L’identità della città di Terni è imprescindibile dalla sua storia operaia e su di essa si è andata plasmando. Se Terni è nota per essere la “Città dell’Acciaio” va ricordato che l’acciaieria non è certamente la sola industria che nel corso degli anni ha dato lavoro a tante persone. Fino al 1970, a poca distanza dall’immenso stabilimento di Viale Brin è stata attiva un’altra fabbrica: lo Jutificio Centurini. Nato nel 1886, vi erano impiegate principalmente donne e si producevano filati, tessuti di juta e sacchi da imballaggio. Qui la carica delle “centurinare” lavorava in condizioni di sfruttamento, private delle garanzie minime e con stipendi più bassi dei colleghi uomini. La prima a battersi per la parità salariale delle donne del Centurini e per tutte le donne lavoratrici fu una ternana, figlia di operai: Carlotta Orientale, che a soli 23 anni, nel 1916, è diventata la prima donna in Italia alla guida di un’organizzazione sindacale. Venerdì 21 giugno alla straordinaria figura di Carlotta Orientale il Comune di Terni intitolerà nella sua città natale la rotonda posta alla confluenza di viale Trieste, viale Trento e viale Otto Marzo. La cerimonia si terrà alle 10.30.
Chi è stata Carlotta Orientale
Carlotta Orientale nasce a Terni il 26 aprile 1893 da Giovanni Orientale e Orsola Bassignano. Il padre è un immigrato di origine piemontese, venuto a lavorare in Umbria alla Fabbrica d’armi di Terni, mentre la madre alterna il lavoro di operaia a quello di casalinga. A sedici anni Orientale entra a lavorare, prima come operaia generica poi con la qualifica di operaia tessitrice, presso lo Jutificio Centurini di Terni, dove da subito si batte per il rispetto dei diritti delle donne in fabbrica. Nel 1914, durante la settimana rossa è tra le principali animatrici delle rivolte e nel 1916 viene condannata a un mese di carcere. Alla fine dello stesso anno, viene nominata segretaria dell’USI, Unione Sindacale Italia: prima donna d’Italia a capo di un’organizzazione operaia. Orientale, ispirandosi alle idee anarchiche del pensatore russo Bakunin, rivendicava con un secolo d’anticipo non solo l’uguaglianza dei lavoratori ma anche la parità dei sessi. Con il primo conflitto mondiale il Centurini viene dichiarato “stabilimento ausiliario” e aumenta il numero degli operai che nel 1918 arriva a 1036, di cui 796 donne. Le “centurinare” hanno nomina di essere operaie ribelli, sono combattive e solidali tra loro, sempre pronte alla lotta e poco inclini alla mediazione. Grazie all’impegno di Carlotta Orientale, durante gli anni della guerra, le donne assumono un ruolo di primo piano all’interno del movimento operaio ternano. Spentasi a Roma il 20 maggio 1980, la figura di Carlotta Orientale è stata negli anni oggetto di interesse e di studio da più parti: la vasta bibliografia a lei dedicata ne è testimonianza. (Fonti: Biblioteca Franco Serantini; Comune di Terni).
Carlotta Orientale: Terni e la toponomastica femminile
Con l’intitolazione della rotonda a Carlotta Orientale, Terni si arricchisce di un nuovo importante tassello nella toponomastica femminile. Non distante dalla rotonda che le sarà dedicata, si trova il Quartiere Matteotti dove quasi ogni via porta il nome di una donna: personalità che a vario titolo hanno inciso significativamente sul corso della storia. Recentemente questa particolare toponomastica è stata oggetto di un progetto didattico che ha coinvolto cinque classi della primaria di due scuole alla scoperta di quelle protagoniste della scienza, della partecipazione civile e della cultura. Il progetto si chiama “Le strade delle donne – percorsi e opportunità” un’iniziativa sulla promozione delle pari opportunità, realizzata da Ancescao Umbria sud attraverso un laboratorio nell’ambito del patto di collaborazione con il Comune di Terni coinvolgendo le scuole con la Direzione Didattica Don Milani e l’Istituto Comprensivo Marconi.