricicla

Spesso, presi dall’entusiasmo, si comprano cose di cui inevitabilmente ci si pente. Gli acquisti più o meno compulsivi tipici dei saldi, rientrano facilmente in questo range. In questi casi c’è chi razionalizza e riporta prontamente indietro la merce e chi invece si affida all’ottimismo. La speranza, per questa seconda categoria di persone, è che quell’articolo improbabile e completamente alieno ai nostri gusti, trovi un giorno l’occasione giusta per essere sfoggiato. Leggenda narra che in qualche caso il povero oggetto abbia davvero avuto il suo riscatto. Ma generalmente non è così e il rischio che diventi un ornamento per l’armadio, lo sgabuzzino o la cantina, è reale.

Poiché saper lasciare andare gli oggetti è una pratica importante nella vita – Marie Kondo docet – allora si deve prendere coraggio e dire addio per sempre a quell’articolo che con noi non ci azzecca niente e magari guadagnarci pure qualcosina sopra. Online è pieno di piattaforme che con qualche click consentono di mettere in vendita quello che non usiamo più. Da Vinted a Wallapop, passando per il più chic Vestiaire Collective senza dimenticare il classico eBay, chiunque può diventare un venditore in pochi semplici passaggi.

E se l’online non piace, ormai in ogni città vengono organizzati degli swap party, che sono occasioni preziose per scambiarsi abbigliamento e oggetti che non si utilizzano più, dove non si fa uso di denaro. Gli swap party sono eventi che hanno un impatto non solo sulle vite di chi partecipa. Riciclando ciò che non usiamo, diamo una seconda possibilità a quell’oggetto, aiutando l’ambiente e sostenendo l’economia circolare.