Un vero regalo di Natale per l’Umbria e per tutta la comunità credente. Ieri mattina ha riaperto al culto il Santuario francescano del Sacro Tugurio di Rivotorto, frazione di Assisi, chiuso per i danni subiti in seguito al terremoto del 2016. Si tratta di un luogo molto caro ai fedeli e riconosciuto dal 2000 quale ‘Patrimonio dell’Umanità‘ insieme alla Basilica di San Francesco e ad altri siti francescani.

Alla sentita cerimonia di riapertura, presieduta da Mosignor Domenico Sorrentino, hanno preso parte anche la presidente della Regione Stefania Proietti, il Custode del Sacro Convento, fra Marco Moroni, il Commissario straordinario del Governo alla ricostruzione per il terremoto del 2016 Guido Castelli e la comunità dei frati minori conventuali del Santuario.

Il Sacro Tugurio di Rivotorto riapre al culto: un luogo simbolo della Fraternità Francescana

All’interno del Santuario del Sacro Tugurio si trovano i resti di due piccoli edifici dove, secondo la tradizione, San Francesco e i suoi compagni si riunivano in preghiera. Erano i primi fondamentali esperimenti della Fraternità Francescana, un aspetto su cui fra Moroni ha posto l’accento.

Per la nostra comunità francescana – ha detto il frate – è motivo di grande gioia la riapertura del Santuario di Rivotorto. San Francesco, come egli stesso scrive nel Testamento, riconobbe come un dono di Dio il fatto di aver ricevuto dei fratelli. A Rivotorto egli fece con loro, potremmo dire, le prime prove di vita fraterna. Siamo grati a quanti hanno reso possibile il restauro.

L’emozione della presidente Proietti alla cerimonia di riapertura

Grande l’emozione anche per la presidente Proietti, assisana e devota a San Francesco. “Essere riaccolti qui è un miracolo ma è anche il frutto del lavoro e dell’ingegno dell’uomo” ha detto. Proietti sindaca di Assisi per due mandati, l’ultimo non terminato, come è noto, a seguito dell’elezione al governo regionale, ha ricordato le difficoltà post sisma. In qualità di prima cittadina, poco dopo essere stata eletta sindaca della Città Serafica, si è trovata a dover gestire la complessa situazione del terremoto con un territorio comunale che presenta un patrimonio dall’immenso valore e che ha richiesto oltre 1.100 sopralluoghi.

La neo governatrice dell’Umbria ha voluto sottolineare come la ricostruzione sia stata un impegno collettivo alla cui riuscita ha contribuito una vasta sinergia. “Ci siamo impegnati tutti – ha ricordato -, dal commissario ai tecnici e funzionari del Comune, della Regione, della Soprintendenza, per ricostruire edifici e chiese tenendo sempre a mente i criteri della prevenzione“.

Il commissario Castelli ieri ha evidenziato come la restituzione alla collettività del Sacro Tugurio, rappresenti un nuovo tassello di un percorso condiviso all’insegna della resilienza. “È stato un momento meraviglioso condividere la restituzione di una chiesa alla comunità perché è la dimostrazione che dal male, il terremoto, può nascere il bene“.

I dettagli sugli interventi di restauro del Sacro Tugurio. A febbraio saranno ultimati tutti i lavori

Il restauro del Santuario è stato finanziato con fondi erogati dalla struttura commissariale guidata da Castelli. Le risorse investite ammontano a un milione e 250mila euro. I lavori hanno avuto inizio lo scorso febbraio per permettere il ripristino delle strutture dopo i danni causati dal sisma. Si è trattato sia di interventi strutturali che di restauro degli affreschi all’interno della chiesa.

I lavori sono stati progettati e guidati dall’ingegnera Margherita Prosperi e dall’ingegner Marco Massucci sotto il coordinamento dell’ingegner Alberto Capitanucci per conto dello studio Mox Associati. Progettista architettonico e DL architettonico è stato anche l’architetto Massimo Berzetta. Responsabile Tecnico della Procedura Raoul Paggetta. I lavori sono stati eseguiti dalla ATI di imprese composta da Renaissance Srl e Tecnireco Srl.

Gli interventi – ha spiegato Prosperi alla cerimonia di riapertura – hanno avuto come obiettivo il ripristino dei danni causati dal sisma che ha interessato il centro Italia nel 2016. Sono state opere principalmente di carattere strutturale“. Attualmente alcuni lavori sono ancora in corso con completamento previsto entro febbraio dell’anno prossimo. Per consentirne l’ultimazione, il Sacro Tugurio dopo Natale rimarrà chiuso nei giorni feriali.