15 Jun, 2025 - 15:30

Rumorosità e traffico al centro storico di Gubbio: residenti in allarme tra cantiere e malamovida

Rumorosità e traffico al centro storico di Gubbio: residenti in allarme tra cantiere e malamovida

Con l’estate ormai alle porte, il cuore storico di Gubbio torna ad animarsi: ma non solo di turisti o cultura. A farsi sentire, spesso e volentieri, sono rumori assordanti, traffico incontrollato e serate di malamovida che invadono le vie medievali. A scendere in campo è l’Associazione “Vivere nel Centro Storico di Gubbio”, che denuncia una situazione definita da molti “far west” nei weekend.

“Non è pensabile che chi voglia dormire debba stare barricato a finestre chiuse e tappi alle orecchie. Non un’altra estate, non tutti i fine settimana.”

Le richieste sono chiare: una “candelarizzazione ponderata”, verifiche puntuali delle autorizzazioni, controlli sui decibel e sugli orari. Comune, ARPA, polizia municipale e Carabinieri sono chiamati a intervenire per tutelare il diritto al riposo, sancito dalla Costituzione e supportato da giurisprudenza solida, che ha riconosciuto ingenti risarcimenti in passato.

Malamovida: profitti dove la legge tace

Secondo i residenti, il problema non è solo il rumore: è una vera e propria deriva sociale ed economica. I gestori di locali e fiere del fine settimana ottengono autorizzazioni facili, ma non ne sopportano le conseguenze su chi vive nel centro. La giurisprudenza ha già parlato chiaro: “i Comuni e i gestori rispondono in solido delle violazioni acustiche e urbanistiche”.

“Serve un intervento immediato delle autorità competenti per garantire il rispetto dei diritti sanciti dalla Costituzione e dalle leggi. I danni alla salute da inquinamento acustico sono certificati e certificabili.”

Traffico in tilt: il caos del 13 giugno

Non solo notte: anche la circolazione cittadina soffre, complici i nuovi cantieri – tra cui quello in Via XX Settembre – e la mancanza di programmazione e comunicazione preventiva.

L’associazione racconta l’episodio dello scorso 13 giugno, quando un mezzo pesante impegnato in un intervento su Via dei Consoli, poco prima di mezzogiorno, ha bloccato la viabilità:

  • “Impossibile defluire verso Via San Giuliano, il traffico si è riversato su Santa Croce creando un anello paralizzante.”

  • Il semaforo di Santa Lucia è andato in tilt, mentre l’ambulanza della Croce Bianca ha dovuto spingere a piedi la carrozzina di un paziente delicato.

  • Tutto ciò perché non c’è stata alcuna comunicazione preventiva, né segnaletica adeguata nei pressi del semaforo rotatorio che regola l’accesso all’acropoli.

“Non è stato un intervento salvavita. Serve un filtro e un preavviso. Così non si può procedere.

Cantiere in via XX Settembre: il doppio piano del disagio

Il traffico del centro, già fragile senza eventi, è ora in sofferenza a causa del cantiere in via XX Settembre, aperto senza una strategia chiara di viabilità alternativa:

  • Residenti e attività commerciali chiedono incontri urgenti con Comune, ARPA e Forze dell’Ordine, perché le condizioni peggiorano di giorno in giorno.

  • Il tema è diventato urgente: “Serve almeno un piano semplice di preavviso e deviazione del traffico, per evitare danni a chi vive e lavora tra le mura storiche.”

Musica, divertimenti… e diritti negati

Il problema non è soltanto la mancanza di ordine nel traffico, ma anche la palese violazione del diritto alla residenzialità e al riposo:

  • “Un cittadino che vuole dormire il sabato notte non può essere coperto di rumore fino alle 4 del mattino.”

  • “Serve un protocollo per i fine settimana, con una candelarizzazione equilibrata e controlli stringenti sui livelli decibel.

Secondo l’associazione, già esistono risposte chiare da parte della Corte di Cassazione: le responsabilità vanno accertate e perseguite. I residenti rivendicano rispetto, serenità e un centro storico vivibile anche dopo le 22.

Un’occasione per riflettere: turismo sì, ma sostenibile

L’estate è alle porte, con eventi, visitatori e turismo. Ciò non deve trasformarsi in un “liberi tutti” rumoroso e caotico. Anzi, il momento potrebbe rappresentare un’opportunità:

  • Concerti, eventi, manifestazioni possono essere accettati da residenti e turisti, purché siano regolati, comunicati e controllati.

  • La bellezza di Gubbio rischia di essere compromessa: “Un turista non vuole musica selvaggia alle 3 di notte, né famiglie stanche che non trovano pace.” Un turismo sano parte da una città accogliente anche dopo il tramonto.

Mobilitazione civica: riapertura del dialogo con le istituzioni

L’Associazione “Vivere nel Centro Storico” non è sola. Sono tante le famiglie, gli anziani, i lavoratori che si mobilitano in queste settimane per chiedere segni concreti alle istituzioni:

  • Preavviso per qualsiasi intervento che modifichi la viabilità;

  • Controlli efficaci sui livelli di rumore, soprattutto nei fine settimana;

  • Controllo delle autorizzazioni per le attività notturne, con verifica dei decibel e dei limiti orari;

  • Coinvolgimento di Comune, ARPA, Polizia Municipale, Carabinieri, in un coordinamento immediato e trasparente.

Proposte concrete: far convivere bellezza e vivibilità

Ecco le proposte emerse dal dibattito:

  1. Calendario estivo delle attività serali e notturne, con limiti orari e autorizzazioni contingentate.

  2. Segnaletica preventiva e deviazioni chiare, in caso di interventi su strade aperte al traffico.

  3. Misurazioni puntuali dei livelli sonori, almeno nei prossimi tre mesi tra giugno e agosto.

  4. Condivisione del piano operativo con i residenti, anche attraverso assemblee pubbliche.

  5. Sanzioni immediate e pubbliche, in caso di superamento dei decibel o violazione delle fasce orarie.

L’auspicio: un confronto aperto e costruttivo

Il comunicato si chiude con una richiesta netta: “Chiediamo ai sindaci, ai tecnici ARPA, ai Comandi di polizia municipale e Carabinieri di convocare subito un tavolo operativo. Un dialogo semplice, onesto, necessario: per tutti.”

Serve un confronto reale, senza tensioni ideologiche, dove la qualità della vita diventa valore condiviso, non variabile da weekend a weekend.

Una città da vivere, non da subire

In sintesi, la protesta dell’associazione e dei residenti del centro storico di Gubbio non è un no alle manifestazioni. È un no a una logica caotica, che travolge il diritto al riposo e a una qualità abitativa decente.

“Non chiediamo silenzio assoluto. Chiediamo rispetto. Non chiediamo stop all’estate. Chiediamo regole.

La città ha un patrimonio unico: tra architetture storiche, turismo, cultura e vivibilità, può e deve trovare un equilibrio. Ma serve volontà politica, coordinamento efficace, comunicazione trasparente, e soprattutto rispetto reciproco tra turisti, locali e cittadini.

Perché Gubbio resti una meraviglia da vivere, non un luogo da sfuggire, una casa da condividere, non un campo di battaglia sonoro.

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Mario Farneti
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